16.Incontri inaspettati.✅

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Ritorniamo ognuno a casa propria,
preparo un sandwich con del prosciutto e dopo aver mangiato,svolgo i compiti.

Il cellulare vibra,lo prendo e leggo il messaggio appena arrivato.Beatrice.

"Stasera mi accompagneresti in una discoteca?Quella dell'altra volta?pleasee.:))xxB."

"Assolutamente no!Stop ai guai e le
        cavolate!Sorry,but no.:(xxE."

"Dai,ti prego!Ne ho bisogno!:(
*occhioni dolci,faccia da cucciolo*"

      "Eh vabbè,vinci sempre te.Allora a                               
        stasera in quello stupido posto    
        chiamato comunemente da tutti:
        d i s c o t e c a!Bye!!<3"

Non so perché Beatrice ha insistito così tanto,ma se lei vuole per forza andarci, mi dispiace non accompagnarla.Ho un brutto ricordo di quel postaccio,nonché la discoteca.Mentre alcuni pensieri si fanno spazio nella mia mente,spengo il cellulare e lo poso sul tavolo.

Dalla mensola prendo il libro:Before,di Anna Todd,che precedentemente avevo già letto:After,mi siedo sul divano in salone e inizio a leggere alcune pagine.

Dopodiché guardo sul pc:Pretty Little Liars,nonché unica serie a cui mi sto veramente appassionando,oltre a "The Vampire Diaries."

Guardo l'ora dall'orologio appeso in salone e noto che sono le 18:30.Devo
preparami,d'altronde Beatrice verrà molto prima a casa mia a prendermi,
perché innanzitutto ci dirigiamo verso casa sua e poi andiamo in discoteca,
ovviamente ci accompagnerà qualcuno
oppure prenderemo un taxi.

Vado in bagno e mi preparo.Dopo circa due orette sono pronta.

Doccia,shampoo,trucco e vestito indossato,che in questo caso e' molto semplice ma suppongo sia adatto per questa sera.

Qualcuno bussa alla porta,vado ad aprire e mi ritrovo davanti Beatrice che e' completamente inzuppata,stava piovendo ed io non me ne ero neanche accorta,prendo un ombrello,subito esco di casa e corro verso la macchina della mamma di Beatrice.

Io:"Piacere,signora io sono Eleonora,
un'amica di Trice."dico porgendogli una mano che subito stringe per poi partire.

"Sì,certo!Bea mi ha parlato molto di te. Pensa,lei ti definisce come una sorella."
afferma e sul mio viso si forma un piccolo sorriso,mentre Beatrice guarda la madre al volante.

Arriviamo a casa della mia migliore amica,che appena entrata subito si precipita davanti il camino posizionato in salone,per riscaldarsi.Intanto io mi siedo affianco a lei.

Beatrice:"Vieni,saliamo su in camera mia,devo preparami e ho bisogno di te, devi aiutarmi a scegliere!"esclama trascinandomi al piano superiore.

Si prepara ed infine piastra i capelli.

Beatrice:"Vieni qui."dice,guardandomi.

Io:"Cos'hai in mente?"il mio sguardo prima perplesso,cade sulla piastra per fare i boccoli,adesso ho capito.

Aggiunge alle mie punte,alcuni boccoli e posiziona i miei lunghi capelli castani su una sola spalla.

Beatrice:"Sei a dir poco perfetta!"dice
dolcemente e mi abbraccia.

Io:"Anche tu!"ricambio l'abbraccio."Tu
e Federico?Cioe'come procede la vostra relazione?"aggiungo e lei abbassa lo sguardo e fissa un punto sconosciuto,
non preciso della sua camera,il vuoto.

Una lacrima riga il suo volto,ed altre continuano a scendere senza smettere,
mi avvicino a lei e la stringo forte a me.

Beatrice:"E' tutto apposto,basta parlarne!Sono sicura che riusciro' a dimenticarlo con il passare del tempo."
mi dice tra un singhiozzo e l'altro.

Scendiamo al piano inferiore e sua madre ci avvisa che ad accompagnarci sarà lei.

Arrivate a 'destinazione',prima di dirigermi all'interno,mi guardo intorno e insieme a lei che mi prende per un braccio,entro.

Passiamo tra le persone sudate che sono in pista e ci fermiamo vicino il bancone,il barman nota la nostra presenza e chiede cosa vogliamo da bere.

"Due vodka alla pesca."affermiamo all'unisono.

La bibita scende velocemente lungo la mia gola e brucia,stessa 'sensazione' dell'altra volta.

Sento una mano poggiarsi sulla mia spalla per poi farmi girare.Non ci posso credere,e' quel dannatissimo ragazzo.
Tra tutte le persone che ci sono,non riesco a capire come abbia fatto a vedermi,forse seriamente e' uno stalker
o un maniaco,però dopotutto ha solo 18 anni,non so cosa pensare di lui. 

I nostri sguardi si incrociano per alcuni istanti,poi impaurita cerco di inventare una scusa per la quale stiamo per andare via,ma lui insieme ad un suo amico con i capelli neri e gli occhi del medesimo ragazzo che mi sta seguendo dapperttutto e mi infastidisce,iniziano a ridere.

"Voglio solo ballare con te.."dice con un ghigno sul volto che subito dopo si trasforma in un sorrisetto malizioso.
"Comunque piacere,Andrew."aggiunge
sussurando.

Io:"Sono fidanzata,devi lasciarmi in  pace!"urlo disperata.

"Ti prego.." aggiungo mormorando.

Andrew:"Ti amo."continua a parlare sotto voce,mentre sento la sua mano  sulla mia pochette.

Io:"Come fai ad amarmi se mi conosci a malapena?Dimmelo!Come fai?!Non sai come mi chiamo,non sai ciò che è successo nella mia vita,non sai la mia storia.Tutte le mie sofferenze,i dolori,le
tristezze.Non sai nulla.Forse non sai neanche cosa significa la parola:amore,
innamorarsi di una persona non e' solo
quando incontri così per caso o vedi
all'improvviso una ragazza e subito pensi:"Cavolo,bella quella!"mi fermo.

"Per amare servono giorni o anche mesi,ascoltare la persona e tutto quelle cose che le riguardano,stare lì a fissarla ed osservare tutti i suoi singoli
movimenti,quando ride,scherza o piange,fino a quando nella tua testa non c'è altro che la ragazza che hai ammirato per ore intere senza distogliere lo sguardo dalle sue labbra,
i suoi occhi e i suoi capelli e non pensare a cose negative del tipo:"La devo assolutamente portare a letto!",
amare significa non poter fare a meno delle sue labbra che si poggiano sulle tue,dei suoi occhi incastrati nei tuoi e delle parole dolci dedicate a te.Tutte le cavolate fatte insieme,le avventure,
tutto.Significa questo e tanto altro."gli dico,stavo pensando a Saul,tutte le mie parole erano riferite solamente a lui,e
Andrew lentamente mi lascia,mentre mette una mano fra i capelli.

Mi lascia un bacio sulla guancia e bisbiglia un dolce:"Grazie.." al mio orecchio.

Il suo amico guardava entrambi,era rimasto come impietrito dalle mie parole.Ci si può aspettare di tutto da uno di questi ragazzi,sono strani e a volte invadenti ma si può sempre riuscire a farli riflettere,a cambiarli,ad
aiutarli a capire realmente il significato di una semplice parola ma con la quale si provano mille emozioni.

Vanno via e anche noi facciamo lo stesso.

&quot;Follow your heart.&quot;(#Wattys2016.) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora