Devo dimenticare

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Ogni giorno mi sveglio presto per sedermi alla mia scrivania e scrivere.Scrivo le mie emozioni,tutto ciò che mi passa per la testa è messo nero su bianco.Sono riuscita a calmarmi; le idee che avevo accumulato si sono disperse. Ho desiderato per troppo tempo la verità, la mia costante curiosità ha preso il sopravvento sull'amore e sull'amicizia.
Ogni storia ha una morale, ma la mia? Devo cercare di amare e pensare di più al bene degli altri. Forse se avessi aspettato Nate me l'avrebbe detto un giorno mentre saremmo stati nella nostra casa o con i nostri amici o insieme sul divano mentre aspettiamo che la piccola creaturina dentro di me prenda vita.

Tutto questo è solo frutto della mia fantasia; forse il mio mondo non è scomparso del tutto. La verità fa male ma prima o poi viene a galla, questa verità è venuta proprio nel momento meno opportuno, proprio quando i rapporti tra ognuno di noi vacillava.

Ho aspettato così tanto per cosa? Per soffrire per amore? Per allontanarmi dalla mia migliore amica? Per distruggere i rapporti e la fiducia che c'era tra ognuno di noi?

È passato un mese. Sono sempre andata a scuola. Molte volte ho incontrato Hilary alle lezioni.Non ci siamo degnate di uno sguardo. Nessuna ha il coraggio di interagire con l'altra.
Spesso è capitato che ho assistito ad alcune scene particolari, a quanto pare le cose non vanno bene anche tra gli altri.
Alcune settimane prima mi ricordo di aver dimenticato il libro di matematica nell'armadietto, andai a prenderlo e quando chiusi l'armadietto trovai Zack che camminava avanti e indietro davanti alla porta del bagno.

Mi nascosi dietro l'anta del mio armadietto e ogni tanto sbirciavo. Zack era strano, stava esasperato, era al limite. Tirava i suoi capelli ed è molto strano perché tutti sappiamo per la sua fissazione per i capelli. Vieta a tutti di toccarli; è proibito perfino a se stesso!

Vigilava la porta del bagno come se quello che fosse uscito da lì dentro sarebbe stato un cataclisma. Ad un certo punto gettò un urlo straziante. Sentivo davvero quello che provava. Soffriva tanto.
La porta del bagno si aprì con cautela e Zack riuscì a nascondersi in tempo dietro l'angolo. Era Hilary la sua costante sofferenza, da lì capii che loro non aveva ancora risolto niente. Hilary era ancora arrabbiata con lui e forse i rapporti tra loro erano diventati imbarazzanti.

Hilary si sistemò i capelli da grande maniaca del controllo che è e andò dritto verso la sua classe. Zack uscì allo scoperto,diede un pugno contro l' armadietto e dopo tanto sfogo gettato fuori appoggiò la sua fronte sudata al muro. Era di spalle e volevo avvicinarmi per aiutarlo; forse potevo consolarlo.

Iniziai a camminare lentamente verso la sua direzione; ero tanto vicina a toccargli le spalle. Stavo per farlo ma non so cosa mi bloccò all'improvviso. Forse fu l'immagine di Nate che mi diceva tutta la verità e pensare che io mi ero fidata di lui e lo spingevo tra le braccia della mia migliore amica.

Quando capiranno che e bugie non vanno da nessuna parte?Zack si girò e nei suoi occhi lucidi leggevo tristezza per la mancanza di Hilary, amore per la ragazza che l'ha lasciato, stupore per tenermi lì davanti ai suoi occhi dopo tutto quello che era successo e odio; quell'odio che era mischiato al disgusto mi fece raggelare il sangue.
Odio puro e disgusto per se stesso.

Zack non riusciva a guardare neanche più la sua figura allo specchio.
Lui non era il solo. Ognuno agiva in modo diverso. Tutti affrontano la situazione con quello che si ha a disposizione, Zack aveva solo odio per lui e le sue azioni.

Sono andata negli ultimi giorni in biblioteca. Stavo cercando un libro sulla storia irlandese, il prof di storia ci aveva assegnato un compito che riguardava l'Irlanda.
Andai nel settore storia e a quanto pare non ero l'unica che avesse bisogno di libri per le ricerche e che era invasa dai compiti.
Voltai l'angolo ma subito mi fermai e mi nascosi. Davanti a me camminava Tom con un libro riguardante la storia americana, eppure avevo sentito che avrebbe dovuto trattare di quella inglese. Non era Liam che avrebbe dovuto parlare dell'America?

Ed ecco che Liam spunta dall'altra parte del corridoio intento a cercare il libro che adesso è tra le mani di Tom.

I due alzarono la testa. Si guardarono perché si trovavano in una strana situazione.

Tom passò il libro a Liam e lui lo afferrò per poi cambiare direzione entrmbi. Sembravano sconosciuti eppure prima erano migliori amici.

Due giorni fa stavo camminando per i corridoii della palestra.Avevo dimenticato il cellulare nello spogliatoio.Entrai e sentii dei rumori. Erano singhiozzi.
Vidi Brian piangere molto e tra le mani aveva una maglia.La maglia di Beth.
Appena mi vide si asciugò le lacrime e gettò via la maglia nell'armadietto.
Mi fissò per un po' e le lacrime cominciarono a scendere di nuovo.Era davvero distrutto.

Incontrai anche lui a mensa. Presi il mio cibo come sempre. Avevo preso un piatto di pasta e una mela.Cercavo di farmi spazio tra la folla.
Gli studenti si dimenavano e mi spingevano da una parte all'altra.Stavo per uscire dal quel vortice di persone. Ero sopravvisuta finchè non caddi a terra.La pasta mi cadde sulla testa e la mela rotolò davanti ai miei occhi fino ai piedi di un ragazzo.Era lui. Aveva visto tutta la scena.La gente rideva.Mi fissò per un istante, prese la mela e dopo averla spolverata ne diede un morso prima di sorpassarmi e lasciarmi lì in mezzo alle risate di tutti.

Zack e Hilary hanno affrontato la situazione con odio e disgusto.Tom e Liam hanno deciso di diventare estranei.Brian ha voluto affogare il suo dolore nella tristezza.
Nate aveva fatto finta di non conoscermi come se non fosse mai successo niente. Come se non fossi mai esistita.Come ho reagito io?

Voglio solo che tutto passi.Devo dimenticare.

L'incubo che ho desiderato ~•~ 1 libro della sagaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora