5.He is perfect.✅

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||Ore:7:30.||

La sveglia suona come ogni mattina,un odore di pancakes invade le mie narici,non potrei desiderare risveglio  migliore di questo.

Mi alzo dal letto,mi stiracchio e ancora mezza stordita mi dirigo velocemente in cucina.

Saluto mia zia dandole un bacio sulla guancia,prendo due pancakes con una tazza di caffè appena preparato ed aggiungo ad esso due zollette di zucchero,dato che mia zia lo preferisce amaro.

Vado in bagno e mi preparo,dopodiché esco di casa e mi incammino come sempre verso scuola.

Beatrice si avvicina a me,mi abbraccia ed io ricambio,restiamo abbracciate per alcuni secondi e poi ci stacchiamo.

"Buongiorno!"diciamo dolcemente all'unisono.

La campanella suona e così insieme raggiungiamo la nostra classe,
fortunatamente il professore non e' ancora arrivato.

Come non detto,eccolo che entra in classe con sempre la sua adorata cartellina rossa tra le braccia e il suo raccoglitore ad anelli.

Sistema le sue cose sulla cattedra e inizia a chiamarci uno alla volta alla lavagna per correggere gli esercizi che ci aveva assegnato e dopodiché darcene dei nuovi da svolgere nuovamente a casa.

Oggi io,Beatrice,Saul e Leonardo,
dobbiamo organizzarci per la ricerca,
altrimenti di sicuro non riusciremo a consegnarla in tempo.

Mentre il professore spiega,io sono a pensare a tutt'altro,ma la sua stessa voce mi fa ritornare ad essere attenta alla lezione.

Professore:"Signorina Gaggero,segua perfavore!"mi rimprovera ed io annuisco.

Guardo Saul,sul suo volto improvvisamente si forma un piccolo sorriso.Perche' sorride?Cos'ha da ridere?Ho per caso qualcosa sul viso?

Quante domande frullano nella mia testa per un suo semplice sorriso,penso troppo,lo ammetto.

Lancio un occhiata a Beatrice e vedo che anche lei sorride,e anche Leonardo.

Adesso davvero mi chiedo:Ma cos'hanno da ridere tutti?

Guardo il prof e la mia attenzione viene attirata da un foglio che ha posizionato sul fondoschiena con su scritto:
"I'm a stupid",così subito sospiro e sorrido appena,in realtà anche io penso che lui sia ciò che ha scritto,beh credo lo pensino tutti i suoi alunni,o almeno la maggior parte di essi.

Professore:"Cosa avete da ridere?"si guarda intorno e ci fissa tutti,poi strappa il foglio e lo legge furioso.
"Punizione per la classe intera,vi assegnerò dei compiti in più."
aggiunge,così tutti smettiamo di ridere e sbuffiamo.

Ritorniamo alla lezione e le altre 5 ore passano in fretta tra voti,interrogazioni varie e compiti,i soliti questionari che si danno all'inizio dell'anno un po' per riepilogare il programma dell'anno precedente e devo dire che sono stati semplici,non troppo complessi per me.

Io e i miei due amici ci avviciniamo a Saul,che come sempre e' con Federico a scherzare e guardare le ragazze che passano tra i corridoi,e la cosa che mi stupisce di più e' che ci sono ragazze che ai loro sguardi ricambiano con un sorriso gigantesco,come se fossere contente della loro attenzione e sembra proprio che quei due siano come dei membri di una band famosissima,
immensamente popolari.

I miei amici non si fanno coraggio a parlare,per questo agisco io,loro e' come se fossero impauriti dalla reazione del biondino davanti a noi.

Io:"Senti,non ho voglia di discutere e comunque volevo semplicemente chiederti della ricerca data dal prof.
Dove la facciamo?"gli chiedo.

Saul:"Oh,per me si potrebbe anche non fare.Pensateci voi."mi risponde con un tono pieno di strafottenza.

Io:"Invece per me forse non hai capito nulla,il lavoro non e' stato assegnato solo a noi ma anche a te,quindi te ne sarei grata se partecipassi un po' di più,
d'altronde anche a me non va di fare una ricerca con te,però se ci ripensi vieni a questo indirizzo."lo rispondo con tono deciso,porgendogli un bigliettino che subito affera.

Le nostre mani per alcuni secondi si sono sfiorate e non so come lui possa trasmettermi così tanti brividi con un semplice tocco.

Ci allontaniamo da loro.

Io:"Ragazzi io torno a casa,ci vediamo verso le 16:30."affermo salutando entrambi con un bacio sulla guancia.

Arrivata a casa.

Busso al campanello ma nessuno mi apre,così 'scavo' nel mio zaino per trovare le chiavi di casa e
successivamente apro.

Intravedo un biglietto,lo prendo e leggo:

"Ele,oggi ho ricevuto una chiamata dal lavoro e mi hanno trasferita,per questo ho dovuto prendere il primo volo per Londra,mi dispiace.Spero tu riesca a gestire la casa,possibilmente senza distruggerla.;)
- zia."

Poso dinuovo il biglietto,preparo il pranzo e poi guardo la tv sul divano.

Ore:16:20.

Mancano dieci minuti e arrivano gli altri,così decido di andarmi a cambiare.

Qualcuno bussa alla porta,vado ad aprire e vedo Saul appoggiato allo stipite,stupita lo faccio entrare in casa.

Io:"Beh,io vado a cambiarmi,tu fai ciò che vuoi."lo avviso.

||Saul.
Mi siedo su una delle sedie che ci sono attorno al tavolo in cucina e aspetto che scenda.

Scendendo le scale vedo Saul seduto,mentre passa le mani fra il suo ciuffo folto di capelli biondi,e' perfetto,questa e' la verità e questo e' ciò che penso realmente.

Tossisco per fargli accorgere della mia presenza e nel frattempo incrocio le dita,sperando che i ragazzi arrivino al più presto,c'è troppo imbarazzo.

Io:"Allora?Mi racconti un po' di te?"gli domando sedendomi accanto a lui,che sbuffando inizia a parlarmi.

Saul:"Il mio nome già lo sai,ho 17 anni,un fratello di nome Gioele e una sorellina di nome Aurora e mi sono trasferito qui a Milano da 4 anni,ovvero all'inizio del liceo."risponde per poi tirar fuori dalla sua tasca il cellulare.

Quindi e' stato bocciato!Questo non lo sapevo proprio..però lo immaginavo visto che ogni giorno a scuola o parla,o fa scherzi o scarabocchia,ma la lezione non la segue proprio.

Intanto Beatrice e Leonardo arrivano con delle montagne di libri in mano che subito lanciano sul tavolo.

...

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