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~ Capitolo 8 ~
Una Visita

"Se stai attraversando
l'inferno fallo a testa alta"
-Winston Churchill


Non stavo bene, il vomito c'era sempre, mi girava la testa, non potevo allontanarmi molto da casa, seduta sul pavimento del bagno pensai alla giornata di ieri, dopo quello che era sucesso ci pensai su, non potevo rimanere chiusa, per quanto avevo paura andai dalla signora Levis, e devo dire che è stato diverso rimanere chiusa nel bagno della signora Levis a vomitare, quando mi ripresi andai dalla signora Levis che mi consiglio di andare al ospedale per un controllo, perché non era normale.
Così adesso seduta sul pavimento gelido, tentavo di trovare le forze per vestirmi farmi una rinfrescata ed andare al ospedale, ovviamente la signora Levis si offrì volontaria ad accompagnarmi per eventuali complicazioni, sospirai e mi alzai da quel pavimento, dire che stavo bene dopo l'accaduto era una bugia,ma non potevo tornare indietro, Sebastian era cambiato ed io non potevo farci nulla, ovviamente se non tenermi il più lontana possibile.
Andai in doccia, la feci il più veloce possibile perché la sensazione di vomito tornava, forse qualche virus o addirittura il cancro si stava sviluppando infretta.
Finché mi misi apposto la parrucca, qualcuno suonò il campanello,la signora Levis era in anticipo, quando aprì la porta mi disse subito "per chi ti fai bella?"
"Per nessuno signora Levis" avevo semplicemente indossato un vestito a metà coscia e fiorellini con un paio di sandali, niente di eccezionale.
Siccome la casa era vicina al ospedale, ci dirigiamo a piedi e dire che la Signora Levis era più preoccupata di quanto lo fossi io era poco.
Arriverà davanti alla porta, presi un grande sospiro e tirai la porta, spiegai all'infermiera che avevo il cancro e che avevo i giramenti di testa,nausea,vomito.
Lei mi analizzo per un po per poi passarmi un Test della gravidanza.
Io non ho mai avuto un rapporto, cavolo mi ero dimenticata anche l'essere violentata e Sebastian era sempre un rapporto sessuale.
Presi la scatolina con la mano tremante e fissai la signora Levis che mi indicava il bagno, voleva che lo provavo nel bagno del ospedale, però io non me la sentivo così fossi " posso farlo a casa?"
"Perché?"
"Mi sentire più a mio agio"
Lei senza aggiungere niente annui e ci dirigiamo verso casa mia, salutai la signora Levis alla porta per poi andare in bagno a fare il test.
Aprì la scatolina ancora con la mano tremante e lo immersi nel bicchere dove ci avevo urinato dentro, lo lasciai per cinque minuti per poi guardare, avevo paura, cavolo se avevo paura.
Presi la forza e guardiai sbirciando....
" il test è....."

Un Segreto Part.2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora