✄ Prologo

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Eren Jaeger non aspettava altro da mesi.
La famosa gita di due settimane a Londra era un cosa che sognava da tantissimo tempo.

Già dall'inizio dell'anno scolastico, i suoi professori avevano annunciato che si sarebbe tenuta quella gita.
Tutta la sua classe ci sarebbe andata, e, per sua fortuna, lui aveva uno strettissimo legame con i suoi compagni di classe, perciò era contento di poter condividere quell'esperienza con loro.
Ma oltre alla sua di classe, ovvero il quarto anno, ci sarebbero stati anche quelli dell'ultimo anno.

* * *

«Non ci credo... non ci credo che è domani!» si entusiasmò Sasha, compagna di Eren.

«Già... da quando ce l'hanno detto, i mesi sono volati» osservò invece Mikasa, la sorellastra del ragazzo. Era una ragazza piuttosto calma e taciturna, di origini per metà orientali. I suoi genitori erano grandi amici di quelli di Eren, e quando sono morti lei non ha potuto fare altro che accettare di farsi adottare da Grisha e Carla Jaeger.
Col tempo ha creato un legame fortissimo col ragazzo, diventando anche la sua migliore amica. Ha ammesso che farebbe qualsiasi cosa pur di non perdere anche lui, l'unica famiglia che le è rimasta.

«Voi avete preparato tutto?» domandò Armin arrivando e dando un morso alla sua mela, appoggiandosi al muretto, dove si erano riuniti anche gli altri. Lui era il migliore amico di Eren. Alto e snello, dai capelli biondi, leggermente lunghi, e gli occhi azzurri, avrebbe potuto essere il sogno di qualsiasi ragazza, se non fosse stato per la sua fama di "studente modello", che non andava a genio proprio a tutte. Anche lui, da Mikasa, era visto come un fratello.

«Io ho finito di preparare la valigia ieri sera»

«Già, anch'io»

«Sì, anch'io l'ho fatta ieri sera»

Pian piano, tutti i compagni di Eren finirono per radunarsi in quel tratto di muro della scuola, all'interno del cortile.
Facevano sempre così, ad ogni intervallo.
Erano un gruppo abbastanza numeroso, formato da Eren, Mikasa, Armin, Sasha, Connie, Christa, Ymir, Marco e Jean.
A volte, però, al loro gruppo si univano anche Reiner, Bertholdt ed Annie, che, in generale, preferivano starsene in disparte, solo loro tre.
Quel giorno fu uno di quelli in cui, appunto, i tre decisero di passare i venti minuti dell'intervallo con il gruppo di amici.

«Hey» li salutò Annie con un cenno del capo. Anche lei era una tipa taciturna, e sembrava che le importasse solo di sé stessa.

«Oh, ciao, Annie» ricambiò il saluto Armin, seguito da Reiner e Bertholdt.

«Di che parlavate?» fece Reiner, col suo solito tono duro.

«Be', della gita di domani. Stavo giusto dicendo che ho preparato tutto ieri sera» spiegò nuovamente il biondo.

«Io devo ricontrollare. Ho come l'impressione di aver dimenticato qualcosa». Sasha era una ragazza spensierata, era normale che facesse spesso errori di distrazione.

«Be', io la valigia devo ancora farla. Non ho idea di cosa portare» intervenne stavolta Eren, ansioso. Spesso si trovava in situazioni in cui era disorganizzato, costringendosi a fare tutto all'ultimo minuto.

«Ti aiuto io, non preoccuparti» si offrì Mikasa, mettendo una mano sulla spalla di Eren.

In quel momento giunsero anche Jean e Marco, altri compagni di Eren. I due davano l'idea di essere migliori amici, e forse la loro relazione si fermava lì, eppure qualcuno sospettava che tra di loro ci fosse di più, dato che solo Marco sembrava riuscire a mettere in riga quell'arrogante del suo amico... e chissà come.
Ad ogni modo, le voci che circolavano sul conto dei due ragazzi erano poche e infondate, per cui nessuno dava molta importanza alla cosa.

E a testimonianza del fatto che Marco per lui era solo un amico, Jean faceva spesso delle scenate di gelosia nei confronti di Eren.

«M-Mikasa... volevo solo dirti che... Be', tu hai un ottimo gusto in fatto di vestiti, scommetto che finalmente riuscirai a far capire a Eren come ci si veste!»

Mikasa, che in quel momento stava giusto pulendo un angolo della bocca di Eren (contro la volontà di quest'ultimo), si girò con noncuranza, per poi rispondere a Jean con un misero "Grazie".

Dopodiché, sempre rivolta al fratellastro, lo esortò a raggiungere la classe, il tutto davanti all'espressione inorridita di Jean.

E mentre i due si accingevano a lasciare il gruppo, proprio davanti a loro passarono alcuni ragazzi dell'ultimo anno, ovvero le persone con cui avrebbero condiviso la gita.

Succedeva spesso nel loro liceo: far partecipare le classi quarte e quinte insieme, in modo da non dover organizzare molteplici viaggi diversi e mettere da parte la maggior parte dei soldi per godersi appieno la gita.

Ad ogni modo, quelli del quinto anno non potevano che avere una certa fama in tutta la scuola.
Levi, Hanji, Petra, Oluo, Gunther ed altri ancora non potevano mai passare inosservati.

C'era chi invidiava i capelli di Petra, chi l'intelligenza di Hanji, chi non poteva fare a meno di constatare quanto Levi fosse basso ma, allo stesso tempo, incredibilmente attraente.

Eren e Mikasa, inizialmente diretti in classe, si fermarono per lasciarli passare, come se fossero delle celebrità, delle persone alle quali era vietato bloccare il passaggio.

Fu in quel preciso momento che, per un solo istante, gli occhi di Eren incontrarono un altro paio di occhi.

Degli occhi che lo presero alla sprovvista, che gli fecero provare una sensazione strana.
Degli occhi a loro modo belli, ma non sempre apprezzati.

Sì, erano gli occhi da maniaca di Hanji Zöe.

In quel breve scambio di sguardi, Hanji finì per sbaglio addosso a Levi Ackerman, che, maledicendola a bassa voce, si allontanò con il resto del gruppo, mentre Hanji rimaneva indietro intenta a ricomporsi ed a guardare interessata i ragazzi del quarto anno.

|| • • • ||

Ehilà!

Io sono la tipa che ha creato 'sta cosa, ovviamente, e vi sto facendo perdere tempo con queste righe solo per darvi il benvenuto in questa FanFiction che spero non sia troppo abortosa, e per dirvi che, nonostante vi possa sembrare mainstream come cosa (una gita di due settimane. Ceh, dai) non è come sembra!
Siccome non credo che vi romperò in ogni capitolo, vi dico da subito che, nel caso voleste continuare a leggere, dovrei essere in grado di aggiornare due volte a settimana (salvo inconvenienti), dato che molti capitoli li ho già scritti.
Questo naturalmente era solo il prologo per introdurre la storia, quindi non fate caso a quanto sia patetico. 😅
Ogni tanto metterò anche qualche immagine e qualche GIF, spero vi piacciano pure quelle. 🌞
Non linciatemi se qualcosa riguardo alle scuole in Germania non corrisponde a come sono in realtà, dato che sull'argomento non so molto...
Ah, un'altra cosa. In genere i capitoli sono più o meno di questa lunghezza, ovvero intorno alle 1500/2000 parole (o, in alcuni casi, di più).

E niente, ci si rivede. 🍭

Cια'. <()>

 <( ̄︶ ̄)>

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My Other Half • EreRiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora