CAPITOLO 7

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CARRY

In quest'ultimo periodo non ho un'attimo di riposo. Sono sempre di corsa. Dopo aver ricevuto la <<benedizione>> da parte dei miei genitori, mi sono subito messa in moto per contattare la proprietaria di quella libreria che mi aveva segnalato la mia amica. Lili mi è sempre stata affianco. Adesso è più presente di quanto lo è stata ultimamente, ma non è la Lili allegra e spumeggiante di sempre. Ho cercato di parlare e chiederle il motivo di questo suo umore nero, ma ogni volta svia il discorso e cerca di assumere un atteggiamento più vivace, che risulta più falso di una moneta da 3 euro. Non so cosa le stia succedendo, spero solo che prima o poi si decida a fidarsi di me e che mi racconterà tutto. La signora Gilmor, è molto dolce e carina. Il locale mi è piaciuto subito, ha un certo non so chè, che gli da un'aria distinta. Dentro ovviamente bisogna ritinteggiare e rimodernare il mobilio, ma sono sicura che quando i lavori saranno terminati verrà fuori un gran lavoro. Dopo quasi due settimane di tramiti legali, finalmente sono diventata proprietaria della Gold Foil Library. E' il mio sogno che si avverà! Non ci posso ancora credere.. Inoltre, siccome essere proprietaria di una libreria, non è facile come sembra, la signora Gilmor mi sta insegnando il mestiere. I lavori cominceranno tra un paio di settimane, perciò sfruttiamo questo tempo per le <<lezioni>>. Ed è proprio lì che mi sto dirigendo ora..svolto l'angolo e la vedo, il mio cuore si riempie di orgoglio al pensiero che è tutta mia. Quando entro, il campanello che vi è sopra, produce un piacevole mugolio. Raggiungo l'ufficio per lasciarci la borsa ed incrocio la Gilmor che non appena mi vede, fa un dolce sorriso. "Buongiorno cara, stai benissimo oggi" "Margaret, lei è la solita adulatrice.." "Nient'affatto, dico solo la verità" si intestardisce. "Ah cara, già che ci sono..è arrivato il pacco con il nuovo ordine di libri che sono da posizionare sullo scaffale in alto, purtroppo le mie vecchie gambe sono troppo deboli perchè io possa arrampicarmi su quella scala.." "Nessun problema Maggie..sarà fatto". Decido di non riinviare ad un secondo momento il lavoro, motivo per il quale prendo la scala che si trova nello sgabuzzino e dopo averla posizionata, mi ci arrampico.E' un lavoro pesante, perchè oltre a doversi tenere in equilibrio, bisogna sollevare una grande quantità di libri che ovviamente, pesano. Sto posizionando il milionesimo libro quando, ad un tratto, per colpa di un capogiro, rischio di cadere. "Santi lumi! Cara stai bene?" accorre in mio soccorso Margaret che ha assistito alla scena da dietro il bancone. Lentamente scendo e mi siedo su una poltroncina. "Si Maggie, sto bene..non preoccuparti. E' stato solo un capogiro" "Ti faccio un thè con tanto zucchero.." "No, davvero..non ce n'è bisogno. E' solo un po' di stanchezza, ora torno al lavoro" "Oh no signorina, non lo farai. Da brava ragazza quale sei, tornerai a casa a riposarti e lascerai che sia io ad occuparmi del negozio" "Maggie.." dico esasperata. "Non voglio sentire proteste, ed ora..fila!".

Maggie aveva proprio ragione..mi ci voleva un po' di riposo. Mi sono concessa un bel bagno caldo, con tanto di sali e candele profumate. Quando la temperatura dell'acqua scende fino a sfiorare le temperature artiche, esco e mi avvolgo nel mio caldo accappatoio di spugna. Voglio mettermi comoda, perciò, oltre ad un paio di mutandine, indosso una maglietta che mi arriva fino a metà coscia. Cerco di non pensare ad Evan e al perchè non comunichi con noi. Sento un leggero languorino e siccome ho del tempo a disposizione, mi decido a prepararmi qualcosa di sfizioso. La mia scelta ricade su cosce di pollo con verdure al forno. Mi è sempre piaciuto cucinare, lo reputo un modo creativo di esprimersi. E' un arte che si perfeziona con una buona dose di pazienza e pratica. Mentre la mia cena finisce di cuocere, apparrecchio il tavolo e mi verso un bicchiere di Coca-Cola. Non sono una grande appassionata di vini e alcolici in generale, perciò quando sono sola preferisco le mie adorate schifezze gassate. Sento il ronzio del timer, chiaro segno che la mia cena è pronta. Mi servo e sto per addentare il primo pezzettino di carne, tuttavia l'odore del cibo mi fa salire un conato. Lo reprimo ma, quando il primo viene seguito da un secondo conato, mi copro la bocca con la mano e corro in bagno. Cado in ginocchio e abbraccio il water. I conati mi scuotono finchè non ho vomitato anche l'anima. Mentre mi sciaquo la bocca penso solo "Perfetto, ci manca solo che mi ammali adesso e poi sono fottuta". La stanchezza ha la meglio, perciò mi butto sul letto e ben presto cado in un sonno profondo.

A ridestarmi dal coma , è la suoneria del mio cellulare. "Pronto.." rispondo con voce impastata mentre ho un occhio aperto e uno chiuso. "Buongiorno Bella Addormentata" "Fottiti Lili.." "Con molto piacere" risponde con malizia. "Hmg..che schifo. Non è una di quelle cose che si vuole sapere appena svegli". Sento rimbombare la sua risata dall'altra parte della cornetta e nonostante mi senta come se non avessi dormito per giorni e ciò che più vorrei è, nascondere la testa sotto il cuscino e fregarmene di tutto e tutti, è bello sentirla così spensierata. "Beh cosa pensi di fare oggi?". Non faccio in tempo a rispondere che mi sento risalire la bile in bocca e corro in bagno facendo cadere degli oggetti al mio passaggio. Quando mi sono finalmente ripresa, il piano di ritornare a letto, salta a causa dell'insistente bussare alla porta. Apro e mi ritrovo davanti una Lili agitata e implacabile. "Che succede?" le domando non capendo la causa del suo stato quando fino a poco fa era di ottimo umore. "Cosa succede?! Stavamo parlando tranquillamente e poi d'un tratto sento solo un gran botto, poi del trambusto ed infine silenzio. Sono io che ti dovrei chiedere cos'è successo!". Le rivolgo un sorriso dolce perchè so quanto si preoccupa per me. E' uno dei motivi principali per il quale le voglio un bene dell'anima. "Perdonami..è che mi sono sentita male e sono dovuta correre in bagno. Penso si tratti di virus intestinale o semplicemente indigestione" "E' cos'erano tutti quei rumori che ho sentito?" "Probabilmente le cose che ho fatto cadere urtandole al passaggio". Mi butta le braccia al collo e mi abbraccia di slancio. Una volta avviluppate, mi scosta i capelli da un lato e mi sussurra in un orecchio "Non farmi preoccupare mai più in questo modo. Te lo proibisco! Penso di essere morta almeno cento volte...". La abbraccio più stretta e per farmi perdonare propongo "Hmmm, ecco..mi sento in forma ora, ti va di andare a fare shopping?". Come se avessi pronunciato una frase magica, la sua bocca si apre in un sorriso smagliante mentre gli occhi assumono uno strano luccichio di eccitazione. "Andiamo..".

EVAN

L'incarico sta procedendo senza troppi intoppi. Per concludere la missione ci vorrà ancora del tempo perchè dobbiamo agire con estrema cautela ed entrare in questi giri non è così facile come può sembrare. Qui si parla di criminali professionisti, sono spietati e non guardano in faccia niente e nessuno. E' il loro <<lavoro>> mentre io sono un magnate della finanza che nel tempo libero gioca a fare la spia. Nelle ultime settimane ho visto così tanta merda che potrebbe bastare per tutta la vita. Ciò che più sorprende è che, nei giri di droga o di denaro riciclato, non sono coinvolti avvoltoi senza un soldo che si farebbero uccidere pur di ricevere un'ultima dose di roba, bensì figli di papà che si annoiano a tal punto, da non sapere che farsene della loro vita. E' dura non avere contatti con la mia famiglia...Sono solo. Anche con Egor le interazione si limitano allo stretto necessariio. E' meglio tenere un profilo basso e non mostrarsi eccessivamente legati. I rari momenti di riposo, come questo qua, sono estremamente preziosi e cerco di sfruttarli al meglio. Nei miei pensieri c'è sempre e solo lei. E' un chiodo fisso ormai. Vorrei avere sue notizie, sapere se sta bene, se ha deciso come procedere riguardo al suo problema di fertilità...La sera invece, rivivo spesso il momento nel quale ci siamo amati. La sensazione del suo corpo a contatto con il mio, il suo sapore e il modo nel quale regiva ai miei stimoli. Mi viene duro al sol pensiero. L'astinenza è una bestia cattiva, mi domando se anche per lei sia così. Mi immagino mentre si tocca pensando a me ed involontariamente la mia mano corre al mio membro e lo avvolge. Comincio ad accarezzarmi con ritmo lento e costante. Sbuffo esasperato. Sarà una lunga notte...


No One Could KnowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora