39.Alyssa è di nuovo a casa.

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Pretty, pretty please, don't you ever, ever feel
Like you're less than fucking perfect
Pretty, pretty please, if you ever, ever feel
Like you're nothing, you're fucking perfect to me
You're so mean (so mean) when you talk (when you talk)
About yourself. You were wrong.
Change the voices (change the voices) in your head (in your head)
Make them like you instead.

Aprii gli occhi guardando il soffitto smorto della mia camera, guardai l'ora sul telefono stupendomi di essermi svegliata così presto.Detestavo il fatto di trovarmi di nuovo a casa e non più in vacanza con i miei amici a divertirmi.Sarebbe davvero cominciata la noia.Dato che non avevo nulla da fare scesi in cucina dopo avermi legato i capelli in una coda di cavallo alta e trovai mia madre in ufficio che scriveva su dei fogli.La salutai attraversando il corridoio e mi diressi in cucina per fare colazione, anche se probabilmente non c'era chissà che cosa da mangiare in frigo.Tirai fuori dei biscotti e mi accontentai di quella colazione veloce.Era una di quelle mattine in cui desideravo del cibo più prelibato, ma dato che casa mia non era un ristorante dovevo accontentarmi di quello che trovavo.

«Elenaa!»sentii urlare dall'ufficio.

Che cosa voleva ora?Di mattina ero abbastanza scontrosa, anzi, non bisognava parlarmi per le prime due ore perché se no scoppiavo.

«Dimmi!»urlai in tutta risposta.

«Vai a fare la spesa per me?Non posso uscire!»

Che bello!Almeno dato che non avevo un cazzo da fare sarei potuta uscire e prendere aria nonostante il caldo afoso.Sbuffai ritirando il pacchetto di biscotti nel ripiano apposito e uscii dalla cucina per rispondere a mia madre.Mi vestii velocemente e raccattai il necessario per uscire di casa, tra cui i soldi per pagare la spesa.

Infilai gli auricolari scegliendo una delle canzoni che mi stava prendendo sempre di più in questo periodo, o almeno, una delle tante.Heavy Dirty Soul.Una canzone con questo ritmo riusciva sempre a risvegliarmi dal lungo trans che mi trasportava durante la mattina.Il tragitto fino al supermercato si era quindi velocizzato grazie al ritmo della canzone alle mie orecchie che mi motivava.

Arrivata al supermercato entrai raggiungendo i vari settori per prendere il necessario che era anche abbastanza, mi aveva pure scritto una lista di cose da comprare a quanto pare.Sbuffai passandomi una mano tra i capelli passando accanto al reparto frigo che mi aveva trasmesso una bellissima sensazione di freschezza dato il caldo soffocante all'esterno.Raccattai dei gelati per sfizio e quando entrai nel reparto dei biscotti mi scontrai con qualcuno.Quello che portavo nel cestino rosso si ribaltò e mi trovai a sbuffare per la milionesima volta alzando lo sguardo verso colui che avevo scontrato.Non appena notai il ragazzo rimasi incantata nei suoi occhi, come tornando indietro nel tempo.

«Scusami tanto, sono leggermente perso nei pensieri oggi...»si passò una mano tra i capelli.

«Niente, tranquillo -abbozzai un sorriso- sono Elena...ti ricordi?»domandai notando che non mi aveva riconosciuta del tutto.

Sembrò come illuminarsi «Elena?Elena Rosati?Oddio!Non ti ho riconosciuta, sei sempre più bella!»spuntò un sorriso.

Ed ecco che mi ero incontrata di nuovo con lui dopo anni che non lo vedevo più.Davanti a me dopo tre anni si trovava Simone, con i suoi capelli biondi ricci e i penetranti occhi azzurri.Sin da quattordicenne avevo sempre amato i bellissimi occhi azzurri e anche ora si poteva notare.Lui era stato il mio fidanzato per due mesi, ero davvero innamorata di lui, ma ero anche stata una stupida e lui uno stronzo sotto alcuni aspetti.

Sinfonie e fuoco (INAI's series) (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora