Be my salvation

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SAM.

La osservo.

È ferma sulla spiaggia accanto a me.

L'ho osservata da lontano troppe volte, come una presenza incorporea, senza poterla sfiorare... Ed ora le sto tenendo la mano.
Mi ha chiesto di rimanere con me.
Devo reprimere la gioia che mi sta nascendo dentro.

Non ci posso credere.

"Sì. Rimani ora. Rimani domani. Rimani per sempre."

Se potessi, le direi tutto.
Tutto in questo momento.
Ma non si può. Si deve andare per gradi.
Ho bisogno che lei si fidi di me.

La guardo, ancora, e non riesco a toglierle gli occhi di dosso.
Lei si gira, si è accorta del mio sguardo.

È così bella.

Come faccio a dirle...
No, non ci penso.
Ora cerco solo di godermi la sua presenza.

« Perché mi guardi sempre? » dice.

È sempre così diretta. Dio, quando è irritante.

Ma chi prendo in giro. Io non la trovo irritante.

" Perché ti guardo sempre? Perché ti amo.
Perché sono innamorato di te da quando ti ho vista su questa spiaggia, con gli occhi arrossati e il cuore spezzato. Ti basta come risposta?"

Se lei sapesse.

Scuoto leggermente la testa, e rido.
Rido di me. Dei miei pensieri. Delle mie speranze destinate a morire.

« Sei la ragazza più bella che abbia mai visto in vita mia, Rose. E anche la più irritante » dico, e almeno questo è vero.

Lei mi guarda, e strabuzza gli occhi.
Per un momento mi chiedo se sia consapevole della sua bellezza.
Possibile che davvero mai nessuno glielo abbia detto?
Poi, scoppia a ridere.
Potrei ascoltarla ridere per sempre.

«Che c'è?» chiedo, e la sua allegria mi coinvolge.
Ma forse è la sua sola presenza a rendermi felice.
«Niente. Tu sei pazzo » dice, e sfila la mano dalla mia.

Avrei preferito non l'avesse fatto.

Si infila le mani sotto la testa, e accavalla le gambe. « Le anime possono fare il bagno? » chiede.

Io ci rifletto. Me lo sta seriamente chiedendo?

«Credo di sì. Possiamo fare tutto quello che fanno gli umani con l'unica differenza che noi siamo morti. Beh, io. Non tu » mi affretto a specificare.

Lei si morde un labbro, e credo stia pensando a qualcosa.

Poi all'improvviso balza in piedi.

«Aiutami a toglierlo» dice, e allude al vestito.

Oh, Dio.

Mi alzo, e la raggiungo alle spalle.

« Hai paura di bagnare il tuo vestito? Sei un'anima, non dimenticarlo » dico, e cerco di ignorare la mia vicinanza alla sua schiena.

Ho voglia di baciarle il collo.

Scaccio quel pensiero, e mi concentro su altro.

O almeno ci provo.

«Puoi farlo e basta? E' uno dei miei vestiti preferiti... »

Io non dico nulla. Avvicino le dita alla zip e tiro giù la cerniera delicatamente, mentre le dita mi tremano.

Spero che lei non se ne accorga.

Lei lascia cadere il vestito ai suoi piedi,
rimanendo in intimo.

Save me, or let me goDove le storie prendono vita. Scoprilo ora