capitolo 9

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Era passata quasi una settimana dall'attacco ,e ancora non avevo trovato nulla su quei numeri.
Oggi ci sarebbe stata una piccola riunione, dove io e le ragazze ci saremo incontrate, dato che non ne avevamo mai avuto l'occasione.
"Will! Luke! Venite qui!"
Sentii urlare Rose dalla cucina.
Si, mi trovavo ancora da Rose, ma a lei non sembrava dare fastidio ,anzi mi usava come baby-sitter per quei due mostriciattoli, non che a me desse fastidio, anzi non avevo nulla da fare in questi giorni.
"Lucy, tesoro, devo correre al lavoro, puoi tenermeli?"
Disse entrando nella stanza con un borsone.
"Certo."
Gli risposi io.
Poco dopo ero insieme a quei piccoli mostri.
"Che fai Lu?"
Mi chiese Luke, indicando i fogli che avevo in mano.
"Cerco risposte."
"Posso vedere?"
Mi chiese Will, era sempre stato quello più intelligente fra i due piccoletti, e, di conseguenza anche quello più furbo.
Gli diedi i foglietti che avevo riscritto per sicurezza.
Li guardò attentamente per quasi cinque minuti e poi parlò: "Sono coordinate."
Gli presi i fogli di mano e le guardai ,aveva ragione, coordinate, questo bambino è un genio.
Lo strapazzai per bene e poi corsi a prendere il portatile.
Lo aprii e inserii le coordinate, subito dopo capii che non era la South in sé, ma un entrata segreta per la South.
Ed era vicinissima al quartier generale della North.
Guardai l'ora, l'orologio segnava le tre, ero in ritardo per l'incontro, presi un borsone e ci buttai dentro tutta la mia roba ,comprese le armi e il portatile.
Poi corsi giù dalle scale ma mi bloccai appena sentii una voce, tirai fuori l'arco dalla borsa e presi una freccia.
Poi scesi le scale portandomi dietro la borsa.
In tutto erano tre uomini ,due che tenevano fermi i miei mostriciattoli e uno che stava cercando qualcosa nelle stanze, o meglio qualcuno, me.
Feci scoccare la freccia sull'uomo che teneva Will e gli lanciai un coltello che prese al volo, poi feci lo stesso con Luke ,e dopo essermi assicurata che non avevano ferite, presi le 'spade' dentro la borsa e controllai l'intero perimetro, nessuna traccia dell'altro uomo probabilmente era scappato.
Corsi da Luke e Will e, dopo aver preso le chiavi della macchina, feci segno di seguirmi.
Poco dopo eravamo dentro il bar dove dovevo trovarmi con le ragazze e con Rose, Lucas e George.
Appena mi videro ,mi corsero incontro e si assicurarono che io e i bambini stessimo bene.
Spiegai tutto l'accaduto e di quello che avevo scoperto a proposito di Jake e dei ragazzi.
"Stasera, stasera salveremo i ragazzi."
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Presi i coltelli e li infilai come al solito nei miei stivali, poi, presi le frecce e l'arco, ed infine un coltello.
Poi presi il mio zainetto in pelle nero ,e ci infilai delle bombe, non si sa mai.
Ci infilai pure un kit di pronto soccorso e, dopo aver nascosto il mio borsone, corsi giù dalle scale.
"Pronta?"
Mi chiese Rose mentre infilava un laser nella sua borsa.
Annuii e lei sorrise.
"Vengono pure i bambini?"
Chiesi io.
"Cosa? No assolutamente no! È pericoloso!"
Si mise subito in guardia ,è sempre stata così, proteggeva al costo di perdere lei stessa la vita.
Sorrisi ed insieme uscimmo di casa, io presi la mia moto e lei la sua auto.

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"Ok, il piano lo sapete, probabilmente ci sarà gente che conoscete lì dentro, ma la vostra priorità sono i ragazzi, torneremo a prendere anche loro, sono stato chiaro?"
Chiese George, annuimmo tutti e Rose con il laser aprì la porta.
"Buona fortuna ragazze."
Disse Rose prima di dirigersi con Lucas e George all'intero verso nord.
"Pronte?"
Sussurrò Alexa.
"No."
"Manco per un po'."
"Cazzo no!"
Rispondemmo tutte insieme e poco dopo scoppiammo a ridere.
Entrai per prima e prima di prendere la prima via mi girai e guardai le ragazze.
"Ce la faremo, no? Ce l'abbiamo sempre fatta, questo è niente in confronto."
Cercai di sorridere ,ma avevo davvero paura.
Clare venne verso di me e mi abbracciò, poco dopo si aggiunsero pure le ragazze.
Quando ci staccammo ci guardammo l'una con l'altra negli occhi, non parlammo, c'eravamo già dette tutto.
Poi tutte prendemmo strade diverse.
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Percorrevo circa da dieci minuti questo corridoio, faceva freddo ed era tutto bianco, poi mi trovai davanti a una rampa di scale, le salii e il colore delle pareti cambiò e divenne nero.
Ero nella prigione.
Mi nascosi dietro un muro appena sentii delle voci.
E con tutta la forza che avevo lanciai i coltellini sulla testa dei due uomini.
Recuperai i coltelli assicurandomi che fossero morti e, prima di andarmene mi infilai la loro uniforme, poi continuai per la mia strada.
Iniziarono a comparire le prigioni, e appena vidi le persone che c'erano dentro rimasi sorpresa.
Quelle persone erano in fin di vita, letteralmente.
Erano magre da far paura e avevano lividi ovunque.
Rabbrividii al solo pensiero.
E continuai a camminare.
Uno dei foglietti segnava il numero della cella, quindi non dovetti girar per l'intera prigione.
567.
568.
569.
600.
Trovata.
Presi le chiavi che si trovavano nell'uniforme e aprii la cella ,ci entrai poco dopo.
"Luc?"
Sussurrò una voce che conoscevo.
Jake.
Era vivo.
Corsi da lui e lo abbracciai.
Lui ricambiò.
Ma mi staccai subito dopo.
"Dobbiamo andarcene, ora."
Gli dissi e lo aiutai ad alzarsi.
"È impossibile."
Sussurrò.
Mi girai, niente è impossibile.
"Non se hai delle bombe che abbatterebbero un muro di trenta centimetri."
Lui sorrise.
Tirai fuori le bombe, e le lanciai, il muro si disintegrò, e iniziai a correre seguita da Jake.
Una macchina si fermò davanti a noi, Lucas.
"Forza!"
Urlò lui aprendo la portiera.
Feci stendere dietro Jake con la testa sulle mie gambe e partimmo a massima velocità.
"Le ragazze?"
Chiesi.
"Sono riuscite a scappare ,i ragazzi stanno bene."
Mi disse.
Sorrisi.
E finalmente dopo due settimane riuscii a tirare un sospiro di sollievo.
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"Com'era lì dentro?"
"Brutto, sentivo che picchiavano le persone per avere informazioni."
"Torneremo a prenderli Jake."
Gli dissi io, cambiando canale.
"Puoi contarci Lucy, salverò quella gente, fosse l'ultima cosa che faccio."

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