-Buonasera signorina, desidera..?-

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Primo capitolo; -Buonasera signorina, desidera..?-

Lunedì 16 novembre.

Erano esattamente le due e dieci del mattino, il tempo a Sydney non aiutava per niente e il vestito corto da discoteca che indossavo copriva a malapena il mio corpo per riscaldarlo un minimo.
Sbirciai dentro il mio borsellino che stava dentro la piccola borsetta Chanel, che avevo deciso di rubare a mia madre appena lei uscì di casa.
Pur non essendo il mio look, dovevo presentarmi vestita decentemente, cosa che ne io, ne la mia migliore amica Alice, amavamo fare.
Prima di tornare a casa decisi di passare al fast food per sgranocchiare qualcosa in solitudine come ero solita fare dopo aver ballato tutta la notte.
Appena entrai vidi quattro o cinque persone sedute, la maggior parte di loro erano senza tetto, prostitute o qualche ragazzo/a come me che non aveva niente di meglio da fare.
Arrivai alla cassa per fare il mio ordine, prima di me c'era soltanto una signora.
Il mio tacco picchiettava sul pavimento, controllai il mio telefono che minacciava di spegnersi, così lo posai dentro la mia borsetta, chiudendola.
Appena la signora si spostò verso i tavoli io avanzai, poggiando le mani sul balcone.
-Buonasera signorina, desidera..?- Una voce dolce e leggermente assonnata mi fece alzare il volto per farmi ritrovare davanti a un ragazzo che mi fece completamente zittire.
Aveva il viso abbastanza magro con due fossette che gli contornavano le guance, lo rendevano davvero carino, e questa fu la prima cosa che notai.
I suoi occhi a primo impatto erano di un castano chiaro tendenti al verde che non avevo mai visto, i suoi capelli erano biondi, in alcuni tratti scusi, che gli ricadevano ricci nel viso.
Solo dopo alcuni secondi mi accorsi del fatto che lo stavo fissando spudoratamente.
-Tutto bene?- Mi chiese accennando una risatina strana.
Dio, era dolcissimo.
-Si, emh, un cheeseburger, per favore- Sorrisi.
Lui si girò dall'altra parte per prendere il mio ordine nella misera fila di panini che rimanevano.
-Posso fare altro per te?- Disse non appena mi porse la bustina con all'interno la mia "cena".
-No... No grazie- Risposi cercando di non balbettare.
-Sono un dollaro e settantacinque centesimi- Sorrise mentre io feci lo stesso, cercando nel frattempo nel mio portafogli le monete, prima di farle cadere tutte quante a terra.
-Scusa, ecco a te- Dissi porgendogli i suoi soldi, cercando di inchinarmi per raccogliere i miei.
-Fanculo- Borbottai prima di sentire quel ragazzo chinarsi verso di me, aiutandomi a raccogliere tutto quanto.
Mi soffermai un secondo a testa china per osservare quanto smisurata la sua mano poteva essere.
A primo impatto non è una cosa normale da notare in un ragazzo, credo, ma giuro, erano mani enormemente enormi, confronto alle mie che risultavano essere un pò cicciotte e vergognosamente piccole.
Arrossii di botto quando le nostre dita si sfiorarono, entrambi alzammo lo sguardo l'uno su quello dell'altro sorridendo.
-Ti ringrazio- Parlai imbarazzata più di prima.
-Figurati...- Disse lui rimanendo in piedi davanti a me, mettendomi in soggezione per via della notevole differenza di altezza.
-Arrivederci- Lo salutai io facendo un cenno con la mano.
Lui sorrise ricambiando il gesto.
-A presto-

Decisi, dopo la sgradevole figura di merda, di non rimanere nel locale, ma preferii andare a mangiare il mio panino altrove, e per altrove, s'intende alla stazione della metro.

Attraversai due strade per poi scendere gli scalini che mi avrebbero portata direttamente li.
Mi sedetti aspettando che la mia metro arrivasse, nel mentre decisi di iniziare a mangiare.
Pochi minuti dopo ero sul veicolo che mi avrebbe portata direttamente dietro casa mia.

Camminai per circa tre minuti prima di arrivare.
Presi le chiavi dalla borsa aprendo la porta, mi tolsi le scarpe lasciandole all'ingresso, andai direttamente in bagno cercando di fare meno rumore possibile visto che mia madre era tornata prima di me.
Appena fui pronta mi precipitai in camera mia, mi stesi sotto le coperte e mi addormentai quasi subito.

My KFC Love Affair. ||Ashton Irwin||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora