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[L'immagine a inizio capitolo, aiut]

Petra, Hanji, Jean, Eren e Levi entrarono nell'ascensore, e non appena Hanji premette il pulsante con il numero corrispondente al piano, l'ascensore sfrecciò verso l'alto.

Levi si stava osservando in uno degli specchi sulle pareti, non senza notare, attraverso essi, che anche Eren lo stava guardando.

Quando il castano se ne accorse, i suoi occhi cambiarono subito traiettoria, iniziando ad ammirare il soffitto.

Levi lo guardava sempre, perché lui non avrebbe dovuto?

Inoltre, ogni tanto si faceva anche delle domande sul ragazzo: perché aveva quel caratteraccio? Perché aveva quel tono di voce così annoiato e monocorde? Perché aveva un'ala disegnata sul polso?

L'unica conclusione a cui giunse fu semplicemente che Levi era un tipo... diverso.

Quel breve viaggio fu silenzioso, e, nell'aria, Eren poteva sentire la tensione, che però riguardava solo lui, dal momento che Petra si rigirava spensieratamente una ciocca di capelli tra le dita, Hanji guardava i pulsanti come se contenessero i segreti dell'universo (Eren ormai aveva capito che per lei non c'era più molto da fare), mentre Levi guardava con noncuranza ora lo specchio, ora le porte, attendendo con impazienza che si aprissero.

Jean, invece, guardava ossessivamente ora Levi, ora lo specchio di una delle pareti, come se cercasse di capire cosa aveva Levi che lui, invece, non aveva... e soprattutto, come faceva a piacere così tanto alle ragazze.

Levi, infatti, aveva una certa fama tra le ragazze della scuola, anche se non sembrava interessargli nessuna.
Come se non bastasse, aveva anche una fama da spezzacuori, dato che, l'ultima ragazza che gli si è confessata, ha ricevuto in risposta un misero "okay".

Tutti ricordano la tragica scena della ragazza corsa in bagno in lacrime.

Ad ogni modo, tutti erano così a proprio agio in quell'ascensore, ovviamente fatta eccezione per Eren.
Il ragazzo sentì un tale sollievo quando le porte finalmente si aprirono, che non esitò a fiondarsi nella caffetteria.

Una volta messo piede lì, al castano venne voglia di portarsi le mani ai capelli: erano così lisci, così tremendamente soffici.
Era tutto merito di Levi, ed Eren si chiese cosa avesse fatto di tanto particolare per renderli in quel modo.

Apparentemente niente, li aveva solo asciugati... Be', questo non fece che aggiungere alla lista personale di Eren, riguardante le stranezze di Levi, un altro punto a favore.

La caffetteria era differente rispetto al resto dell'albergo, per quello che gli altri avevano potuto vedere fino a quel momento: c'era una grande parete tutta di vetro, dalla quale si poteva vedere il paesaggio circostante, mentre l'arredamento aveva un'aria molto elegante, con alcuni tavolini neri ed altri divanetti bianchi lungo le pareti.

Dietro ad un bancone in vetro, dentro al quale erano esposti tutti i tipi di prelibatezze immaginabili, c'era una giovane ragazza mora, con una coda di cavallo che dondolava qua e là ad ogni suo movimento.

Eren cercò con lo sguardo Armin e Marco, ma loro non si vedevano da nessuna parte, molto probabilmente avevano deciso di andare ad esplorare per bene l'albergo.

I cinque presero quindi posto ad uno dei tanti tavolini neri, sedendosi su un piccolo divano appoggiato alla parete.

Aspettarono con impazienza l'arrivo di qualche cameriere, ma niente.
Dovettero passare lunghi attimi prima che la ragazza dietro il bancone si guardasse intorno, li notasse e si dirigesse verso di loro per prendere le ordinazioni.

My Other Half • EreRiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora