18.Un pomeriggio indimenticabile.✅

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La campanella suona e Insieme a Cris mi dirigo in classe.

Lei e' al quarto anno,la sua classe e' di fianco alla mia,in classe con lei c'è anche Federico,ma credo che loro non siano amici,cioè non li ho mai visti parlare o stare insieme.

Non riesco ancora a capire  perché molte persone la evitano,a me sembra una ragazza piuttosto 'brava',con una storia abbastanza complicata e triste.

Io:"Buona Lezione,Cris."urlo per farmi sentire,e lei si gira.

Cris:"Anche a te."dice per poi chiudere la porta della classe.

Chiedo al professore se posso cambiare posto,non mi va di stare vicino Saul,che prima dice che sapere che fine aveva fatto non erano affari miei e poi viene a dirmi chi e non devo frequentare.

Professore:"Certo signorina Gaggero,si metta pure vicino Thomas,mentre lei Jessica si metta vicino Saul."

Io:"Grazie."dico prendendo lo zaino e posizionandomi vicino il banco ormai libero affianco a Thom,che dalla sua espressione del volto,sembra molto felice di questo cambiamento di posti.

Avevo dimenticato di dirvi una cosa importante,il mio migliore amico di Genova,ovvero Thomas,un paio di giorni fa mi aveva avvisato del fatto che lui si trasferiva qui a Milano ed era ovvio che frequentava la mia stessa scuola,lui come Saul e' stato bocciato per diversi motivi,non per la
pigrizia di non studiare.

Thom:"Non ne potevo più di Jessica,
parlava continuamente di moda,
glitter,manicure e robe varie.."dice sorridendo.

Io:"Come immaginavo."gli rispondo per poi rivolgere la mia attenzione sul professore,che ha appena iniziato a spiegare dei nuovi argomenti.

Durante la prima ora,Saul non ha distolto per nemmeno un secondo il sul sguardo fisso su di me,io lo guardavo soltanto con la coda dell'occhio,mentre quella Jessica non faceva altro che fissarlo,prendergli la mano e unirla con la sua,che fastidio.

Ed anche la seconda ora passa.Ora c'e' l'intervallo.

Thom:"Ehi,ti va se oggi pomeriggio vengo da te e poi usciamo?"

Io:"Sì,infondo mi mancano quei pomeriggi stupendi che passavo insieme a te,a Genova."dico per poi abbracciarlo forte,fra le sue braccia mi sento protetta,ma non come quando abbraccio Saul.

Dopodiché vado alla macchinetta per prendere qualcosa da mangiare,
stamattina ho dimenticato sia l'acqua che la merenda,a causa della mia enorme sbadataggine.

Bene,ci sono anche Jessica e Saul in fila.Jessica tira a se' Saul e lo bacia,lui non la respinge e contemporaneamente mi guarda.

"Calma Eleonora,calma."penso.

Se crede che con me funzioni la tecnica:
bacio un'altra,tu ingelosisci,'uccidi' la ragazza e mi perdoni per come ti ho risposto di merda,si sbaglia di grosso.

Prendo l'acqua e la macchinetta si blocca,do' dei pugni  per cercare di far uscire cio' che ho preso, poi qualcuno ferma il mio braccio da dietro.E' Saul. Riesce a'sbloccarla',mi porge i cracker ed io senza neanche ringraziarlo,li strappo via dalle sue mani.

Saul:"Potresti anche ringraziare,eh." dice con un sorrisetto che mi da' un fastidio tremendo,gli lancerei qualcosa contro mentre lo manderei a quel paese.

Entro nuovamente in classe e una volta consumata la merenda,mi avvicino al cestino per gettare la carta e Beatrice mi guarda in modo davvero strano.

Io:"Cosa ti prende?"le chiedo perplessa,girandomi verso di lei.

Beatrice:"Mi prende che ieri ti ho inviato un messaggio in cui ti chiedevo se ti andava di venire con me a scuola,e te non l'hai letto,poi stamattina sei venuta con quella lì,da ieri le sei appiccicata come le baby-sitter fanno con i bimbi piccoli e stai trascurando tutti noi."mi risponde infuriata.

Io:"Ah,quindi ora non posso nemmeno passare un po' di tempo con persone che non siate voi?!"

Beatrice:"Senti non mi va di discutere in classe,quindi fai ciò che vuoi."dice mentre ritorna al suo posto.

Successivamente mi avvicino al mio banco ed estraggo i vari libri che mi servono in quest'ora,mentre il professore di Matematica  entra,
iniziando subito a scrivere cose a me incomprensibili sulla lavagna,la Matematica non e' mai stato il mio forte.

E così anche queste altre tre ore terminano,la campanella suona e man mano la classe si svuota ed io dopo aver messo tutti i libri e quaderni nello zaino,esco.

Fuori vedo Federico e mi avvicino a lui. 

Io:"Allora?Che fai,prima ti metti con Beatrice,poi lasci o la tradisci!Cosa ti prende?Non sei il Federico che credevo fossi realmenete.."urlo arrabbiata,e poi
mi allontano da lui,che dopo pochi
secondi mi raggiunge e si scusa con me.

Anche se non dovrebbe scusarsi con me,ma altrettanto con Beatrice.Sì,lo so che abbiamo 'litigato' ma e' pur sempre la mia migliore amica,quella che mi ha aiutata,mi ha fatto sorridere come non facevo ormai da anni.

Federico:"So che sono uno stronzo..ma almeno tu ascoltami,ti prego.Non voglio perderti."mi avvisa ed io lo abbraccio stringendolo forte a me,in realtà avevo necessariamente bisogno di un abbraccio,uno di quelli simili a uno du Saul,quelli che ti emanano
calore e ti fanno smettere di pensare a tutto per alcuni secondi.

Federico mi accompagna a casa con la sua grossa moto nera ed io gli chiedo se dopodomani gli va di accompagnarmi al ballo organizzato da non ricordo chi,
dato che per ora non avevo ancora un
accompagnatore che fosse disposto a venire con me.Ha risposto di sì.

Cerco nell'infinita'del mio zaino,le chiavi e una volta trovate,apro la porta di casa.

Faccio le solite cose e verso le 16:30,
arriva Thomas.

Innanzitutto scherziamo,ridiamo e poi infine usciamo nel mio caro giardino.

Mentre sono sdraiata sul prato verde e morbido come una coperta,Thomas alla mie spalle apre il tubo dell'acqua e mi bagna da capo a piedi,mi alzo,faccio lo stesso e lui rimane immobile a causa dell'acqua congelata,ma allora:che lotta sia!E'una specie di battaglia d'acqua.

Thom rientra in casa e si asciuga,io invece sono intenta a leggere lo stesso libro di sempre,fuori.

Saul:"Ti sei divertita a quanto sembra,
no?!"dice alle mie spalle ed io mi giro verso di lui per dirgliene quattro.

Lui stringe i pugni,serra le mascelle, alza gli occhi al cielo e rientra in casa.

Thomas:"Allora,pronta per uscire?"

Io:"Scusa,ma non sono in vena di niente,possiamo rimandare?"

Lui annuisce,lo saluto e salgo in camera mia.

Metto il pigiama e mi butto sul letto,
guardando il soffitto bianco della mia camera,penso.

...

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