Rolling In The Deep.

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Terzo Capitolo; Rolling In The Deep

Suonai al campanello di Calum almeno una decina di volte, ovviamente per farmi entrare dovetti chiamarlo al telefono.
-Apri coglione!- Urlai dall'altra parte del cellulare.
Lui chiuse la chiamata venendo subito ad aprire la porta.
-Hei Ev- Mi salutò ridacchiando, io entrai lasciandogli un bacio sulla guancia.
-Vai su, Luke è già arrivato, io vi raggiungo subito-
Salii le scale arrivando nell'ultima porta lungo il corridoio, appena la spalancai trovai Luke rannicchiato sul letto con la chitarra in mano, alcuni fogli sparsi sul letto e una penna.
-Ciao- Mi salutò alzando lo sguardo su di me, sorridendo.
-Lucas- Lo salutai così, semplicemente, sedendomi sul letto.
-Che scrivi?- Chiesi prendendo tra le mani dei fogli completamente bianchi e un pò stropicciati.
-Assolutamente nulla- Sospirò.
-L'ispirazione sta andando a farsi fottere...- Continuò mettendosi una mano tra i capelli, annuii cercando di farlo continuare.
-Ho bisogno di qualcosa, di qualcuno, di situazioni nuove- Disse gesticolando Luke, interrompendosi quando Calum entrò in camera.
-Abbiamo il blocco dello scrittore Ev- Scherzò portandoci due cioccolate calde con la panna.
-Ecco a te- Sorrise passandomi la mia tazza, l'altra la passò a Luke che rifiutò.
-Hemmings che non mangia, oddio Ev abbiamo bisogno di una vagina!- Rise Calum prendendo il giro il suo amico.
Scossi la testa ridacchiando, bevendo un sorso di cioccolata.
-Evelyn, hai un pò di sper... Panna sul viso- Continuò a ridere Calum, facendo ridere anche Luke.
-Dai, proviamo qualcosa- Sorrise Luke guardandomi.
Allungò il braccio, prendendo qualcosa dal comodino.
Mi porse la mano, due bacchette.
-Scordatelo- Sbraitai tornando concentrata sulla bevanda.
-Evelyn, prima o poi dovrai riprendere a suonare- Sospirò Calum con tono calmo e con un pizzico d'amarezza.
-Basta, se non la smettete me ne vado- Dissi cercando di mantenere la calma.
Non continuammo la conversazione, così iniziarono a cantare, strimpellando la chitarra.

-There's a fire starting in my heart
Reaching a fever pitch, it's bringing me out the dark...-

Continuarono così praticamente tutta la sera, fino a quando ci venne fame, così ordinammo una pizza.
Bussarono alla porta della camera di Calum, era sua madre con la nostra cena.
-Salve signora Hood- Salutammo io e Luke, mentre suo figlio le sorrise prendendo le pizze, lasciandole un bacio sulla guancia.
-Aww, ma che carino Cal- Sorrisi pizzicandogli la guancia.
Lui mi fece la linguaccia come risposta, sedendosi sul letto, passandoci le pizze.
Stavamo guardano Juno, io poggiai il viso sulla spalla di Luke mentre addentavo la pizza.
-Scollati, non accetto moine, me ne hai fatte abbastanza per il cameriere- Rise Luke facendomi ribollire dalla rabbia.
-Primo, lavora alle casse- Iniziai a conteggiare con le mani guardandolo in faccia.
-Secondo- Aggiunsi -Io non ti sto facendo le moine, mi sto rilassando, e terzo non te ne ho fatte per lui- Dissi finendo la mia predica al povero biondo che tenta un suicidio ogni volta che apro bocca.
-Fermi- Esordì Calum dal nulla, buttando la pizza sul cartone.
-Tu vuoi dirmi che a lei piace A...- Luke lo interruppe prima che finisse il nome del fulcro dei miei attuali pensieri.
-Non deve sapere il suo nome, voglio che glielo dica lui di persona- Urlò Luke sbuffando alla fine del discorso.
-Bene, quindi a lei piace A?-
-A?! Sei serio?! Cosa sarebbe, un episodio delle Pretty Little Liars?!- Dissi provocando la risata di entrambi.
-Certo, io sono Hanna, tu sei Spencer e Calum è Emily- Intervenne Luke. Risi ancora di più quando l'espressione di Calum si fece più sconvolta.
-Voi mi preoccupate parecchio... Comunque- Disse prima di finire l'ennesima fetta.
-Quindi, quando hai intenzione di farli conoscere?- Continuò rivolgendosi a Luke.
-Domani- Sia Cal che io sputammo la pizza che stavamo masticando sul cartone.
-Cosa?!- Disse Calum.
-Domani?!- Chiesi io quasi urlando.
-Domani, mercoledì qualcosa novembre conoscerai il tuo cassiere, contenta?- Arrossii al solo pensiero di doverci parlare.
Saltai addosso a Luke abbracciandolo.
-Moine, ripeto, MOINE- Urlò cercando disperatamente di respirare.
-Ok, ok mi stacco- Risi tornando seduta.

Continuammo a guardare il film, io ogni tanto mandavo qualche messaggio ad Alice che era con Michael, setacciando i profili di Luke per trovare il misterioso "A", ma nulla!
Guardai l'orologio, erano già le dieci e per me era ora di tornare a casa.
-Ragazzi, io vado a casa- Dissi alzandomi dal letto.

-Allora a domani Ev- Salutai Calum che mi fece la sua solita espressione pervertita, riferendosi all'incontro a cui aveva deciso di partecipare.
Aprì il portone facendomi passare, rimanendo sullo stipite.
-A domani- Lo salutai e mi diressi verso casa.

Suonai al campanello di casa non trovando le chiavi.
-Ciao amore- Mi salutò mia madre baciandomi la guancia.
-Ciao ma, come mai non sei a lavoro?- Chiesi chiudendo la porta e togliendomi le scarpe, lasciandole davanti all'entrata di casa, come sempre.
-Oggi c'era l'inventario della cucina e non avevo voglia di rimanere- Disse tornando sul divano.
-Hai mangiato?- Chiese accendendo la tv.
-Si, abbiamo preso le pizze e la signora Hood mi ha chiesto che fine hai fatto... Le ho detto che sei impegnata al ristorante- Dissi andando a prendere una bottiglia d'acqua in frigo.
-Beh hai detto la verità, niente di cui preoccuparsi- Io annuii senza rispondere, raccattai le mie cose e andai in camera mia, lasciando prima un bacio sulla fronte a mia madre come augurio di buonanotte.

My KFC Love Affair. ||Ashton Irwin||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora