Stringimi la mano

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Ashley :
Mi alzo e vado al calendario per segnare una croce. È il 23 Febbraio e dovevo partorire tre giorni fa. Segno sul calendario le giornate che passano per non so quale motivo. Edward sta a casa nostra e c'è anche Alice. I miei genitori stanno a Lugano, in svizzera per questioni di lavoro e tornano tra 5 giorni. " fai colazione ?"mi chiede Edward. Scuoto la testa e mi siedo. Ho avuto delle contrazioni 2 giorni fa ma era un falso allarme. I miei mi hanno regalato la culla, la carrozzina e il passeggino, sta tutto nella mia stanza. Oggi ho mal di pancia e non ho fame, ho solo paura,ansia e non so cos'altro. " dove sono Alice e Davide ?" "A Lecco " dice.
Ah già, oggi andavano fuori. Ho un po di contrazioni così per distrarmi faccio un po di esercizi delle scorse settimane. Ho compiti arretrati. Vado a farmi una doccia calda, mi sto sciacquando il corpo quando mi sento scendere un liquido. Mi si sono rotte le acque. Metto l'intimo e un pantalone con una maglietta.
Esco dal bagno, vado in cucina e mi piego a metà per una forte contrazione. " haaaaa " grido.
Ed mi guarda storto e grido " dobbiamo andare in ospedale, è ora imbecille". Sbianca in faccia, prende il cellulare e si avvicina. In braccio a lui mi sento meglio, sto bene e non vorrei mai più staccarmi.
Arriviamo in ospedale, la ginecologa mi visita e Edward sta fuori dalla stanza. " è ora " dice. Io grido per le contrazioni e sudo molto. Metto un camice azzurro e mi portano nella sala parto, mentre andiamo Ed mi dice di aver avvisato Davide e i miei. "Alla terza contrazione spingi e dopo due ancora " dice la dottoressa. Sento le porte aprirsi ed entra Edward." ce la puoi fare" dice e mi bacia la fronte.
Alla terza contrazione spingo e grido fortissimo. Edward mi tiene la mano e io lo guardo.
" ancora " dice la dottoressa
" aaaaa " grido.
Sento un pianto, il pianto della mia bambina. Me la da e la metto sul mio petto, è bellissima." come vuole chiamarla ?" Chiede la dottoressa.
" che nome ti piace ?" chiedo a Edward. Non so perché ma voglio che lo scelga lui. " a me piace Emily, ma devi essere tu a scegliere il nome" dice.
È un bel nome, mi piace. "Emily " dico. La dottoressa annuisce e mi porta via la mia bambina.
Sono in camera. Alice e Davide sono arrivati e appena hanno visto la bambina mi hanno riempito di complimenti. I miei genitori arriveranno dopodomani, non possono lasciare oggi il lavoro. Edward sta vicino a me " perché hai dato il nome che ti ho detto io?" "Non lo so " mento. In realtà perché e sua figlia. L'infermiera mi ha detto come allattarla e mi ha aiutato a vestirla, insegnandomi a tenerla in braccio. Ora è accanto a me in una culletta dell'ospedale. È una bambolina, bellissima.
Edward : Ha dato il nome che le ho detto io alla bambina, sono felice ma non ho capito il perché. " è bellissima, peccato che non ci sia il padre " dico.
Annuisce e poi mi sento chiamare. "Edward " dice Emanuela. Viene a baciarmi e io la allontano. Non so perché l'ho fatto. Oggi c'è il pranzo a casa dei suoi. " dobbiamo andare amore " dice. Annuisco e saluto Ashley. Esco dalla stanza e poi mi ricordo che ho lasciato il cellulare in stanza. " vado a prendere il telefono " dico e vado verso la stanza. Sento Ashley parlare " anche se tuo padre non starà con noi, io ci sarò sempre per te, anche se Edward non sa nulla magari un giorno troverò un ragazzo che prenderà il suo posto. Lui è felice, e se lo è lui lo sono anch'io Emily " dice tra i singhiozzi. Io sono il padre ? Non mi ha detto niente ? Perché ?
Non gli dirò niente, voglio vedere se avrà il coraggio di dirmelo !
Busso alla porta socchiusa, entro e prendo il cellulare. Ha la piccola in braccio " l'avevo dimenticato " dico. Annuisce " grazie, di tutto " dice.

Esco dalla stanza e vado dalla mia " ragazza ".
Dai suoi genitori penso solo ad Ashley e a mia figlia.
Non me l'ha detto perché non voleva rompere la relazione tra me e quella puttana. Pensava che io fossi felice, ma non era così.
Dopo pranzo vado a casa dei mia e bevo. Devo distrarmi, devo fare qualcosa per non pensare ad Hasley.

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