Con sguardo stanco, Eren si girò verso il finestrino, guardando la terra farsi sempre più lontana e le soffici nuvole avvolgere l'aereo.
Esattamente come aveva preannunciato Mikasa, la sera prima aveva preparato la valigia, con il suo aiuto.
Aveva scelto i vestiti che gli piacevano di più, e li aveva riposti con cura dentro il suo trolley verde, insieme al suo profumo preferito, che si rifiutava categoricamente di lasciare a casa.
Aveva salutato anche i suoi genitori, per evitare di farlo l'indomani, per non svegliarli troppo presto.
Il mattino successivo si era svegliato di buonumore, entusiasta di andare in una città mai vista prima.
Aveva fatto colazione con la sua sorella adottiva, immaginando tutti i posti che avrebbe voluto visitare, una volta a Londra.
Lasciando un ulteriore biglietto di saluti da parte di entrambi dedicato ai genitori, i due si avviarono a scuola.
Qui incontrarono i loro compagni di classe, impazienti di partire.
Mentre Eren chiacchierava del più e del meno con il suo amico Armin, aveva notato quelli dell'ultimo anno avvicinarsi, per poi fermarsi a qualche metro dal suo gruppo.
Sembrava che ci fossero solo loro, dal momento che se ne stavano in disparte, senza nemmeno degnarsi di salutare la classe di Eren.
Le due classi dovettero dividersi, prendendo ognuna un bus diverso che li avrebbe accompagnati all'aeroporto.
Qui vennero fatti i soliti controlli, e finalmente, dopo mesi di attesa, Eren e i suoi compagni poterono prendere il volo per Londra.In aereo, Eren non fu molto contento di ciò che accadde.
Non c'erano molti posti liberi a sedere, ma lui era determinato a mettersi accanto ad Armin e Mikasa, per poter condividere il viaggio con loro.
Sfortuna volle che gli altri passeggeri occuparono i posti disponibili, e quasi nessuno riuscì ad avere accanto il compagno che desiderava.
I compagni di Eren erano tutti sparpagliati, e lui non riuscì a trovare un posto libero accanto ad uno di loro.
Poi, finalmente, ne trovò non uno, ma ben due.«È occupato qui?» chiese al ragazzo seduto sul sedile centrale.
Quando il ragazzo si girò, Eren perse un battito: l'unica persona vicino alla quale c'era spazio per sedersi era lui.
Era Levi Ackerman, il ragazzo dell'ultimo anno.Non ci credo. Tra tutte le persone che potevano capitare...
Quel ragazzo sembrava non apprezzare mai la compagnia di nessuno, e Eren si sentiva come se non fosse degno nemmeno di parlargli.
Levi Ackerman era il ragazzo che piaceva a tutte, ma a cui non piaceva nessuna.
Era lui, quello che respingeva sempre tutti.
Sembrava così sicuro di sé che Eren era un po' intimorito.«Ti sembra occupato?» Levi rispose ad Eren con un'altra domanda, e anche se sembrava annoiato come al solito, a Eren parve di sentire una nota di disgusto nella voce del corvino, come se essere costretto a stare seduto accanto a lui gli facesse schifo.
«Be'... mi posso sedere?» domandò quindi imbarazzato, grattandosi la nuca come faceva di solito in quelle circostanze.
In risposta, ricevette una misera scrollata di spalle.
A Eren non importò capire se quel gesto significasse sì o no, anche perché non c'erano altri posti dove sedersi.
Sistemò il suo bagaglio nel ripiano in alto, accanto a quello di Levi, e si sedette vicino al finestrino, in silenzio, urtando le gambe del suo coetaneo mentre passava, facendolo sospirare.Ed ora eccolo lì, perso a guardare il cielo.
Il viaggio si era già rivelato un disastro in partenza: Eren aveva così tanto desiderato poter trascorrere quelle infinite ore in aereo con i suoi migliori amici!
I consigli e gli avvertimenti pre-volo della hostess sembravano non finire più.Con un sospiro, si girò a guardare il ragazzo seduto al suo fianco.
Aveva una maglia grigia, le cui maniche erano state spinte fino ai gomiti, ed era perso a leggere il suo libro.
In genere, Levi era uno che leggeva molto, Eren lo aveva notato anche durante le brevi pause tra le lezioni.
Decise di osservare meglio il corvino, per cercare di capire che tipo era.
Taciturno, questo era sicuro.
Aveva un taglio di capelli militare: rasati sulla nuca e più lunghi sulla cima della testa.
Alcuni ciuffi gli coprivano gli occhi mentre leggeva, ma lui non sembrò farci caso.
Con un lento movimento del polso, sfogliò una pagina del suo libro, e fu allora che Eren se ne accorse.
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My Other Half • EreRi
FanfictionEren e Levi, due semplici studenti di una scuola superiore, si conoscono da tempo. Eppure, in tutto questo tempo, si sono solo osservati, senza mai parlarsi. Il destino, però, decide di dare loro due settimane per innamorarsi. Ce la faranno ad innam...