Quarto Capitolo; Questione di sorrisi.
Mi sistemai sul sedile dell'auto, aspettando mia madre che come sempre era in ritardo.
Suonai il clacson cercando di attirare la sua attenzione.
-Arrivo, arrivo- Urlò lei sedendosi finalmente.
-Mamma, stasera vado da Luke, non mi va di restare da sola- Dissi accendendo la radio.
-Va bene, io non torno a dormire, vado da Antony- Sorrise con lo sguardo totalmente concentrato sulla strada.
Da quando mio padre ci aveva praticamente abbandonate mia madre aveva cambiato più uomini che scarpe, la cosa mi dava tanto fastidio, soprattutto perché poi dovevo subire io i rumori di "sottofondo" quando li portava a casa, anche per questo odio i film con le scene di sesso e tutto quello che riguarda le cose "hot", e credo che sia anche per questo che a sedici anni, nonostante le mie amiche abbiano già superato quella fase, io sono ancora molto, tanto e troppo vergine, quindi, grazie mamma.Allontanai tutte le mie profonde riflessioni quando l'auto accostò davanti a scuola.
Salutai mia madre e scesi dalla macchina andando verso Alice che stava in piedi davanti al nostro ritrovo.
-Buongiorno- La salutai baciandola sulla guancia. Lei sorrise a mia madre che la salutò dall'auto.
Appena svoltò l'angolo, Ali sospirò sollevata, aprì la borsa togliendo fuori un pacchetto di sigarette.
Appena prese un tiro sorrise.
-Adesso è un buongiorno anche a te Ev- Rise facendo ridere anche me.
-Allora, cosa fai stasera?- Chiese Ali facendo l'ennesimo tiro.
-Vado da Luke, mi ha invitato- Mentii anche a lei, non so perché ma la mia scaramanzia m'impediva di parlare delle a cui attribuivo più importanza.
-Oddio, frequenti ancora quel tipo...- Sbuffò lei con aria un tantino schifata, facendomi ridere.
-Ali, lo conosco da quando avevo sei anni- Sorrisi al ricordo di quel bambino biondo poco più grande di me che era praticamente ossessionato dai miei ricci.
-Alice non approva- Disse con tono serio buttando via la sigaretta, cercando però di non ridere.
-Stupida, è meglio se andiamo- Risi trascinandola dentro l'edificio.Passarono le ore di scuola molto lentamente; io Calum e Luke eravamo in macchina, cantando a squarciagola "So fresh, so clean"... Alla faccia del nostro stile punk-rock!
-Evelina- Mi chiamò Cal, io annuii facendolo parlare.
-Mia sorella ha scoperto della tua cotta per A, così ti ha mandato una gonna da mettere stasera- Disse cercando qualcosa sotto il sedile di Luke, estraendo una busta della Hollister.
Presi la busta tra le mani trovando una gonna nera attillata a vita alta.
-Oddio...- sussurrai -Ringraziala tanto da parte mia- Sorrisi continuando ad ammirare quel capo d'abbigliamento che non era nella mia routine.
-Tu non metterai una gonna, signorina- Parlò Luke con un vocione che non gli apparteneva per niente, suscitando la mia risata.
-Non rompere, io non ti dico cosa mettere quando esci con le tue amichette- Sbuffai ridendo.
Calum accostò nel cortile di casa mia, parcheggiando l'auto.Salimmo le scale entrando in camera mia, chiusi la porta e loro erano già belli, comodi e spaparanzati sul mio letto.
-Il tuo amichetto sta andando a lavoro, sai?- Rise maliziosamente Calum rivolgendosi alla sottoscritta.
-E tu come lo sai?!- Chiesi io poggiando la borsa sopra la poltrona.
-Ci sto parlando adesso, lui mi ha chiesto che combino e io gli ho detto di essere dalla mia migliore amica- Disse con tono altezzoso.
-Chissà se si ricorda di te- Parlò Luke estraendo il suo telefono dalla tasca dei jeans, mettendosi a pancia in giù sul letto, facendo cadere Calum che urlò come un posseduto.
-Lucas sei un coglione- Rise portandosi una mano sul sedere che probabilmente gli doleva.
Si mise sopra il letto iniziando a "cavalcare" Luke che intanto si dimenava.
-Mentre voi continuate a fare il passivo e quello che toppa io vado a lavarmi, cercate di non distruggermi il letto- Risi prendendo una maglietta rossa e corta, l'intimo e la gonna.Appena uscii dal bagno trovai quei due seduti normalmente sul letto con il telefono in mano.
-Qualcuno si ricorda di te piccola- Sorrise Calum appena mi vide.
Io arrossii immediatamente coprendomi il viso con le mani, ridacchiando.
Mi poggiai sull'armadio con aria sognante.
-Cosa ti ha detto?- Chiesi girandomi per prendere le scarpe.
-Non t'interessa- Rise.
Io sbuffai consapevole del fatto che non mi avrebbe detto assolutamente nulla, così mi arresi immediatamente cercando di mettermi gli anfibi bordeaux senza cadere.
Presi la borsa nera in pelle infilandoci il necessario e la lanciai addosso a Luke che mugolò.
-Ops- Ridacchiai cercando disperatamente l'eyeliner, lo applicai appena lo trovai, mettendo poi il rimmel e il rossetto rosso.
-Andiamo?- Chiesi appena fui pronta.
Spruzzai un filo di profumo sul collo e sui polsi ed ero pronta.
Afferrai la giacca di pelle mentre quei due si alzavano.Due ore dopo, tralasciando le crisi isteriche di Calum che non sapeva che indossare, eravamo finalmente arrivati al KFC.
-Penso che sverrò tra pochi secondi- Stritolai la mano di Luke che nel mentre sbuffava infastidito.
-Adesso basta, muoviamoci- Luke mi strattonò facendomi entrare nel locale.
Lo cercai con lo sguardo saltellando per vedere oltre l'enorme fila, con scarsi risultati.
-Mi raccomando, cerca di non fare inutili sbianchimenti e non fare scena muta- Mi rimproverò Calum ridacchiando.
Sbuffai sussurrando un "va bene".
Dieci minuti dopo, sei persone più tardi eravamo davanti al balcone e davanti a lui, che stava di spalle.
-No, no, no, io vado a sedermi- Feci per andarmene ma Luke mi afferrò per il polso.
-Ciao ragazzi- Una voce parlò facendomi sussultare, la sua voce.
-Hei amico, tutto bene?- Calum picchettò la mano su quella del ragazzo, che fece lo stesso con Luke, per poi spostare lo sguardo sul mio, sfoggiando un sorriso stile pubblicità, era semplicemente adorabile.
-Oh... Noi due ci siamo già incontrati- Sorrise per poi riprendere a parlare come se nulla fosse.
-Piacere, Ashton- Tese la mano in avanti, io la strinsi sorridendo.
-Evelyn, piacere mio...- Dissi con tono titubante e agitato.
Mi metteva in soggezione con veramente poco quel ragazzo!
Sorrisi mentre prendeva gli ordini dei ragazzi, continuavo a fissarlo in imperterrito fin quando non toccò a me ordinare.
-Cosa ti porto? Il solito cheeseburger?- Sorrise facendo sorridere anche me, forse con lui era tutta una questione di sorrisi, e mi sarebbe davvero piaciuto scoprirlo.
-Anche una Sprite e le crocchette di pollo, perfavore- Chiesi gentilmente sentendo il rossore in viso.
Lui annuì e si girò per prendere le nostre ordinazioni.
Pochi minuti dopo ci porse tutto quanto.
Calum e Luke pagarono, arrivò il mio turno, stavo cercando le banconote dentro il borsellino, lui posò una mano sulla mia e sorrise.
Troppi sorrisi, davvero troppi e letali per il mio povero cuore.
-Tranquilla, offre la casa- Disse mordendosi il labbro, io arrossii ancora di più scuotendo la testa.
-Insisto- Disse facendomi poi l'occhiolino.
-Ti ringrazio, davvero- Sussurrai portando una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
-Potete sbrigarvi per favore?- Un signore dietro si me si lamentò facendomi sbuffare.
Salutai Ashton con un cenno della mano.Mi precipitai al tavolo con il vassoio in mano raggiungendo i ragazzi.
La serata continuò a casa di Luke, mentre io non riuscii a fare altro che pensare a quanto dolce e carino potesse essere quel ragazzo; non vedevo l'ora di rivederlo.
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My KFC Love Affair. ||Ashton Irwin||
FanfictionTratto dal primo capitolo: -Buonasera signorina, desidera..?- Una voce dolce e leggermente assonnata mi fece alzare il volto per farmi ritrovare davanti a un ragazzo che mi fece completamente zittire.