"Driin."
Questo fastidioso oggetto suona ed io sono costretta a svegliarmi,purtroppo.
Stanotte non ho dormito,a causa del mal di testa forte che avevo.Sono ancora sul divano,con le calorose braccia di Saul che mi avvolgono dolcemente a se'.
Stropiccio gli occhi e mi stiracchio,per poi alzarmi e dirigermi in cucina,dove preparo la colazione per entrambi,ed infine mi avvio verso il bagno per prepararmi,ormai conoscete gia' la mia routine.
Da dietro le braccia di Saul,circondano i miei fianchi,così mi giro di scatto verso di lui e gli lascio una piccola scia di baci sulla guancia,mentre lui continua a giocherellare con alcune ciocche dei miei lunghi capelli.
Io:"Ho preparato la colazione,vieni."
dico,trascinandolo al piano inferiore.Consumata la colazione,anche lui si prepara.
Dopodiché,dalla mensola della mia camera,prendo il libro che sto leggendo in questo periodo e mi posiziono sul divano.
Saul:"Principessa,i miei vestiti?"mi chiede.Ha soltanto un asciugamano intorno alla vita,i capelli bagnati,con sempre il suo ciuffo biondo che cade leggermente sull'occhio sinistro ed e' a torso nudo,non so quanto riuscirò a sopravvivere.
Mi ha anche chiamato 'Principessa',io non realizzo ancora tutto questo.
"Ci sei,piccola?"aggiunge divertito,sventolandomi una mano davanti il viso per distrarmi dai pensieri e riportarmi alla realtà.
Gli do' un piccolo pugno sulla spalla e annuisco,per poi indicargli dove sono i suoi vestiti.
Dopo circa 15 minuti,mi raggiunge,
lanciandosi completamente sul divano e poggiando la sua testa sulla mia spalla,così a mia volta,mi accoccolo a lui e gli sfioro i capelli con le dita.Mi sento ancora piuttosto in colpa per ciò che è successo in discoteca e guardandolo attentamente,ho notato che ha una ferita anche sul labbro inferiore.
Io:"Saul,mi sa che e' arrivato il momento di medicare queste ferite."lo avviso,alzandomi dal divano.
Saul:"Non preoccuparti,non ne ho bisogno!"afferma con tono deciso.
Io:"Ok,non mi conosci affatto!Devi venire e basta."gli dico,e finalmente lui decide di seguirmi.
Prendo dal mobiletto,del disinfettante,
delle garze e alcuni cerotti.Gli sciacquo con dell'acqua fredda le varie ferite,utilizzando anche delle garze sterili.
Saul:"Ele,ma non c'e' bisogno di tutto questo,davvero."mi avvisa."Ahia!"
aggiunge subito dopo.Io:"Sta zitto e fermo."gli rispondo.
Saul:"Sei carina,quando fai così,lo sai?!"
Io:"Quando faccio c-cosa?"chiedo imbarazzata.
Saul:"Quando ti prendi cura di me."si avvicina sempre di piu' a me.
Io:"E tu sei stronzo quando fai così,dai spostati."
Lui scuote la testa ed io cerco di spostarmi da lui,ormai riesco a sentire il suo respiro sul mio collo.
Mi prende i fianchi,mi stringe a se' e poi mi bacia,un bacio diverso da tutti gli altri,un bacio pieno di passione,
lento e dolce,un bacio che desideravo da anni,la mia mano intorno al suo collo e le sue mani intorno ai miei fianchi.Un sogno,che sta diventando realtà.Saul:"Ti amo."
Io:"Anche io ed e' proprio questo il problema:Ti amo,troppo."dico guardando in basso.
Lui alza il mio mento,così che io possa guardarlo negli occhi e unisce le mie mani alle sue.
Saul:"Non e' un problema,piccola. Questo era il mio scopo:farti innamorare di me."sussura al mio orecchio e sorridiamo entrambi.
Io:"Allora ci sei riuscito,alla grande!"
dico,stringendo ancora piu' forte le sue mani fra le mie.Continuiamo a fissarci per svariati minuti,fino a quando il campanello di casa suona,così scendo al piano di sotto,ancora con le mani unite a quelle di Saul e mi ritrovo Beatrice davanti,
che subito guarda le nostre mani incrociate per poi distogliere lo sguardo e rivolgermi un piccolo sorriso nervoso.Io:"Bea,vieni pure in casa!"le dico facendole segno di entrare,mi sposto dall'entrata e la faccio accomodare sul divano in salotto,mentre chiedo a Saul di andare al piano di sopra.
Quei due,Saul e Beatrice,e' come se si stessero mangiando con lo sguardo,lei lanciava al mio,ormai ragazzo..almeno credo,delle occhiate di perplessità e
rabbia contemporaneamente,mi faceva
quasi paura.Io:"Allora,tutto è iniziato durante la partita di calcio,dal nomignolo che mi aveva riservato,poi..."le racconto tutto e lei nonostante non fosse ancora sicura,
approva sorridendo.Beatrice:"Io ora vado,arrivederci ragazzi."urla per farsi sentire anche da
Saul.Saul:"Quella ragazza e' così strana.."
afferma.Io:"E' la mia migliore amica,ha diritto di sapere ciò che succede.."
Saul:"Sì,ovvio!Ma ha anche il diritto di lasciarti vivere la tua vita."
Distolgo lo sguardo dal suo e mi dirigo verso il comò,dove il mio cellulare attira subito la mia attenzione,dato che sta vibrando.Un messaggio.
Da Thom♡:
Ti aspetto alle 14:00,al parco.Ciaoo!A Thom♡:
Oh,certo..Ci sarò!Allora Ci
vediamo!Poso nuovamente il mio cellulare e vado verso il mio ragazzo,che si trova sul divano a fissare il vuoto,non so per quale motivo.
Io:"Che succede,amore?"gli chiedo sedendomi accanto a lui,che nel frattempo passa una mano fra i capelli,
aggiustandosi il ciuffo che gli cadeva sul viso e il suo sguardo si posa su una foto dei miei genitori.Saul:"Mi dispiace.."sussura.
Io:"Oh,non preoccuparti..Sono abituata,ormai!Anche se mi mancano troppo!Mi mancano i loro abbracci,le carezze,i baci,tutto l'amore che mi trasmettevano ogni singolo giorno della mia vita,quando ero triste..sempre!"gli dico,poggiando la testa nell'incavo del suo collo.
Saul:"Piccola mia..Ti amo!"
Involontariamente delle lacrime rigano il mio volto,scendono senza fermarsi,
lacrime che suscitano dolore,tristezza,
mancanza.La sua felpa si bagna a causa delle mie lacrime ed un piccolo e dolce:"Scusa."
esce dalle mie labbra,mentre lui continua ad accarezzarmi delicamente la guancia,apprezzo molto ciò che sta facendo in questi giorni per me.Lui colma tutto il vuoto che c'e' in me,
adesso posso definirmi Completa,ho finalmente trovato la mia metà,la persone che amo e amerò per sempre,
fino alla fine.Ricordero' ogni singolo giorno insieme a lui.Io e lui,soltanto io e lui.Non posso fare una delle solite 'promesse' del tipo:
"Resteremo insieme per sempre!",
ma qualsiasi cosa accada,io amerò
sempre e solamente lui.Saul.
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"Follow your heart."(#Wattys2016.)
Fanfic«troppe volte ascoltiamo cio' che ci sussurra il cervello e trascuriamo cio' che ci grida il cuore.»