Too Late.

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Diciannovesimo Capitolo; Too Late.

-Cazzo, la Sony ragazzi, LA SONY- continuavo a urlare come una gallina, mentre rileggevo la email dal telefono di Luke.
-Sono senza parole, questi quattro scemi una vera band? Impossibile- Alice ridacchiava, guardando i ragazzi con un sorriso quasi fiero sulle labbra.
-Faremo un nostro EP, sto sognando- Ashton poggiò il viso sulla mia spalla, stringendo la sua mano nella mia.
-Dobbiamo festeggiare, cioè, è il giorno più bello della nostra vita!- la voce di Michael era esaltata alle stelle, saltellava da una parte all'altra della stanza, inciampando in ogni angolo.
-Un EP significa così tanto, si parte sempre da queste piccolezze per arrivare in alto- disse Calum, facendomi sorridere: i miei ragazzi stavano per sfondare.
-Sarete così fottutamente impegnati, vi dimenticherete di noi? Non è così?- disse Alice, facendomi scuotere il capo.
-Saremo le loro grupie, li seguiremo ovunque- ridacchiai appena lo sguardo di Ashton si accese.
-Sono così felice, ho fame- dopo quella strana affermazione, ma totalmente tipica da parte sua, Luke si alzò, lanciando il suo telefono sul divano e dirigendosi con volto perso verso la cucina.
Guardai Alice, facendole cenno di seguirlo e sorrisi soddisfatta appena la vidi alzarsi.

#Ali'sPov.

Tutta imbronciata mi alzai, seguendo Luke che se ne andava dalla cucina verso le scale.
-Lu?- lo richiamai per le scale senza sentirlo rispondere, semplicemente si voltò, il suo sguardo era più gelido del solito, e questo voleva dire solo una cosa: era tornato lo stesso stronzo di sempre.
-Luke, che ti prende?- lo seguii fino al piano superiore, fino ad arrivare nella sua stanza.
-Non posso farlo- a denti stretti disse quelle parole, che mi arrivarono come un folata gelida di vento.
-Di cosa parli?- non noi, ti prego, non parlare di noi due.
-Io non posso innamorarmi di te, non adesso.-
-Cosa?- sussurrai, poggiandomi sulla porta con la sensazione di star per cadergli davanti.
-Saresti una distrazione, noi dobbiamo andare spediti, io devo andare spedito se devo prendere questa storia seriamente e con te non posso stare concentrato- le sue parole uscivano come se fossero i componenti della lista della spesa, una conversazione semplice e ordinaria, che mi stava spezzando in due il cuore.
Non riuscii a dire nulla, nonostante avessi tante di quelle parole da dirgli.
Uscii dalla stanza appena la voglia di urlargli contro prese il sopravvento, e se avessi parlato, tutte le mie debolezze sarebbero emerse, e davanti alla mia prima debolezza dovevo tacere.
Scesi le scale convinta di non star piangendo, ma appena lo sguardo di Evelyn incontrò il mio la vidi aggrottare le sopracciglia e appena la vidi, pronta per abbracciarmi, capii di star piangendo più del dovuto per un ragazzo che non doveva significare niente.
-Andiamo a casa mia, che ne dici?- annuii, sorridendole, così senza dire nulla si scansò, prendendo la sua borsa dal salone.
Appena mi raggiunse cercai di asciugarmi il viso, un po' troppo tardi mi resi conto di avere Luke davanti a me con il telefono poggiato all'orecchio.
Rimase lì, in piedi davanti a me che grondavo di lacrime senza dire una parola.

-Si, scusa, ci sono... dicevi? Sei stata da Taylor?- ...Jennifer, bel modo di rimanere concentrato.

#Ev'sPov.

Era finalmente sabato, tutti quanti stavamo nel pulmino del padre di Michael con Ashton alla guida e con tutti gli strumenti nel cofano, mentre le peggiori canzoni uscivano dalle casse.
-Spero non vi metterete a cantare queste cagate- sbottai, cambiando immediatamente canzone.
-Sei sempre così gentile- sbuffò Calum, rimettendo quel trapano per orecchi.
-Vi odio.-
-Ashton, falla stare zitta- Michael colpì la spalla del biondino, serio e preso dalla guida.
-Lasciatela in pace- gli sgridò, io sorrisi soddisfatta.
-Scusa papino- Luke scoppiò a ridere alle parole di Calum, facendomi l'occhiolino.
-Penso che Ev abbia l'esclusiva su quell'appellativo- arrossii, tirando un leggero pugno al braccio di Luke.
-Merda...- Michael si strofinò la mano sul viso, facendo agitare tutti quanti.
-Non ce la faccio, aiuto- gli occhi di Luke erano puntati sul finestrino, erano terrorizzati.
-Non fate le ragazzine e uscite da qui- Alice sbuffò, aprendo la portiera e uscendo di tutta fretta dal pulmino, parcheggiato dietro l'Hotel in cui i ragazzi avrebbero suonato.

#Ali'sPov.
-Beh, non sappiamo cosa dire, siamo davvero contenti di non essere rimasti qui soli come dei coglioni- Michael intratteneva il pubblico mentre Ev filmava l'evento.
Tutto era ormai pronto, io mi sistemai accanto alla mia amica, vicino al pubblico.
-Vorremmo iniziato col dire che questa è una nostra canzone, Luke l'ha scritta pochi giorni fa con Calum, speriamo vi piaccia... tutto qui- Michael concluse il suo discorso, dopo essersi dati il tempo iniziarono a suonare.
Sentivo la pelle bruciare sotto lo sguardo di Luke, mentre strimpellava le corde di quella stupida chitarra.

-Jealousy keeps containing me, in time you'll see just what we could be- appena Luke iniziò a cantare mi vennero i brividi, cosa che doveva assolutamente passare e non accadere mai più, lui aveva scelto la sua strada, io non ne potevo fare parte e doveva andare bene così.

-But I'm always too late, I'm always too late.
I see you but I always hesitate...- rimasi immobile prima di reagire d'impulso e andare via.
Camminai per il parco senza una meta precisa, fin quando non decisi di sedermi sul prato.
La voce di Luke continuava a rimbombarmi nelle orecchie, ogni singolo momento trascorso con lui passava a tratti nella mia mente, il tanto giusto per farmi ricordare quanto stupida e ingenua fossi stata, avevo lasciato che lui entrasse nella mia vita, che si impossessasse di una parte integrante delle mie giornate, e che si prendesse il mio cuore ormai totalmente spezzato a causa di ciò che era successo.
Non mi sarei mai più fatta ingannare da nessun altro, tanto meno da Luke Hemmings.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 07, 2020 ⏰

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My KFC Love Affair. ||Ashton Irwin||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora