Epilogo

7.2K 438 289
                                    

Casa dolce casa.

Il rientro era stato come sempre meraviglioso: rivedere la sua famiglia al binario 9 ¾ di King's Cross aveva reso Harry incredibilmente felice. Aveva stretto sua sorella Gemma, che gli aveva ripetuto all'incirca un milione di volte che aveva sentito la sua mancanza più di ogni altra cosa al mondo e lo stesso avevano fatto i suoi genitori. Sua madre si era attaccata alla sua guancia, baciandola ripetutamente, con gli occhi lucidi per la felicità.

Appena poggiò il baule all'ingresso della sua enorme casa a Londra, fece un sospiro sfoggiando un sorriso. Casa sua faceva sempre un fantastico profumo di pulito perchè sua madre ci teneva a tenere la casa sempre in perfetto ordine e sempre profumata e questo la rendeva molto accogliente.

Decise di salire al piano di sopra per vedere se la sua stanza fosse rimasta uguale a prima e fu esattamente così. Al centro c'era un letto matrimoniale tutto per lui e nella parete di fronte stava un televisore a schermo piatto e accanto una libreria in cui teneva tutti i suoi libri e i suoi DVD. Aprì la serranda per fare luce e le pareti azzurre della sua stanza parvero brillare.

Quel colore gli ricordò gli occhi di Louis e sorrise, pensando che quella sera non sarebbe di certo sgattaiolato fuori dal suo dormitorio per andare da lui e passare la sera in sua compagnia, ma quello che avrebbe fatto sarebbe stato semplicemente guardare un film con sua sorella insieme ad una ciotola di pop corn.

Il mondo babbano era molto diverso da quello magico e spesso quando andava a Hogwarts o quando ritornava a casa, si ritrovava a dover cambiare ritmo.

Subito dopo entrò suo padre che reggeva il suo baule e lo poggiò accanto al comodino.

- Fra poco sarà pronta la cena - disse l'uomo. Harry aveva sentito tanto la mancanza di quella solita frase che suo padre gli diceva quasi ogni sera, entrando nella sua stanza circa mezz'oretta prima che sua madre potesse riempire i loro piatti di cibo.

- Va bene, sistemo le cose e scendo da voi - rispose il riccio, calandosi verso il baule. Lo aprì ma nello stesso momento si accorse che suo padre non era ancora uscito dalla stanza ed era rimasto sull'uscio con la spalla poggiata allo stipite. Harry si voltò - Che c'è? - chiese con un sorriso.

- Mi sei mancato tanto, figliolo - rispose suo padre, sorridendo a sua volta - Mi sembri cresciuto un sacco, hai un'aria serena... sono così felice di rivederti a casa - Harry si alzò in piedi, abbracciando forte suo padre, che ormai aveva raggiunto in altezza, e lo strinse come mai aveva fatto nella sua vita.

- Ti voglio bene - sussurrò poi il riccio e suo padre ridacchiò.

- A tavola ci racconti di quest'anno scolastico, eh? - fece prendendolo dalle spalle e guardandolo dritto in faccia con un sorriso che si nascondeva sotto i baffi grigi. Harry annuì e subito dopo suo padre si allontanò dalla stanza e lui tornò al suo baule.

Tirò fuori tutti i vestiti e li sistemò dentro l'armadio, tirando fuori anche le sue nuove sciarpe per i capelli e mettendole dentro il cassetto del comodino accanto al letto. I DVD che aveva ricevuto per Natale dai suoi genitori li mise momentaneamente sulla scrivania perchè sicuramente li avrebbe visti nei giorni successivi.

Proprio vicino a dove aveva messo i DVD c'era il suo telefonino e decise così di accenderlo dopo nove mesi in cui non lo faceva. Ovviamente nessun messaggio e nessuna chiamata, ma si preoccupò di salvare nella rubrica il numero di Louis che aveva scritto in un taccuino.

Rimise tutti i suoi libri negli scaffali e prese poi la bacchetta dal baule, ponendola nella scatola che gli aveva dato Olivander al momento della vendita al primo anno e la nascose dietro un malloppo di libri, sapendo che non gli sarebbe servita a molto lì a Londra.

L'ultima cosa che tirò fuori furono le fotografie con i suoi amici il giorno del suo compleanno: le contemplò per una serie di secondi, guardandole muoversi. Sentì già in quel momento la mancanza della risata di Niall e della voce di Liam e soprattutto gli mancava poterli abbracciare e sapeva anche che svegliarsi da solo la mattina da quel momento fino al primo settembre, sarebbe stato traumatico.

Take The Memories Away And I'll Be Better || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora