capitolo 12

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"Posso entrare?"
Chiese una voce, a me fin troppo conosciuta, bussando alla porta.
"No!"
Urlai di rimando.
Sinceramente non avevo nessuna voglia di vedere Jake ora.
Avevo solo bisogno di schiarirmi le idee,dato che,erano successe troppe cose in troppo poco tempo.
Cose che io, a dirla tutta, credevo altamente impossibili.
Tuttavia lui entrò lo stesso.
Lo guardai in cagnesco e lui sorrise.
"Cosa vuoi?"
Dissi io digrignando i denti.
"Oh avanti Lu!Non potrai essere arrabbiata per tutta la vita!"
Esclamò lui.
"Se io fossi arrabbiata adesso probabilmente non avresti più il tuo amichetto."
Gli risposi sorridendo, per poi continuare a leggere il libro.
Non rispose,anzi si sedette al mio fianco sul letto e iniziò a leggere con me.
"Che cosa stai facendo?"
Gli chiesi digrigniando i denti.
"Sei ceca?Leggo!"
Rispose lui prima di far apparire un grande sorriso.
Lo guardai di sbiego e riportai i miei occhi sulle parole.
Dopo circa dieci minuti di silenzio lui alzò lo sguardo su di me e parlò.
"Secondo me,sei gelosa."
Disse continuando a sorridere.
Alzai sguardo anchio dal libro e lo guardai.
"Gelosa di?"
Gli chiesi alzando un sopracciglio.
"Di quelle ragazze."
Disse poi, scoppiai a ridere.
"Davvero divertente Jake,davvero!"
Dissi continuando a ridere.
Tutto ciò che avvenne dopo fu davvero molto veloce,il libro fece un volo di circa un metro e lui si trovava a pochi centimetri da me.
Sgranai gli occhi e deglutii rumorosamente.
"E sai perché? Perché sai che loro sono dieci volte più affascinanti e sensuali di te e soprattutto che erano loro sotto di me e non tu.E scommetto anche che se adesso ti baciassi tu ricambieresti,mi sbaglio piccola Lu?"
Disse lui sorridendo.
Ero pronta a tirargli un pugno sul naso quando fece scontrare le nostre bocche.
E ci baciammo, ma fu più di questo.
Era come nutrirsi dopo che si ha avuto fame,
bere dopo che si ha avuto sete.
Vivere dopo che si era stati in bilico fra morte e vita.
Ma poi si staccò e sorrise.
"Come pensavo."
Disse continuando a sorridere,poi si alzò e uscì dalla stanza.
Che cazzo era successo?
-
La mattina dopo feci di tutto per ignorare Jake e a lui sembrò dare molto fastidio.
"Lucy!"
Sentii urlare da Emily.
"Si può sapere a cosa stai pensando?"
"Io?A niente."
Gli risposi balbettando,non era mai stato il mio forte mentire.
Mi guardarono tutte,compresa Brianna e alzarono un sopracciglio.
L'avrei trovato molto esilarante, se solo il soggetto non fossi stata io.
"Non è niente davvero,sto solo cercando di abituarmi a tutto questo."
Dissi io, cercando di sorridere ma potrei scommettere che avesse la forma di una smorfia.
Tuttavia loro sembrarono credermi.
"Tranquilla ci farai l'abitudine presto."
Mi disse Brianna sorridendomi dolcemente,ricambiai il sorriso e poi tutte riiniziammo ad allenarci.
Tirai qualche altra freccia quando sentii le ragazze salutare i ragazzi.
Mi girai e salutai anch'io, poi vidi Alexa correre da James per poi abbracciarlo, sorrisi guardandoli e feci l'occhiolino a James che sorrise.
Poi scrutai il resto della grande palestra e lo vidi, intento a guardarmi.
Poi venne a grandi passi verso di me.
Mi guardai intorno per cercare una via d'uscita ma non la trovai.
"Dobbiamo parlare."
Disse lui.
"Allora parla."
Gli dissi io alzando un sopracciglio.
Me la sto facendo sotto.
"Ciò che è successo ieri sera è stata uno sbaglio, sono stato preso dal momento, tutto qui, quindi ti chiedo di non dirlo a nessuno."
Sgranai gli occhi.
Non poteva averlo detto davvero.
Ma io gli tiro un cartone.
"Tranquillo."
Dissi semplicemente, lui sorrise.
"Quindi tutto apposto?"
Mi chiese.
Annuii, poi presi la mia roba ed uscii dalla palestra sentendomi lo sguardo di tutti addosso.
-
Passarono diverse settimane dall'accaduto e nessuno ne fece più parola, feci molta pratica nell'uccidere i demoni e iniziai anche a studiarli.
In poche parole ci stavano preparando ad una vera e propria guerra.
Caleb e Clare si sono messi insieme,e sono lo zucchero filato in persona.
Ma passiamo alle cose importanti.
Non avevo mai parlato con Jake, a meno che non fosse stato assolutamente necessario e a lui non è sembrato dare fastidio.
Si è messo insieme a Queen, una puttana, infatti il loro rapporto era per la maggior parte sesso.
A nessuno stava simpatico lei e il suo gruppetto.
Ma se a Jake piaceva.
Bussarono alla porta.
Guardai l'ora, mancava circa un'ora alle 21:00,chi poteva essere?
"Avanti!"
Urlai mentre chiudevo il libro da cui stavo studiando poco prima.
"Ehi Lu!"
Disse Emily entrando.
"Ehi."
Le risposi sorridendo.
"Ascolta noi e i ragazzi andiamo in un pub,ordini di Bianca, dicono che ci sono dei demoni.
Vieni?"
Mi chiese lei.
"Dammi dieci minuti e arrivo."
Lei annuì e uscì dalla stanza.
Presi un vestitino nero che cadeva morbido e degli stivaletti.
Aggiunsi una collana e mi infilai il braccialetto a serpente (Quello di Isabelle).
Poi presi l'arco e le freccie rendendole invisibili, ed infine infilai dei coltelli negli stivaletti.
Poi uscii dalla stanza e notai Emily appoggiata al muro.
Appena mi vide sorrise.
"Andiamo?"
Annuii e ci incamminammo verso l'entrata principale.
"C'è pure Queen e il suo team?"
Chiesi.
"No, avevano un impegno, cose da puttane sai."
Mi rispose lei seria,poi scoppiò a ridere e io la seguii a ruota.
Appena uscimmo dalla porta dell'entrata principale le ragazze si alzarono e ci salutarono.
Poi salimmo sulle nostre moto e partimmo a massima velocità.
"Ehi!Ma i ragazzi?"
Chiese Emily urlando per farsi sentire.
"Sono già là."
Gli rispose Brianna per poi accellerare.
Poco dopo arrivammo davanti al pub ed appena varcammo la soglia d'entrata tutti gli sguardi si posarono su di noi.
Tra cui anche quella dei ragazzi.
Li raggiungemmo.
"Ehila."
Dissi io, seguita dalle ragazze.
"Ehi Lightwood."
Disse Andrew passandomi un bicchiere di vodka.
Ma rifiutai.
"Vado a controllare in giro."
Dissi prima di svignarmela, non avevo neanche incontrato lo sguardo di Jake ma sapevo perfettamente che mi stava fissando.
Appena girai l'angolo tirai un respiro di solievo e iniziai a guardarmi intorno.
Nessuna traccia di demoni.
Poi sentii delle voci dietro ad una tenda e guardai dentro.
Demoni.
Erano in tre ma chissà quanti sono.
Recuperai i coltellini che avevo negli stivali e li colpii al petto.
Si dissolsero poco dopo.
Entrai dentro la piccola stanza e aprii cautamente la porta che si trovava a sinistra.
C'erano circa venti demoni che parlavano.
Poi qualcuno mi tocco una spalla.
"Posto sbagliato al momento sbagliato bellezza?"
Chiese l'uomo due volte me prima di farmi perdere i sensi.
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