capitolo 2

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Non fece in tempo a ribattere ,che l'allarme intrusi iniziò a suonare ci guardammo e iniziammo a correre ,i maschi a sinistra e noi a destra ,poco dopo ci trovammo all'uscita, cazzo la macchina era all'entrata principale ,non ce l'avremmo mai fatta .Mi girai sentendo dei rombi.
"Ma che cazzo?"
Disse Alexa e poco dopo davanti a noi si fermarono quattro moto con quattro ragazzi a bordo.
"Allora? Salite o restate qui a morire?"
Disse James ,guardandoci e sorridendo.
Alexa fu la prima a salire, salì dietro a James, e partirono subito dopo.
Subito dopo Emily e Clare salirono e partirono.
"Allora bellezza? Sali?"
Disse l'ultimo ragazzo togliendosi il casco.
Jake.
Non me lo feci ripetere due volte ,e salii.
Partimmo poco dopo a massima velocità ,lo sentii imprecare ,e cercai di vedere ciò che stava accadendo, cazzo, i cancelli si stavano chiudendo.
"Tieniti forte."
Mi urlò lui, prima prendere una rampa e saltare aldilà del cancello.
"Spiegami come cazzo hai fatto!"
Gli urlai io poco dopo.
"Segreti del mestiere piccola."
Disse lui e lo vidi sorridere.
Poco dopo arrivammo al quartier generale, scesi dalla moto velocemente.
"Ah!"
Urlai quando ebbi un dolore lancinante al fianco destro ,mi avevano sparato e con l'adrenalina non me ne sono accorta.
Jake scese velocemente dalla moto e mi prese in braccio ,dato che non riuscivo a stare in piedi.
"Non ne ho bisogno."
Dissi con la faccia contratta dal dolore.
"Non credo che tu debba fare tutto da sola piccola."
Mi rispose lui ,senza abbassare lo sguardo ,poi iniziò a correre, sentii delle voci e poi il buio.
-
"Si sta svegliando!"
Disse una voce femminile.
Emily?
Aprii leggermente gli occhi.
"Che è successo?"
Chiesi a Clare, che si trovava affianco a me.
"Ti hanno sparato al fianco Lu."
Mi disse lei con i suoi occhioni verdi lucidi ,è sempre stata molto sensibile, quasi come me.
Mi guardai attorno ,erano tutti lì, Alexa affiancata da James, Emily con un ragazzo biondo e gli occhi marroni, credo si chiami Aaron e Clare con il ragazzo con il quale era salita nella moto, Caleb, da quello che c'era scritto nel braccialetto che portava al polso ,e infine Jake che se ne stava in disparte ad osservare.
Cercai di alzarmi ma un dolore lancinante al fianco me lo impedì.
"Signorina Johnson? La sua camera è pronta."
Disse un infermiera riferendosi a Clare.
"Grazie."
Gli sorrise lei.
"Allora Lu, ieri ce stata la cerimonia ,e tu sei stata affidata a Jake ,appena ti dimetteranno andrete nel vostro appartamento, si?"
Continuò lei ora riferendosi a me.
Jake? Fantastico.
Annuii e poi guardai nella direzione di Jake, che stava guardando il cellulare.
"Noi adesso dobbiamo andare, ma io e le ragazze ti veniamo a trovare nell'ala nord ,ok?"
Mi disse Alexa sorridendomi, prima di uscire dalla stanza.
A quel punto Jake alzò lo sguardo e mi presto la sua attenzione.
Ci guardammo per un po' ,poi lo ringraziai per avermi portata subito qui, lui rimase zitto.
"Come ti senti ,piccola?"
Mi disse lui,dopo poco.
"Sto bene."
Gli dissi io.
"E smettila di chiamarmi piccola a meno che tu non voglia diventare sterile."
Gli dissi io sorridendo ,lui mi guardò poi scoppiò a ridere.
Lo ignorai e gli chiesi: "Vivremo nell'ala Nord?"
Lui annuì.
"L'hai scelta tu ,vero?"
Annuì di nuovo.
"Domani potrai uscire da questo posto ,ti hanno messo un prodotto nuovo ,quindi non avrai bisogno di fisioterapia ,puoi riiniziare subito."
Aggiunse poco dopo lui.
FINALMENTE UNA BELLA NOTIZIA.
"Ti ho portato questi, erano in camera tua ,ho già sistemato tutto."
Disse dandomi i libri di Harry Potter.
"Ho pensato che potevi annoiarti."
Aggiunse poco dopo.
"Grazie."
Risposi io sorridendo.
Mi guardò ancora per un po' ,poi si girò e uscì dalla porta.
Simpatico.
-
"Buongiorno signorina Lightwood."
Disse il dottore entrando in stanza.
"Come ti senti oggi?"
Aggiunse poi.
"Molto meglio, grazie."
Risposi sorridendo ,il dolore era passato.
"Perfetto ,il signor. Evans è già qui, le infermiere le hanno lasciato dei vestiti ,la aspettiamo fuori."
Disse lui prina di uscire dalla stanza.
Mi alzai da quel letto terribilmente duro e presi i vestiti scuri,poi iniziai a vestirmi.
Poco dopo ero pronta ,uscii dalla stanza e vidi Jake appoggiato al muro.
"Buongiorno."
Dissi io.
"Buongiorno piccola."
Disse lui, accorgendosi di me.
Appena usciti dall'ospedale ,ci dirigemmo verso l'ala nord.
Entrammo nell'appartamento dove erano incise i nostri nomi e wow.
Era enorme aveva una cucina collegata al soggiorno, un bagno, una grandissima cabina armadio ,una piccola biblioteca ed infine una camera da letto con un letto matrimoniale .Aspetta cosa?
Una sola camera, da dividere con lui poi?
Assolutamente no.
"Lo so, avevo chiesto due camere ,ma quanto pare è impossibile."
Borbotto lui. Adesso legge pure la mente? Fantastico.
"Io vado a farmi una doccia ,tu fai quello che devi fare."
Disse prima di dirigersi verso il bagno.
Entrai nella cabina armadio e iniziai a sistemare i vestiti.
Finii poco dopo ,e mi accorsi del mio arco appeso al muro.
Lo presi ed uscii dall'appartamento ,corsi fino alla palestra, ed entrai nel reparto archi.
Lo tirai fuori ed iniziai a colpire i bersagli, Jake aveva ragione ,sono in perfetta forma.
Sorrisi, fin da piccola amavo l'arco ,forse per il fatto che ero sotto il segno del sagittario, un arciere nato.
Sentii la porta aprirsi di scatto.
"Cazzo Lucy! Mi hai fatto prendere un infarto."
Jake era lì coi capelli ancora bagnati, lo guardai e poi mi girai.
Lo sentii sbuffare e prendere i suoi coltelli. Non mi girai per vedere ciò che stava facendo.
"Sei un Leone, vero?"
Chiesi io.
"Cosa?"
Mi chiese lui.
"Sei nato sotto il segno del leone ,vero?"
Riformulai la domanda.
"Come fai a saperlo?"
Mi chiese lui.
"Ho studiato psicologia e astrologia."
Gli risposi io.
"Fin da piccola con mio nonno studiavo le stelle e i segni zodiacali, da quel momento etichetto le persone in base al loro carattere e alle loro
abilita."
Aggiunsi prima di tirare una freccia. Poi mi girai di scatto, mi guardò per un po' ed infine mi chiese:" E perché sarei un Leone?"
"Sei egocentrico e coraggioso ,leale e ti preoccupi come il capo gruppo della tua squadra, sei bravo coi coltelli e sei riuscito a trovare la soluzione quando non c'era via di scampo."
Gli risposi rigirandomi e tirando un'altra freccia.
"E tu? Tu cosa sei?"
Disse poco dopo.
"Sagittario."
Risposi semplicemente .Non mi chiese altro, ma non se ne andò, rimase lì a guardarmi mentre mi allenavo.

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