Wait for me to come home

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Piccola nota prima di iniziare a leggere: vi consiglio vivamente di ascoltare la canzone che si trova sopra.
Mi ha aiutata moltissimo a scrivere questo capitolo, e vi prometto che non ve ne pentirete.
Buona lettura!

* * *

Sto camminando per le strade della periferia, mentre osservo il cielo tingersi d'arancione.

La giornata mi è scorsa addosso.

Senza eventi.

Senza senso.

Ora guardo le venature rosate del cielo, e il sole che affievolisce la sua luce sempre di più.

Ho sempre adorato i tramonti.

Mi dirigo verso la spiaggia, e il cuore inizia a battermi forte.

Da lontano scorgo un piccolo fuoco acceso sul bagnasciuga.

Giro l'angolo, ed ho una visuale completa.

Il panorama è mozzafiato.

Il cielo è un tutt'uno con il mare, e fonde i suoi colori con l'acqua, cedendo un po' d'arancione anche a quello specchio infinito ed eterno.

Dei ragazzi tutti vestiti di bianco stanno ballando sulla spiaggia.

Ci sono delle casse wireless che trasmettono della musica, e le note si amplificano per tutta la riva.

Una ragazza con una coroncina di fiori bianca si avvicina a una delle casse e spegne il volume.

Poi corre incontro a un ragazzo coi capelli rossi, e lo implora di suonare qualcosa con la chitarra.

Lui non se lo fa ripetere due volte, e afferra lo strumento.

Tutti smettono di danzare e si radunano attorno a lui.

Il sole ormai è quasi tutto sparito dietro l'orizzonte.

Alzo gli occhi, e il cielo si è tinto di blu.

Le note della canzone "Photograph" di Ed Sheeran arrivano fino a me, e il ragazzo inizia a cantare.

La sua voce è dolce e melodiosa.

Mi avvicino di più, rapita da quella canzone che era da sempre stata una delle mie preferite.

Mi siedo, indisturbata poco lontano da loro, e ascolto la melodia mentre osservo gli occhi della ragazza bionda che non smettono un secondo di guardare il chitarrista.

Si appoggia le mani sotto al mento, e inizia a dondolare, mentre un sorriso le spunta sul volto giovane.

Il fuoco inizia ad ondeggiare, per via della leggera brezza che soffia sulla spiaggia.

I miei occhi si riempiono di lacrime.

"Racchiudiamo questo amore in una fotografia. Dove i nostri occhi non si sono mai chiusi, i nostri cuori non sono mai stati spezzati, e il tempo è congelato per sempre."

Cerco di asciugarmi una lacrima solitaria con il palmo della mano, mentre l'atmosfera si fa via via più malinconica.

« Cosa c'è, piccola Rose? »

Alzo gli occhi, e Sam è accanto a me.

Una stretta mi intrappola il cuore.

E mi mancano le parole.

Quella musica, strimpellata su quella chitarra, mi impedisce di parlare.

Sento un nodo alla gola, e so che se apro la bocca, scoppio a piangere ancora più forte.

Mi limito a guardarlo e a sorridergli.

« Non vuoi parlare? » mi chiede. Io scuoto la testa.

Lui sorride e quelle adorabili fossette gli spuntano sulle guance.

Ma io sto già piangendo.

Lui si siede accanto a me, e guarda verso i ragazzi.

« E' questa canzone? » dice.

Io annuisco, senza guardalo.

« D'accordo. Allora ascoltiamo questa musica in silenzio » dice.

Io mi giro verso di lui, mentre i suoi occhi sono puntati sui ragazzi.

Sta ancora sorridendo, e riesco a studiarlo per bene.

Il naso piccolo e dritto, capelli biondo cenere che gli ricadono sulla fronte e occhi come mai ne ho visti in vita mia.

Sono così belli.

« Sapevo fossi fragile, Rose » dice, all'improvviso.

« ma non così fragile » mormora, poi mi guarda.

Sì.

Sam, non immagini quanto sia fragile.

Non immagini quante volte ho desiderato mettere giù questa maschera e scoppiare in lacrime.

Ma nessuno sembra sentire il mio grido d'aiuto.

Nessuno l'ha mai sentito.

O forse, nessuno ci ha mai prestato attenzione.

Abbozzo un sorriso, mentre le labbra mi tremano.

Sam mi afferra le mani, e se le porta alle labbra.

Le bacia dolcemente, mentre mi guarda negli occhi.

« Non fare così... » gli dico, la voce fioca.

« Perché? » mi chiede.

« Non voglio che il mio cuore si spezzi di nuovo » mormoro.

« Rose... »

Il suo tono di voce è incerto.

Vuole dirmi qualcosa.

D'istinto, gli porto una mano sulla guancia, e gliela accarezzo.

« Che ti è capitato? » chiedo, mentre la sofferenza si fa strada dentro di me.

Lui chiude gli occhi per qualche secondo.

"E' possibile che mi sia innamorata di te?"

Scaccio via quel pensiero, mentre la paura mi attanaglia lo stomaco.

Lui si avvicina a me, e mi fa appoggiare la testa sulle sue gambe.

Mi rannicchio su di lui, mentre ci perdiamo tra le note della canzone.

Sento le sue dita tra i miei capelli, mentre con l'altra mano mi sfiora il braccio.

« Rose... Ho bisogno di dirti una cosa ».

Mi giro verso di lui, e lui mi aiuta a sedermi sulle sue ginocchia.

Ora sono tra le sue braccia.

Occhi negli occhi.

« Prima voglio chiederti io una cosa » mormoro.

E so di star facendo la cosa giusta.

« Quello che vuoi » dice.

« Resta con me » dico.

Lo vedo sorridere tristemente.

Esita per qualche secondo.

« Sempre » dice, alla fine.

« Cosa volevi dirmi? »

Lui ci pensa, e sembra combattuto.

« Niente. Voglio tenerti tra le mie braccia, ancora per un po' ».

Rimaniamo in silenzio, cullati dal battito del cuore, l'uno dell'altra.

* * * 

Save me, or let me goDove le storie prendono vita. Scoprilo ora