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Quel giorno, Eren era particolarmente distratto.

Tutta la mattinata non aveva prestato attenzione ad una singola parola dei professori, perché continuava a pensare a Levi.

"Verrà alla festa? O se ne stara qui in albergo? Devo chiederglielo? No, no, non posso chiederglielo. Però in qualche modo dovrò pur scoprirlo. Uhmm..."

Pensieri come questi non facevano che assillarlo da quando Jean aveva ricominciato a parlare di quella festa a cui voleva tanto andare.

E poi, perché gli interessava tanto se Levi ci andava o no, alla festa? In fondo, lui era andato lì per divertirsi, non per Levi. E quella festa sembrava l'occasione giusta per divertirsi.

"Già, è questa la mia decisione" pensò Eren "Andrò alla festa. Che Levi venga o no".

Poi, si rese conto di quello che aveva appena pensato.

"Ah... basta con Levi. Non sono mai stato così ossessionato da un amico prima d'ora. Che cosa mi sta succedendo..."

"Eppure" pensò "Levi è un tipo così serio. Non andrebbe mai ad una stupida festa. Naah, lui non è proprio un tipo da festa. Scommetto che se ne starà qui in albergo. Forse dovrei stare anch'io qui... Sì, farò proprio così. E poi, non voglio finire nei guai. No, è deciso. Mi divertirò un mondo qui. Da solo. Senza nessun altro. Senza Lev-"

«Eren? Ehi, Eren?»

«Sì?» rispose Eren, mentre tamburellava pensosamente le dita sul tavolo dove tutti erano ormai seduti per cenare.

«Mi chiedevo se potevi passarmi il sale».

«Ah, sì... ecco» rispose distrattamente Eren, passando il sale ad Armin.

«Ehm... C'è forse qualcosa che non va?» gli chiese il biondo, preoccupato.

«Te lo dico io che cosa non va!» Si intromise Jean, puntando minacciosamente un dito contro Eren «Tu, Jaeger, devi ancora dirmi se vieni a quella maledetta fe-»

Marco gli coprì la bocca con una mano: «Jean, ti ricordo che siamo accerchiati da professori che non devono scoprire nulla di tutto questo».

Jean gli prese la mano tra le sue e gliela appoggiò su una gamba: «Marco, tu stanne fuori» gli disse, con una voce terribilmente dolce.

«Allora, Jaeger» riprese «Il verdetto?»

«Dammi cinque minuti» rispose Eren.

Si guardò intorno, alla ricerca di Levi. Lo vide, mentre cercava di uccidere Hanji con la sola forza dello sguardo.

Lei probabilmente gli disse qualcosa di divertente, dato che tutti intorno a loro scoppiarono a ridere. Eren, però, lo vide solo scuotere la testa, assottigliare gli occhi, e... Non sapeva leggere le labbra, ma gli insulti che Levi rivolse ad Hanji furono più che chiari.

Tutti scoppiarono di nuovo a ridere. Evidentemente, erano abituati al caratteraccio di Levi, e non potevano fare altro che scherzarci su.

Ad ogni modo, Eren prese la sua decisione: Levi sembrava odiare le persone, le risate e qualsiasi cosa potesse sembrare divertente. Decisamente, le feste non facevano per lui.

«No» disse quindi tutto d'un fiato a Jean «Non ci sarò».

Per quanto Jean sembrasse odiare Eren, ci rimase male: «Ma... Sei sicuro? Perché no?»

«È la mia decisione» rispose Eren «Rispettala».

«Se Eren non viene, non vengo neanch'io» disse fermamente Mikasa.

My Other Half • EreRiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora