La musica riparte.
Lo stereo riprende vita, e i ragazzi iniziano a ballare di nuovo.
Alla terza canzone, Sam si alza e mi prende per mano.
« Andiamo a ballare » dice.
« Sai il detto "balla come se nessuno stia guardando?" Possiamo metterlo in atto, nessuno può vederci » mormora.
Sembra felice.
Inizia a correre, e mi prende per mano.
Ci ritagliamo un angolino di spiaggia solo per noi, e Sam prende una coroncina che giace solitaria e abbandonata sulla spiaggia.
Me l'appoggia in testa e mi sorride.
« Come fai a essere sempre più bella ogni volta che ti guardo? »
Io scuoto la testa, ma non riesco a nascondere il luccichio nei miei occhi.
Sam riesce sempre a sollevarmi il morale.
Balliamo sulle note di Somewhere Only We Know di Keane, Sam che mi cinge i fianchi.
Iniziamo a ballare.
Io non me la cavo male.
Lui è un disastro.
Glielo dico, e lui ride.
« Siamo anche saccenti » dice, e all'improvviso mi solleva, mettendomi sulla sua spalla.
Urlo, e lo imploro di mettermi giù, ma in realtà, mi sento viva.
Non voglio che lui se ne vada.
Non voglio che smetta di farmi sentire così.Che cosa bizzarra.
Mi sto divertendo e vorrei non dovermi mai separare da lui.
« Cosa dici? Metterti giù? » dice, e non riesce ad essere serio.
« Si, Sam. Oh, Dio! » mormoro, mentre mi tengo alla sua schiena.
« Chi non sa ballare? » chiede, e sta ridendo.
« Io, io! » mi affretto a rispondere.
Lui mi mette giù, e iniziamo a ridere tutti e due.
È bellissimo.
Cosa?
Tutto.
Lui.
Stare insieme a lui.
Gli afferro una mano, e cerco di guidarlo.
« Ti faccio vedere » dico.
Gli appoggio dolcemente una mano sul mio fianco, e lo sento respirare velocemente.
Gli sorrido, quasi trasmettendogli calma.
Lui segue i miei movimenti, in silenzio, mentre un leggero sorriso lo accompagna per quasi l'intera canzone.
« Adoro questa canzone » dice, all'improvviso.
« Già. Piace anche a me. Adoro le parole. Quando dice " Perciò, dimmi quando mi lascerai entrare..." E' davvero... »
« Rose io ti amo ».
La parole di Sam riecheggiano nell'aria, ma posso sentirle solo io.
Mi zittisco.
Vedo che le sue labbra sono contratte, i suoi occhi cercano disperatamente i miei.
Mi scappa un risolino.
E lui sembra rabbuiarsi.
« Mi conosci da pochi giorni e dici di amarmi? »
Mi suona come quasi una presa in giro.
« Non ho bisogno di altre bugie nella mia vita... » dico, staccandomi bruscamente da lui.
« Sapevo di dover aspettare. Sapevo che non eri ancora pronta... »
« Pronta per cosa?! » dico, un impeto di rabbia mi travolge all'improvviso.
« Pronta per sapere che ti amo ».
È assurdo.
Non mi ama.
No. Mi sta prendendo in giro.
Mi ammutolisco.
« Parla. Dì qualcosa... Hai detto che non saresti scappata » dice, la sofferenza nella sua voce.
« E infatti sono ancora qui ».
« Il tuo silenzio è come morire una seconda volta... »
Colpita e affondata.
« Perché? Perché me lo hai detto ora? Perché così? » chiedo.
Ora siamo più distanti.
« Quando ridi, Rose... È come se mi riportassi in vita. Non conosco Dio, forse non mi ha accettato lì sopra. E non conosco il Paradiso... Ma tu. Tu sei quanto di più vicino esista al Paradiso. Sento che quando sono con te non ho bisogno di capire a dove appartengo. Non ho bisogno di capire dove devo andare. Tu sei il mio punto di partenza. Sei il mio tragitto. E sei la mia meta. In poche parole ... Sei tutto. Tu sei la vita, in questo oblio di morte in cui sono bloccato. E ti amo, Rose. Ti amo. »
Sento le lacrime pizzicarmi gli occhi.
« Forse è arrivato il momento di dirti come stanno le cose ».
* * *
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Save me, or let me go
Short Story"Salvami, o lasciami andare". Respiro forte. O almeno ci provo. Ora non respiro più. Vado a fondo, sempre di più. Le braccia si fermano, io mi fermo. Ecco. È il momento. Provo a sorridere, ma non ci riesco. "È quasi finita, è quasi fi...