capitolo 4

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La mattina dopo mi svegliai molto presto e decisi di andare in biblioteca, mi vestii e presi uno zainetto nel quale ci infilai le solite cose.
Lasciai un bigliettino a Jake per dirgli che uscivo e mi incamminai verso il bar, questo posto sembrava un campus di un college, solo più grande, dieci minuti dopo avevo il mio thè al limone.
Mi diressi verso la biblioteca e come sempre, salutai Bianca, la bibliotecaria, era una donna sulla cinquantina ma fin da quando ero arrivata mi ha sempre trattata come una figlia.
Andai verso la fine della biblioteca ,e mi misi sotto una finestra, misi i libri sul piccolo tavolino e iniziai a leggere o meglio a rileggere tutta la saga Lux di Jennifer Armentrout.
Persi tutta la mattinata e il pomeriggio a leggere fino a quando mi arrivò un messaggio da Alexa.

Stronzetta, Jake è preoccupato, torna all'appartamento, vogliono parlarci.
-A.

Mi affrettai ad uscire dalla biblioteca e corsi verso l'ala nord.
Bussai alla porta, mi venne ad aprire James, tutto agitato.
"Tutto bene James?"
Gli chiesi preoccupata, non rispose mi fece segno di entrare.
Vidi Emily e gli chiesi cosa era successo.
"Sono appena arrivata, non ne ho la più pallida idea."
Disse lei.
Notai che Jake era dall'altra parte della stanza, lo raggiunsi e mi fece mettere accanto a lui, che cazzo succede?
"Bene ragazzi, ora che siamo tutti possiamo iniziare."
Disse un uomo vestito completamente di nero.
"Come già sapete, siamo in guerra, e stiamo creando delle squadre per controllare i diversi stati, voi siete una di queste ,entro domani sera sarete in Inghilterra, avrete un paio di missioni lì poi vi sposterete, e così fino al nuovo ordine ,ora preparate le valigie domani a pranzo arriverà un aereo privato."
Continuò un altro ,mi girai verso Jake che stava elaborando le parole che aveva appena detto l'uomo vestito di nero.
Venti minuti dopo, erano tutti andati via.
"Hai fame bellezza?"
Mi chiese lui sorridendo.
"No."
Risposi secca, prima di dirigermi verso la cabina armadio, presi una valigia e iniziai a sistemare le cose al suo interno.
"Che succede?"
Chiese una voce maschile, non mi girai neanche.
"Non posso andarmene Jake, come diavolo farò con la mia famiglia?"
Dissi singhiozzando.
Mi guardo e poi mi venne incontro e mi abbracciò.
Ci staccammo poco dopo.
"Me ne occuperò io ok?"
Disse accarezzandomi la guancia, annuii, poi mi prese in braccio e mi portò in camera, stemmo un po' lì in silenzio, finche non ci addormentammo.
-
Sentii odore di caffè e qualcuno che parlava al cellulare.
"Si James, no, si, ok, va bene, hai finito di scassare le palle?, bene, ciao."
Ridacchiai appena sentii che parlava con James, entrai in cucina.
"Giorno."
Mi disse lui.
"Ciao."
Ricambiai io.
"Ascolta ho chiamato per i tuoi ,li farò tenere d'occhio da un amico."
Mi spiegò lui, annuii.
"Forza bellezza, dobbiamo preparare le valige."
Disse lui prendendomi per la vita e tirandomi su, mi appoggiò sulla schiena, tirai un urlo e iniziai a prenderlo a pugni e lo tempestai di insulti.
"Troglodita tirami giù, ora."
Dissi urlando.
"No, ho una bella visione del tuo fondoschiena qui."
Disse lui divertito ,poi si incamminò verso la cabina armadio.
Mi mise giù e iniziai a preparare le valigie, ma non prima di avergli tirato un cazzotto.
"Non fare la violenta, Lucy!"
Disse lui ridendo ,feci una faccia soddisfatta e iniziai a piegare i vestiti ,e lui fece lo stesso.
Dopo due ore abbondanti avevamo finito, andai a salutare Bianca e poi tornai a casa, avevo circa mezz'ora prima che arrivasse l'aereo.
Mi vestii e preparai lo zainetto con dentro le solite cose ,e qualche arma ,non si sa mai.
Jake era già sceso ,e decisi di raggiungerlo.
Poco dopo arrivarono i altri e salimmo sull'aereo. Destinazione? Londra.
-
-
Atterrammo a Londra verso le quatto di pomeriggio e ci dirigemmo verso il quartier generale di Londra.
Saremo stati a Londra due settimane e poi ci avrebbero dato delle altre indicazioni.
Venne ad aprirci una ragazza completamente bionda, più nuda che vestita.
Poi da dietro arrivò un ragazzo anche lui completamente biondo.
"Ciao, voi dovete essere quelli di New York, si?"
Disse la ragazza bionda squadrando i ragazzi.
Scusa ,ci siamo anche noi eh.
Io e le ragazze ci guardammo, saranno due lunghissime settimane.
Dopo averci fatto accomodare nelle nostre camere singole ,ci lasciarono un po'di tempo per sistemare la nostra roba.
Quella sera non scesi a cena, con la scusa che ero molto stanca dal viaggio.
Stavo quasi per addormentarmi quando sentii bussare.
"Lu?"
Alexa?
"Vieni."
Dissi io ridacchiando, non era la prima volta che succedeva, si teneva tutto dentro, poi una sera veniva da me e si sfogava, non ho mai capito il perché, probabilmente per il fatto che l'avrei ascoltata senza fermarla o rimproverarla, ma dandole solo dei consigli.
Parlammo tutta la notte, mi confessò che sua sorella stava morendo di cancro e che sua madre era andata sulla sua tomba per raccontarle tutto ,che è andata a trovare sua sorella, che le ha detto tutto ,e che lei ha promesso di non dire nulla a nessuno.
Dopo qualche mese sua madre era tornata per dirle che stava per morire, era distrutta, ma voleva assolutamente rivedere sua sorella, perciò questa mattina, prima di partire, è andata a trovarla ,le ha detto che probabilmente non sarebbe tornata in tempo per salutarla perciò l'ha fatto ora l'ha ringraziata per tutto e gli ha detto addio.
Perché in fondo tutti si meritano un grazie e un addio.
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Brianna White

Ashley Bensom

Andrew White

Lucky Blue Smith

Quartier generale di Londra

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