CARRY
Non pensavo che in un bacio potessero essere contenute così tante emozioni. E' il mio primo bacio e non potrebbe essere migliore. Avrei dovuto fermarlo, tutto ciò non dovrebbe star accadendo. Avrei dovuto..ma non l'ho fatto. No, perchè lo volevo con un intensità tale come niente nella mia vita. Inizialmente il bacio è dolce e tranquillo, una lenta carezza delle labbra. Pian piano però la passione ci travolge e approfondiamo il bacio. Sta accadendo tutto con una naturalezza tale da far paura. Non l'ho mai fatto, ma non mi sento a disagio perchè Evan mi guida e istruisce. Picchietta con la lingua sul mio labbro inferiore per chiedermi l'accesso, ma notando la mia riluttanza, prende a mordicchiarlo lentamente e quando finalmente mi rilasso, da un morso più forte. Non fa male ma, colta alla sprovvista, spalanco la bocca e lui coglie l'occasione per intrufolarcisi dentro. Le nostre lingue cominciano una strana danza sensuale, girando una attorno all'altra. Una sua mano finisce tra i capelli mentre l'altra partendo dal fianco sale sempre più su. La sensazione che provo è talmente bella che non vorrei lasciarlo andare mai più, perciò gli butto le braccia al collo per avvicinarlo maggiormente. Tuttavia quando la sua mano cerca di intrufolarsi sotto la coppa del reggiseno, nella mia testa risuonano mille campanelli d'allarme, e seppure con una certa dose di riluttanza, lo spingo via. Sembra come stordito dall'improvvisa lontananza fra i nostri corpi e quasi mi penso di averlo fermato. Il buon senso ha avuto la meglio, è stata la cosa giusta da fare. "Non deve capitare mai più.." dico ansante "ma che ti è preso? Non mi puoi baciare!" "Cosa?! Stai scherzando spero..fino a due secondi fa eri attaccata a me come una sanguisuga!" "Solo perchè mi hai costretto!" "Io non ti ho costretto" urla "ma ti senti quando parli? Senti le stronzate che dici?" "Ma per favore...sei stato tu a rubarmi il mio primo bacio".
EVAN
"Ma per favore...sei stato tu a rubarmi il mio primo bacio". Quest'unica frase basta a far sparire l'incazzatura. Non starà dicendo sul serio? Che era inesperta l'avevo intuito, nonostante sappia baciare benissimo, ma fino a questo punto? Non l'avrei mai creduto. Certo non è una facile, ma è una ragazza bellissima e sicuramente ha avuto molti pretendenti, giusto? "Cosa?" chiedo con voce strozzata. Non mi guarda e non mi risponde perchè si è resa conto di ciò che ha appena detto. In questo momento nel mio cuore si stanno scatenando in un duello due emozioni molto forti: incredulità e gioia. Eh si però..la felicità per questa notizia sta decisamente prevalendo. Sto sorridendo come un ebete, fortuna che lei è girata e non mi vede. Non dovrei provare queste cose, è sbagliato. Chiudo gli occhi e rivivo il momento appena passato, mentre le nostre labbra si stuzzicavano e le mie mani percorrevano la sua pelle morbida e liscia. Quando li riapro noto che mi sta osservando con un certo interesse. Nonostante la voglia di sapere quali emozioni l'abbiano spinta a ricambiare il mio bacio, mi rendo conto che pretenderebbe lo stesso da me e non sono in grado di mentire riguardo ai miei sentimenti per lei, tanto meno glieli posso confessare, perciò devio il discorso. "Propongo di ordinare una pizza e poi finire il lavoro". Non riapre il discorso e anche se gliene sono grato, in parte ne sono deluso perchè vuol dire che non le importa, che ciò che è appena successo per lei non sia stato niente di sensazionale, come invece è stato per me. Ordiniamo della pizza e ci sediamo sul pavimento a mangiarla. Il resto del lavoro lo eseguiamo in rigoroso silenzio, interrotto solo da sporadiche richieste di passaggio di pennelli e colore. Verso sera il lavoro è terminato e alla stanchezza subentra l'orgoglio per il lavoro compiuto. Aiuto Carry a ripulire e, quando è sera inoltrata mi decido ad andarmene. "Penso che nei prossimi giorni tuo fratello non sarà spesso disponibile a causa di certe riunioni di lavoro, ma se ti servisse aiuto con i mobili non avere timore di chiamarmi. Ora vado..Buonanotte". La saluto con un bacio sulla guancia, indugiandoci più del dovuto. Prima di richiudermi la porta alle spalle sento solo un flebile "Buonanotte..".
CARRY
"Come non puoi venire?" ascolto "No, mio padre non può e mio fratello ha detto di dover andare fuori città per qualche giorno". La telefonata di Lili si sta rivelando più stressante di quanto potessi immaginare. "Le mie amiche dell'università abitano a chilometri di distanza, come vuoi che mi aiutino?" "No, non chiamerò tuo fratello" "Perchè no! Non ti preoccupare, me la caverò in qualche modo". Mi siedo su uno scatolone prendendomi la testa fra le mani. Non perdonerò mai Lili...aveva promesso di aiutarmi con i mobili oggi, invece all'ultimo momento mi chiama per informarmi che non potrà esserci perchè ha un "impegno importante". E io? Cosa dovrei fare adesso? Non riuscirò mai a spostare quei mobili da sola.
Non so quanto tempo sono rimasta in questa posizione, sta di fatto che a risvegliarmi è il suono del campanello alla porta. Apro la porta e mi ritrovo Evan in tutto il suo splendore. Questa scena si sarà ripetuta così tante volte ormai che sta diventando un cliché. E' imbarazzante rimanere soli dopo ciò che è accaduto la volta scorsa, soprattutto perchè non ne abbiamo parlato e la voglia di sapere cosa l'abbia spinto a baciarmi ed il motivo della faccia estasiata che aveva subito dopo, è alle stelle. "Ciao" dico spostandomi per farlo entrare."Mi pare di averti detto di chiamarmi se avessi avuto bisogno di aiuto". Alzo gli occhi al cielo e la mia rabbia contro Lili aumenta a dismisura. Quella piccola ipocrita impicciona se la vedrà con me. "Si beh, se avessi voluto il tuo aiuto ti avrei chiamato, ma siccome non lo voglio...quella è la porta" dico indicandogli il punto da dove è appena entrato. Mi sorpassa rivolgendomi un occhiata sprezzante per poi scomparire da qualche parte in casa.
Devo dire che l'aiuto di Evan è veramente prezioso, sebbene il mio orgoglio mi impedisca di ammetterlo ad alta voce. "Pasticcino, mi dispiace disturbarti nel tuo momento di massimo relax mentre qui qualcuno sgobba da 3 ore come un mulo, ma serve il tuo bel culetto affinché tu raggiunga quel cavo li in alto, dato che non abbiamo una scala" "E io come ci dovrei arrivare là su?" "Devi salire proprio qui " dice indicandosi le spalle. "Tu sei tutto matto.." " E perchè mai, di grazia?" "Perchè insomma, non riusciresti ad alzarmi" dico indicandomi con un sorriso di scuse. "Mi stai prendendo per il culo? Stai mettendo in dubbio la mia mascolinità? Non ho nessun problema a dar spettacolo della mia virilità, anche se l'altro giorno ne hai avuto un assaggio". Le mie orecchie si infiammano e cerco di uscire dalla stanza ma una mano mi blocca il braccio e mi ritrovo con le spalle al muro...letteralmente. Nonostante la mia notevole altezza, per chiarirci..1,75 per una ragazza non è poco, per arrivare al mio viso si deve abbassare di qualche centimetro. Ora le nostre labbra sono ad un soffio le une dalle altre e le sue braccia ai lati della mia testa. "Non mi sfidare Pasticcino, perchè non so chi può uscirne fuori peggio".
EVAN
Basterebbe protendersi di qualche centimetro e le nostre labbra si unirebbero di nuovo in quella splendida danza che una volta hanno già avuto modo di sperimentare. E contro ogni logica è proprio quello che accade, perchè le nostre labbra si cercano come se vivessero di vita propria. Le mie mani sprofondano nei suoi capelli castani, mentre lei avvolge le braccia intorno al mio collo. Questa volta il bacio è più rude, fuori controllo...selvaggio. La sorpresa maggiore arriva quando, non appena la mia lingua chiede l'accesso, Carry me lo concede all'astante. Non so come esprimere ciò che sento in questo momento ma so che non vorrei che finisse mai. Mi sento completo e appagato, perchè tra le mie braccia ho l'unica cosa che conta veramente...la mia piccola dolce Carry, che non sarà mai mia veramente. Mi stacco per permetterci di riprendere fiato e appoggio la fronte alla sua. "Oh Pasticcino, che cosa mi stai facendo?" chiedo tra un respiro e l'altro. Non risponde ma nasconde il viso nel mio petto,ed io la stringo con la consapevolezza che questo momento non durerà ancora molto. "Per la prima volta mi sono sentita veramente femminile e apprezzata. Com'è possibile...insomma io non sono come le ragazze che frequenti di solito, come hai fatto?" Non mi piace la poca considerazione che ha di se stessa, è una ragazza bellissima ed intelligente e lo deve capire. "Ascoltami molto attentamente Pasticcino, perchè non mi ripeterò una seconda volta. A cominciare con il fatto che quelle sciaquette non le frequento più, è acqua passata ormai" non so perchè, ma sento la necessità di giustificarmi"...tu non sei come loro perchè oltre ad essere magnifica, hai anche sale in zucca. Sei spiritosa, divertente, intelligente... e per quando riguarda il fisico, non ti scandalizzare ma..hai delle gambe chilometriche che sembrano fatte apposta per essere avvolte intorno ai fianchi di un uomo, ancora meglio intorno ai miei. Hai due tette da sballo, un culo che farebbe invidia anche a Kim Kardashan, due occhi blu come il mare in cui ci si può affogare e che risaltano grazie ai capelli castani. Sarai sicuramente un'avvocatessa super sexy". Non sono mai stato più sincero in vita mia e penso che l'abbia capito perchè sul suo volto è dipinto un gigantesco sorriso che arriva da un orecchio all'altro e mi fissa intensamente negli occhi. Nel suo sguardo noto una nuova scintilla che non so identificare finchè non mi attira a sè e prende l'iniziativa baciandomi.
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No One Could Know
ChickLitUna ragazza con un sogno: formare una grande famiglia. Ma se il destino la costringerà a fare una scelta immediata? E lei..cosa sceglierà? A 19 anni è una grande responsabilità, ma se un ragazzo alto, muscoloso, occhi verdi e capelli biondi la aiuta...