Capitolo 11

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Io: Davide?!
D: Esatto, quello é il mio nome, ma non lo sprecare!
Mi sussurra sempre in modo sensuale all'orecchio. Ha una bottiglia di vodka finita in mano. É ubriaco. Io deglutisco rumorosamente, so' com'è fatto Davide, di conseguenza so' che mi vuole fare qualcosa se mi parla con quel tono.
Io: Cosa vuoi Davide?
L: Voglio solo stare un po' con te, non ti preoccupare!
Mi dice avvicinandosi sempre più a me
Io: E Giulia? Perché non stai con lei?
Dico impaurita per la così poca distanza fra noi due.
D: Ahh! Lascia stare quella là, é solo una troia.
Mi sale il magone, siamo troppo vicini, non voglio che accada.
Si avvicina ancora ed io indietreggio, fino a sbattere contro al muro e mi ritrovo intrappolata fra lui ed il muro. Perche deve sempre finire così?!
Perché non si può avere tutto dalla vita
Grazie voce
Di niente, é solo il mio lavoro
D: Tranquilla, non ti uccido mica!
Si, magari non fisicamente.
Siamo vicinissimi, sento il suo respiro, finché non annulla le distanze e mi bacia, poi inizia a muovere la bocca. All'inizio provo a resistere alla tentazione, ma gli ormoni prevalgono e comincio ad assecondarlo. Giulia aveva ragione, é sofficioso e dannatamente bravo. Schiudo un attimo la bocca staccandomi da lui per respirare, ma non mi lascia il tempo e ricomincia a baciarmi per poter sfruttare l'occasione in cui avevo la bocca aperta infilandoci subito dentro la lingua. É ancor più bravo di prima, chissà quante ragazze ha baciato per diventare così bravo?
Noi continuiamo senza preoccuparci di nient'altro. É una sensazione troppo bella, non riesco a smettere anche se voglio. Non capite male, lui non mi piace, é solo la tentazione.
Andiamo avanti così per non so quanto tempo continuando a staccarci e riattaccarci per prendere fiato. Sento la sua mano scendere dalla scapola e scivolare piano piano fino al mio sedere per accarezzarlo e poi stringerlo per ricevere da me dei gemiti. Lui continua, é bravo in tutto quello che fa, non so resistere. Mentre continua a palparmi il sedere si stacca dalle mie labbra e già sento la loro mancanza emettendo un suono di disapprovo. Le sue labbra vanno ad appoggiarsi delicatamente sul mio collo iniziando a baciarlo e a morderlo, poi ritorna sulle mie labbra. Nel frattempo le sue mani salgono e si infilano sotto la mia maglietta per arrivare al mio seno ed accarezzarlo. Le sue mani scendono di nuovo sino ad arrivare al bottone dei miei pantaloncini iniziando a giocarci. A quel punto realizzo tutto e oppongo resistenza staccandomi da lui
Io: Davide no non possiamo
D: Si invece, mi soni liberato da quel peso morto di Giulia, io sono libero, tu sei libera, allora, perché no?
Io: Perché non voglio
Dico fredda
D: Andiamo, solo una botta e via, niente di serio!
Io: Davide no, non voglio!
Ma lui continua e mi slaccia il bottone
Perché non viene Lorenzo a salvarmi, come succede sempre nei film
1) non siamo in un film, quindi probabilmente non verrà nessuno a salvarti principessa
2) perché proprio Lorenzo deve venire?!
Che ne so, è la prima persona che mi é venuata in mente, penso.
Chiudo gli occhi dalla paura, poi udisco una botta per poi non sentire più Davide sul mio corpo. Riapro lentamente gli occhi e trovo Davide per terra svenuta e Lorenzo davanti a lui con un pugno stretto, e capisco tutto. Rimango un attimo paralizzata, poi salto addosso a Lorenzo alzandomi in punta di piedi e legando le mie braccia attorno al suo collo, poggiando il mio viso difianco al suo e scoppio in lacrime
Io: Grazie, mi hai salvata!!
Ho paura di aver fatto la cosa sbagliata, perché lui continua a stare fermo con il pugno chiuso.

Uno stronzo dannatamente irresistibile ||Lorenzo Ostuni ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora