"Camilla?" Mi richiama Anna ormai davanti al portone di casa sua "Dimmi" "Domani mattina andiamo a scuola insieme" domanda abbassando il capo "Certo certo" rispondo imbarazzata "A domani allora" sorride "A domani" sussurro.
Mi sembra così strano avere un'amica,non che io non ne abbia mai avuto una,ma se ce le avevo era solo per un giorno e basta.
Non conosco ancora bene Anna,ma da quel che ho potuto capire è una ragazza molto solare,dolce,allegra e spensierata. Tutto il contrario mio,io sono sola,acida,triste e sempre pensierosa. Quando mi accade qualcosa,non riesco a parlarne con nessuno,tengo tutto dentro,emozioni,tristezze,illusioni,delusioni,amicizie...
Eppure vedo ragazze confidarsi con le loro madri come se fossero le proprie sorelle,io non riesco proprio a farlo,se con mia madre rivolgo la parola è anche tanto.
Dopo un pò mi accorgo che sono rimasta davanti la porta di casa così entro "Sono a casa" e mi avvio verso la cucina "Su su tesoro sbrigati vai a fare la doccia,che fra un pò per cena arriva una mia amica e suo figlio" mi spinge verso le scale mia madre "Mamma calma,adesso vado" sbuffo "E poi chi è questa tua amica?" Domando accigliata "La conoscerai" mi sorride lei. Ma quando aveva intenzione di dirmelo che veniva una sua amica a cena? Non mi dice mai niente,per questo io e lei non abbiamo mai avuto una conversazione vera e propria. Dopo aver finito di fare la doccia indosso una t-shirt corta con il dito medio al centro,un paio di shorts neri e le mie adorate vans nere. Asciugo i capelli e faccio una treccia laterale visto che mi arrivano alla vita,metto un pò di correttore e scendo. "Mamma quando avevi intenz-" comincio a parlare ma subito mi ferma "Togli quella maglia" mi rimprovera "Perché? Io indosso ciò che voglio." Sputo acida "Vengono degli ospiti e tu indossi una maglia del genere?" Grida "Mica sta per venire la moglie del papa e suo figlio" dico ironica ma lei non ha nemmeno il tempo di ribattere che suonano,così vado ad aprire,ma prima di arrivare al portone mi sistemo i capelli.
Appena apro mi trovo davanti una signora molto giovane con dei pasticcini sulle mani "Ciao,tu devi essere Camilla vero?" Mi domanda "Si sono io" rispondo confusa "Tua madre mi ha parlato molto di te. Lui è Alexander,mio figlio" si sposta ed è quello che non avrei mai voluto vedere. Sto sognando? Ma scherziamo? Alexander Smith a casa mia? Il figlio di quella dolce signora? Datemi una risposta a tutte queste domande.
"Emh piacere Camilla" gli do la mano facendo finta di non conoscerlo ma lui fa un sorrisetto. È bello anche mentre ride.
Ti ricordo che sei ancora davanti la porta.
Oh si vero.
"Ciao piccola Camilla,come siamo eleganti" e mi da un bacio nella guancia. "Se ti riferisci alla mia maglia si,grazie. L'ho indossata proprio perché ho saputo che saresti venuto tu e allora mi sembrava il modo adatto di accoglierti" rispondo sorridendo e lui ride. Ma cos'ha da ridere? "Non ti se nemmeno accorta del fatto che ti ho chiamata piccola" infondo non me ne ero davvero accorta ma faccio finta di niente "Andiamo di là" cambio discorso "Si andiamo" e va verso la cucina.
Sono ancora sotto shock per il fatto che Alexander Smith sia a casa mia. Il puttaniere della scuola a casa mia.
Il più bello della scuola a casa tua...
Zitta tu.
Quello che si è preso gioco di me il primo giorno di scuola sta per cenare con me. Fatemi scomparire. Adesso.
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~Fra Tanti Ho Scelto Te~
RomanceCamilla Tomlinson,17 anni,parte con la madre vedova da ormai 10 anni per Miami lasciando Los Angeles.Camilla è una ragazza molto chiusa e riservata ma a Miami la sua vita subirà un cambiamento.