10) Need of kindness

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Gli amici di Lucas erano particolari. Si conoscevano da così tanti anni ormai che non faceva nemmeno più caso alle loro battutine. "Si, ho una scopicinadicasa" disse lui, alzando le spalle. "E allora?"
Ashton prese sottobraccio Luke e gli accarezzò i capelli. "E allora" disse "La tua scopicinadicasa è l'unica ragazza cui stai copulando negli ultimi due mesi. Avvenimento mai successo nella storia della tua vita".
Calum rise a quell'affermazione. "Da come ce l'avevi descritta sembrava una specie di mostro, e invece è un portento" disse, beccandosi un'occhiataccia da parte dell'amico.
Luke pensò a come aveva cacciato Mira da casa sua, con così poco tatto che probabilmente i loro giorni felici erano automaticamente finiti. "Non penso sia dell'umore giusto per continuare ad essere la mia scopicinadicasa, credo che le dia fastidio il mio modo di trattarla" disse, raccontando agli amici come era andato quel pomeriggio.
Aveva tralasciato la parte del suo piano, perché lui stesso aveva deciso di non seguirlo più, dopo aver saputo di suo padre. La verità era che fare quello che faceva con Mira gli piaceva esageratamente e non gli interessava quel loro stupido gioco, lui non voleva smettere.
"Devi essere più carino con lei, amico" disse Michael, guardando Luke negli occhi. "Credono di essere al comando perché hanno la vagina, ma con un complimento e due fiori le controlli completamente".
"Non ho intenzione di regalarle un bel niente" ribatté Lucas, quasi schifato. "E una cosa bella gliel'ho detta, sapete cosa le ho detto? Le ho detto che è stato il miglior sesso che abbia mai fatto e sapete lei cosa mi ha risposto? "Tu no perché provavo qualcosa per il mio ex mentre tu sei un sacco di merda" senza la parte del sacco di merda anche se lo so che l'ha pensato" aggiunse, sospirando.
"Secondo me sei solo un idiota, Lucas" disse Ashton, facendo tornare in mente a Luke uno dei loro primi incontri.

"Ehi bella" aveva urlato Luke a quella ragazza che fissava la casa in cui si era appena trasferita. "Ti sei persa? Se vuoi ritrovare la retta via so io qual è il miglior modo per farlo!" e poi scoppiò a ridere da solo, come se quella battuta fosse la cosa più divertente al mondo. Mira Blake si girò e lo guardò malissimo, come conoscenza la loro era già partita male e le cavolate che uscivano dalla bocca di Lucas non facevano altro che peggiorare la situazione. Lucas non l'aveva mai vista in quel modo, era fiera e composta. Ferma e diretta verso di lui come un treno in marcia. Non aveva mai pensato fosse bella fino a quel momento, con i capelli neri sulle spalle mossi dal leggero vento invernale e gli occhi scuri che sembravano entrarti dentro. Erano due poli opposti loro due, il caldo e il freddo.
"Sei un idiota" disse a Lucas, il nuovo vicino che aveva conosciuto due giorni prima e che già odiava. "Non posso credere di essermene andata da Londra per finire a vivere accanto ad un tizio del genere" aggiunse, tra se e se, ma a voce abbastanza alta perché lui potesse sentirla.
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Tre settimane, erano passate tre settimane da quel pomeriggio e non si erano più sentiti, né visti.
Quando Mira andava all'università non si sentiva più sola, aveva fatto conoscenza con alcuni dei compagni di corso e nessuno lì la trattava male come faceva Lucas tutto il tempo.
"Mirabila!" si sentì chiamare, e lei sapeva a chi apparteneva quella voce, perché l'unico che poteva mai chiamarla così era lui.
"Grayson" fece lei, ricambiando il saluto a modi marinaio, come facevano sempre quando si vedevano. Era carino con lei, lo era sempre stato. "Non ti ho visto ad anatomia, che avevi di meglio da fare che passare due ore a guardare immagini di ogni singolo capillare del corpo umano?"
Grayson alzò un po' le spalle, poi la prese sotto braccio. "Non sono riuscito a svegliarmi stamattina" disse, per poi scoppiare a ridere. "Allora? Non hai niente di nuovo da raccontarmi sul tuo vicino di casa?"
Mira non voleva parlare di Luke, non con Grayson. Aveva percepito una sorta di interesse da parte del ragazzo, quanto sarebbe durata se avesse iniziato a parlare di Lucas?
"Perché vuoi sapere di lui?" cercò di sviare il discorso. "Non ci vediamo da quasi tre settimane ormai, e credo che non lo vedrò più, non mi piace lasciarmi trattare da male da un tale idiota" disse, chiudendo lì l'argomento Lucas. Voleva che Grayson le chiedesse di uscire, perché non l'aveva mai visto al di fuori del contesto universitario ed era curiosa. Avrebbe potuto chiederglielo lei, non era mai stata una ragazza timida, il problema è che non voleva sembrare avventata o troppo sicura di se.
Poi se ne fregò. "Senti" cominciò, fingendo un po' di insicurezza. "Che fai dopo scuola?"
Grayson sorrise, lo sapeva benissimo che quella era una falsa. "Mi stai chiedendo di uscire?" fece.
Mira sbuffò poi si mise a ridere. "Si, ti prego non farmi fare mai più la parte della scolaretta impaurita di parlare con un ragazzo" disse e Grayson la abbracciò senza motivo. "Ma a me piace" le disse nell'orecchio. "Ti passo a prendere a biochimica alle tre e andiamo" aggiunse, facendo nuovamente sorridere Mira.

"Vuoi andare a prendere un gelato?" le chiese Grayson, grattandosi la testa. Mira gli sorrise e annuì. "Grayson Moss, sei per caso nervoso?" disse, notando l'agitazione del ragazzo. In realtà era una cosa che trovava carina.
"Ma non scherzare" disse lui, spavaldo. Mira sapeva che stava fingendo, Grayson non riusciva a fare l'arrogante.
"D'accordo allora" fece lei. "Andiamo a prendere questo gelato!"
La giornata passò più veloce del previsto, Mira era stata benissimo e Grayson ne era felice, perché anche per lui era lo stesso. "Hai molte più risorse di quante ne mostri" le disse, mentre stavano seduti sul dondolo di casa della ragazza, rilassandosi grazie al movimento oscillante. "Sono contento che siamo usciti e le ho scoperte"
Mira si sentì le guance un po' calde, non era da lei arrossire. "Grazie" gli disse, girandosi un po' verso di lui.
La mamma di Mira non c'era, aveva trovato lavoro nella filiale australiana dell'azienda in cui lavorava anche a Londra e in quel momento aveva il turno di pomeriggio. Sarebbe tornata a casa alle undici. "Vuoi fermarti a cena?" chiese a Grayson, che però scosse la testa, dispiaciuto.
"Devo tornare a casa mia, stasera c'è mia nonna e quando c'è mia nonna mia mamma vuole che almeno a cena mangiamo tutti insieme" rispose.
Mira gli sorrise, poi si avvicinò a lui e gli diede un leggero bacio a stampo. "Allora ti conviene andare, se non vuoi arrivare domani mattina a casa" gli disse, all'orecchio.
Prima di andare, Grayson l'attirò a se e la baciò. Questa volta non era un bacio a stampo, questa volta era un bacio serio e Mira si sentì bene, perché quel bacio non era solo una voglia di spogliarla, quel bacio era dolcezza.
Mira guardò Grayson andare via, il rumore della sua macchina ruppe il silenzio serale del quartiere. Prima di entrare in casa sua lanciò una veloce occhiata alla finestra di Luke, e lo vide lì, a fissarla immobile.

what you don't know; luke hemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora