Capitolo 20

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Febbraio, Marzo e Aprile passarono quasi in un batter d'occhio e ormai era Maggio inoltrato e anche quell'anno scolastico era sul punto di finire. Harry non trovava niente di bello in tutto ciò, anzi era veramente triste perchè quell'anno era stato il più bello della sua vita, il più emozionante e il più romantico in assoluto e ritornare a Londra non era di certo quello che voleva: sì, avrebbe visto Louis ogni tanto anche lì, ma non con la stessa frequenza con cui lo vedeva a Hogwarts ovviamente e avrebbe sentito parecchio la sua mancanza. Tentò comunque di godersi in tutti i modi possibili quegli ultimi mesi lì, malgrado lo studio sfrenato che lo assillava costantemente a causa delle solite verifiche di fine anno.

Era anche inutile dire quanto si sentisse felice nell'ultimo periodo, quanto la relazione con Louis lo rendesse soddisfatto e fiero di sè e sopratutto quanto l'amore per lui crescesse ogni giorno sempre di più: portava nel cuore una splendida sensazione che gli faceva credere che niente e nessuno avrebbe potuto separarli, nemmeno l'ostacolo più grande avrebbe potuto mettergli i bastoni fra le ruote e questo loro lo sapevano bene.

La metà di maggio però si aprì con una delle notizie peggiori che il mondo della magia potesse ricevere. Quando arrivò in Sala Grande per la sua solita colazione mattutina Harry, con lo sguardo ancora assonnato, vide come tutti erano intenti a mormorare. La stanza si riempì di voci preoccupate e vari gruppetti di ragazzi tenevano tra le mani delle copie della Gazzetta del Profeta.

Harry iniziò a chiedersi cosa stesse succedendo, perchè la situazione non sembrava assolutamente una delle migliori e anche Liam e Niall avevano iniziato a crederlo. Raggiunsero gli altri Grifondoro e si misero vicino a Lauren dell'ultimo anno per leggere quello che diceva quel giorno la Gazzetta.

Erano tutti ammassati lì e non riuscì a leggere una parola dell'articolo, così fu costretto a chiedere a qualcuno informazioni.

- Che sta succedendo? - chiese.

Un ragazzo alto e biondo, Jim, si voltò verso di loro - Come? Non lo sapete? Ne parlano tutti! - Harry fece spallucce come per fargli capire che nessuna grande notizia era arrivata alle loro orecchie.

- A quanto pare qualche prigioniero di Azkaban è riuscito a evadere da lì, si mormora che siano dei seguaci di... Voi - Sapete - Chi - Harry sbarrò gli occhi non appena Jim finì di parlare e si scambiò uno sguardo con i suoi due migliori amici. Istintivamente pensò a Louis: tutte le volte che saltava fuori Azkaban o Voldemort per un motivo o per un altro, lui pensava subito a Louis e al suo racconto e a ciò che stava alle sue spalle.

- Non è possibile, nessuno può scappare da quella prigione! - fece Niall, sbigottito.

- Vogliamo ricordare il celebre Sirius Black? -

- Quello è stato un caso eccezionale, è assurdo che possa ripetersi di nuovo - Liam si passò una mano tra i capelli, mentre Harry non riuscì nemmeno a dire una parola. Sperava, nel corso dei suoi studi a Hogwarts, di non ricevere mai notizie del genere e invece proprio quel giorno, proprio quando l'anno scolastico era lì per lì dal finire, la Gazzetta del Profeta aveva annunciato che qualcuno era riuscito ad evadere.

Ebbe un brivido di paura.

E se fosse successo di nuovo? E se qualcuno in qualche strano e assurdo modo avesse potuto far ritornare in vita il Signore Oscuro? Le sue ansie e le sue paranoie, che probabilmente condivideva con il resto degli alunni, furono interrotte dalla voce della professoressa McGranitt che richiamò tutti, ordinando di fare silenzio.

Tutti presero posto, sperando che le parole della Professoressa McGranitt potessero in qualche modo tranquillizzarli.

- Buongiorno ragazzi - fece la donna, mettendosi dietro il leggio dorato che stava davanti al tavolo dei professori. Harry scorse Louis esattamente dietro la figura della professoressa McGranitt e notò un pizzico di preoccupazione nei suoi occhi, come negli occhi di tutti i professori che tentavano di mantenere la loro solita compostezza.

- Come suppongo tutti voi abbiate letto questa mattina nella Gazzetta del Profeta, si mormora che qualcuno sia scappato da Azkaban - non appena Harry sentì di nuovo pronunciare quella frase, ebbe un brivido, poi tornò ad ascoltare le parole della sua professoressa - A questo proposito, questa mattina abbiamo ricevuto una lettera dal Ministero della Magia e per tenere al sicuro il castello, ci ha informato che questo pomeriggio arriveranno un gruppo di Dissennatori per tenere d'occhio la scuola - appena la professoressa concluse la frase, si levarono delle urla di disprezzo nella Sala. I Dissennatori non erano sicuramente delle creature che sapevano riconoscere il bene dal male, non erano creature adatte per tenere sotto controllo una scuola, eppure tutte le volte che ce n'era bisogno, il Ministero della Magia mandava i Dissennatori.

Pensò ancora una volta a Louis e immediatamente si voltò verso di lui, che continuava a rimanere serio e immobile al suo posto, senza muovere un dito. Harry iniziò a chiedersi cosa stesse pensando, cosa avesse provato dopo aver sentito quella tremenda notizia quella mattina appena sveglio. Avrebbe voluto stringerlo.

- Vi chiedo, ragazzi - continuò la professoressa - Di non allarmavi. Hogwarts è un posto piuttosto sicuro e con i Dissennatori a guardia del castello, saremo senza dubbio più protetti. Vi chiediamo, inoltre, di fare molta attenzione, di non girare da soli per il castello ed evitare passeggiate nella Foresta Proibita sia nelle ore diurne che in quelle notturne, ovviamente. Noi insegnanti intanto faremo in modo di assicurarci che tutto vada bene: adesso continuate la vostra colazione e non allarmatevi - il tono apparentemente tranquillo di Minerva McGranitt in un certo senso riuscì a tranquillizzare anche Harry, per quanto fosse possibile. Tutti i suoi compagni avevano iniziato a parlare tra di loro e sentiva frasi del genere "I Dissennatori, roba da pazzi!" o "Come possono proteggerci creature che sarebbero disposte a risucchiare anche la nostra anima?!" accompagnate dalle domande curiose dei ragazzini del primo e del secondo anno che non avevano assolutamente idea di cosa fossero dei Dissennatori e i ragazzi più grandi si preoccupavano di spiegare loro quali assurde creature fossero quelle.

Il suo pensiero però era diretto solo e soltanto a Louis e si chiedeva se fosse riuscito a vederlo prima di quella sera per sapere come stesse e se l'idea di avere dei Dissennatori in giro per il castello lo facesse sentire male.

Era davvero più preoccupato per lui che per la situazione in sé.

Per questo motivo, aveva fatto in modo che prima delle lezioni potesse lasciargli un bigliettino sotto la porta del suo ufficio.

"Stanza Delle Necessità, mezzogiorno, ti aspetto lì.
Tuo, Harry."

Take The Memories Away And I'll Be Better || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora