Capitolo 21

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Sentiva ancora freddo, gli parve di percepire ancora quell'aria ghiacciata e quella terribile sensazione che aveva vissuto quando a poco a poco perdeva coscienza, mentre i suoi ricordi più belli gli passavano nella mente come tanti flash: ecco come si era sentito Harry quando alle sei del mattino del giorno successivo aveva tentato di aprire gli occhi.

L'unica immagine che si stagliava nella sua mente era quella dei due Dissennatori, fin troppo vicini al suo volto, che l'unica cosa che volevano era nutrirsi di tutto ciò che Harry avesse in corpo, fino a quando non si fossero saziati della sua anima. Non riusciva a togliersi quell'immagine dalla testa, si sentiva del tutto scombussolato e il fatto che la stanza in cui si trovasse fosse ancora buia, lo rese ancora più confuso. Dischiuse gli occhi, tentando piano piano di riprendere coscienza.

Sentì una forte fitta alla tempia, che lo fece appena gemere di dolore, ma fu un lamento così flebile che a mala pena lui stesso riuscì a sentirlo. Aveva avuto paura la sera precedente, iniziò a ricordare il momento in cui credette che sarebbe morto e per quel motivo si sentì dentro di sè piuttosto felice in quell'istante perchè aveva capito che quelle due creature non erano arrivate a raggiungere il loro intento.

Iniziò a chiedersi cosa o piuttosto chi le avesse cacciate via e in quel preciso istante ripensò a Louis, chiedendosi dove fosse. Aprì completamente gli occhi e la stanza buia parve essere l'infermeria di Hogwarts. Si guardò intorno fino a quando non si accorse di avere la mano sudata, malgrado sentisse molto freddo: abbassò lo sguardo e poggiato con la testa sul letto, seduto su uno sgabello, c'era Louis Tomlinson che gli stringeva forte le dita e lui ebbe persino la forza di abbozzare un sorriso vedendolo lì. Dormiva, con la bocca dischiusa e i capelli che gli ricadevano sul viso. Il suo petto si muoveva lentamente e Harry lo guardò lì, bello e perfetto anche con i capelli arruffati e la visibile stanchezza sul suo volto: niente avrebbe potuto farlo sentire meglio in quel momento, se non svegliarsi con la mano intrecciata con quella di Louis, sentendo il dolce tocco delle sue dita.

La presa di Louis era abbastanza salda il che gli parve strano perchè di solito quando ci si addormenta il corpo si indebolisce, ma non era il caso di Louis. Teneva stretta la sua mano, come se avesse paura che da un momento all'altro potesse andare via.

Harry emise nuovamente un gemito, questa volta molto più sonoro e si agitò un attimo nel letto per il forte dolore alle tempie e in quel momento, si accorse che in fondo all'enorme stanza, c'era qualcun altro che stava dormendo, probabilmente Madama Chips. Il gesto di Harry fu istintivo: mollò subito la presa dalla mano di Louis e quello si svegliò immediatamente, mugugnando qualcosa.

Alzò la testa e in quel momento Harry si era reso conto che i Dissennatori non gli avevano assolutamente concesso di dimenticare quanto felice si sentisse ogni volta che gli occhi di Louis si incontravano con i propri.

Si domandò se fosse stato proprio lui a salvarlo la sera precedente.

- Harry - sussurrò poi interrompendo ogni suo pensiero. Il suo tono di voce era incredibilmente basso, probabilmente per evitare di svegliare Madama Chips che stava in fondo all'infermeria. Harry non seppe che pensare, gli ritornò alla mente la lite della sera precedente e il motivo per cui era scappato via dal castello e desiderò non guardarlo più in faccia: ma poi si ricordò di come dall'inizio dell'anno Louis Tomlinson lo avesse reso la persona più felice del mondo malgrado i litigi, malgrado le promesse infrante, malgrado i momenti di tristezza e soprattutto si ricordò che quella persona con quegli occhi azzurri brillanti che si riuscivano a scorgere anche nella penombra della stanza, era il suo fidanzato.

- Lou - riuscì appena a sussurrare, con la voce rauca.

Quello sorrise e gli prese di nuovo la mano, stringendogliela più forte di prima e tornando a guardarlo negli occhi - C'è Mad... ama Chips - balbettò Harry con un filo di voce, sentendosi più impacciato che mai.

Take The Memories Away And I'll Be Better || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora