Casa di Ilenia in Puglia, sono qui per mia figlia e anche per lei, non so cosa è successo tra lei e Gianluca a Roma ma non voglio pensarci. So solo cosa è successo tra me e Piero a Roma e non riesco a non pensarci anche se io e lui non ne abbiamo parlato da quel giorno. Con Ilenia non ci rivolgiamo neanche la parola, abbiamo perso tutti i traguardi raggiunti insieme in questo periodo con quella litigata nella sua camera di hotel nonostante fosse alla fin fine in mio potere e nonostante percepivamo che non è mai finita.
Ho giocato fino adesso con Chiara e sono riuscito a farle consumare tutte le batterie e ora guarda silenziosa un cartone animato in braccio a me.
io<<patatella bella, non crolli ancora dalla stanchezza eh? Sei peggio di me>> dico stringendola
Mia figlia stringe le mie dita nelle sue mani muovendole, forse è solo il suo dirmi "ti voglio bene"
io<<anche io ti voglio bene, ti amo tanto, forse anche più di quanto amo tua madre ma non dirglielo>> dico sorridendo e baciando la sua fronte.
Stringo mia figlia tra le braccia, con dolcezza, vorrei anche io essere tra braccia capaci di proteggermi e l'unico capace di farlo è lui...Piero, so che solo lui ha la forza di farlo.
Vediamo insieme l'ape maia, una versione nuova di quel cartone che da piccolo vedevo anche io
io<<vedi quell'apina è cicciottella come te>> dico facendole il solletico e Chiara ride proprio come rido sia io che Ilenia, ride senza fermarsi e fa ridere anche me
io<<sei una piccola ape>> dico scherzoso imitando un ronzio. Sto bene con lei, mi fa sentire realizzato anche come padre.
E tra le risate sento un conato di vomito...e capisco tutto.
Lascio in fretta mia figlia sul divanoio<<papà arriva subito ok? >> dico cercando di star tranquillo.
Mi precipito in bagno e apro la porta, sento il rumore della doccia aperta confuso a un conato di vomito. Non ci vedo più, apro il box doccia e davanti a me la scena che sapevo di trovarmi dinanzi e che speravo di non dover mai vedere.
io<<ohh>> le dico a voce alta piegandomi sulle gambe vicino a lei.
Lei lascia che quelle dita escano dalla sua bocca solo per lasciar spazio al vomito.
io<<smettila>> le dico con dolcezza.
La prendo per i fianchi e la avvicino a me, cerco di essere calmo, non posso buttarle addosso la mia agitazione nel vederla così.
Lentamente passo l'acqua sulle sue labbra e sulle sue dita per poi chiuderla. Ancor più lentamente la stringo a me, il suo corpo nudo, bagnato e tremante sulla mia calda felpa.
Lei piange, piange contraendo i muscoli delle spalle. Un pianto soffocato dalla mia felpa nella quale affonda il voltoio<<piano, respira...non lasciarti ancor più andare amore>> dico con un fil di voce proteggendola con le mie braccia come se davvero potessi proteggerla da tutto il male che si sta facendo
Le sue dita strofinano leggermente la mia felpa e dalle sue labbra fuoriesce un singhiozzo
io<<ehy...non sei inutile, non sei sola, sono qui, Ilenia sono qui. So che mi odi, che siamo solo capaci di urlarci contro e di evitare tutto ciò che ci legherebbe ma io non ho paura di sprofondare nel tuo dolore, non ho paura di vederti fragile perché non ti potrei mai lasciar sola, mai>>
Le sue mani tremano sul mio petto, gli occhi continuano a dar spazio alle lacrime e mi si frantuma l'anima nel stringere la sua ormai a brandelli
Ile<<mi sento niente per nessuno>> sibila tra le lacrime
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Lascio in pausa il battito...-IB-
FanfictionUn cuore lasciato in pausa, un'illusione costantemente messa a tacere, la paura di amare come un tempo, il terrore di far ancor più male all'altro. Un male che si ritorce contro, un giovane cantante sospeso tra sogni e timori, confortato da un'amici...