CAPITOLO 11

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CARRY

Ed ecco che il grande giorno è arrivato. Non penso sia mai stata così felice in tutta la mia vita. La mia gioia traspare mentre mi preparo per uscire. So già che la ricerca dell'abito giusto mi rovinerà parzialmente il morale, ma so che va fatto. Sento il clacson di una macchina fuori dalle finestre, mi affaccio e vedo Lili sventolare in aria una mano per dirmi di scendere. Prendo il necessario ed esco. Al posto di un abbraccio, ad accogliermi mentre salgo in auto, è un suo strillo lunghissimo. La guardo con faccia sconcertata mentre continua ad urlare. Senz'altro ha dei buoni polmoni. "Mi spieghi cosa stai facendo?" le urlo sopra."Non sai cos'è successo! Ahhhh.."."E' non lo saprò mai se non smetti di strillare perchè perderò l'udito". "OK, va bene..ora mi calmo". Prende dei bei respiri per poi buttare fuori l'aria. Lilian Blake che fa yoga? Ma per favore! Mi tappo la bocca con una mano per contenere la risata che altrimenti sguscerebbe fuori rovinando il suo momento zen."Ieri.." inspira "..è tornato Evan" espira. Beh, che dire..sicuramente non me l'aspettavo. Sono felice? Certamente.. Ho paura? Molta "Questo vuol dire che oggi sarà all'inaugurazione?"le domando in un sussurro. "Ma è ovvio! Che domanda mai è questa?! Comunque non perdiamo tempo..è ora di far shopping!".

Finalmente! Quattro ore dopo siamo giunte alla conclusione di questa battaglia. L'abito che abbiamo scelto per me è veramente magnifico..indossandolo mi sento quasi come una principessa. Il corpetto arriva fino alla vita, ha uno scollo a cuore ed è interamente ricoperto di pallet delicate. La gonna invece è di tulle e scende morbida fino a sopra al ginocchio. La cosa che più mi è piaciuta è il colore, un blu inteso che richiama il colore dei miei occhi. "Sei sicura di non aver bisogno che ti aiuti con trucco e parrucco?". "Non ti preoccupare Lili, me la caverò..". "E non avrai nessun attacco d'ansia durante la mia assenza?". "Ti ringrazio ma penso proprio che starò bene. Ho già chiamato Maggie è mi ha confermato che è tutto pronto ed in ordine. Non mi resta altro che darmi una sistemata" le sorrido dolcemente. "In tal caso vado, a dopo" mi butta un bacio svolazzante e parte sgommando. Mi riservo un trattamento degno di una spa. Ceretta, oli profumati, creme. Non sono una che si trucca molto, ma per l'occasione scelgo qualcosa di più elaborato. Uno smokey-eyes sul tono del grigio e del nero, in modo da risaltare il colore degli occhi. Lascio i miei lunghi capelli mossi sciolti sulle spalle e aggiungo solo qualche boccolo qua e là. Per le 19.00 sono pronta, in perfetto orario. Controllo il cellulare per vedere se ci sono messaggi, ma niente. Mi arriva, tuttavia, una chiamata dalla mia migliore amica pazza. "Lili.." rispondo. "Sono qui, scendi.." e riattacca.

"Pronta?" mi chiede tenendomi una mano. "Sono nata pronta" le dico facendole l'occhiolino mentre scendo dalla macchina. Sono già tutti lì ad aspettarmi e dopo il giro di saluti mi preparo a dar inizio alla grande apertura. Mi avvicino alla porta e ruoto il cartello che vi è appeso sulla scritta "open". Parte uno scroscio di applausi alle mie spalle e successivamente il brusio creato dalle chiacchiere. Ho bisogno di bere perchè ho la gola talmente secca da poter fare concorrenza al deserto del Sahara. La mia via viene tuttavia invasa da una figura imponente che subito riconosco essere Evan. Il mio cuore ha un guizzo. Prima quando l'ho visto ho cercato di rimanere impassibile, ma ora che i nostri occhi sono allacciati gli uni agli altri, le mie guance si tingono di rosso al ricordo dell'ultima volta che ci siamo visti. "Gradisci?" mi domanda porgendomi un bicchiere con del succo. Inarco un sopracciglio per la bizzarra scelta di bevanda. "Succo?". "Succo.." risponde con un sogghigno. Accetto e prendo un'enorme sorsata per acquietare la mia sete. Non mi stacca gli occhi di dosso ed il suo sguardo comincia a mettermi in imbarazzo. "Se possibile sei diventata ancora più bella durante la mia assenza. Hai qualcosa di diverso..sembri più luminosa, piena..". Sbuffo e alzo gli occhi al cielo "Bene un'altra persona che nell'arco di due giorni mi dice che sono ingrassata" rispondo inacidita. La sua risata rimbomba fra le pareti, facendo rigirare, per un istante, tutti verso di noi. "Non ti sto dicendo che sei ingrassata!". "Si vabbè come no..". "Sei la solita testarda, ma mi sei mancata". Il mio sguardo saetta sul suo volto, che in questo momento mi sta regalando un sorriso pieno di sentimento. "Anche tu" dico in un sussurro appena udibile, ma da come si illumina, capisco che ha sentito. Fortunatamente veniamo interrotti dall'arrivo di un paio di clienti che richiedono la mia attenzione.

No One Could KnowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora