24 Josh. Ho una famiglia perfetta.

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24 Josh.








Ho rischiato di perdermi il matrimonio perché la polizia del Texas mi ha dato problemi non appena sono arrivato a Fort Wort, a casa dei miei.

Non avrei voluto andarci, tornare in quel posto, ma non ho avuto altra scelta.

Mio padre è stato messo agli arresti domiciliari e mia madre, da brava mogliettina, stava dando di matto, minacciando di venirmi a prendere a casa, se non avessi preso il primo volo per Dallas e l'ultima cosa che volevo era  averla nella mia quotidianità.

Questo è successo il lunedì successivo alla mia discussione con Kayla e sono dovuto rimanere in Texas fino a ieri mattina, quando la polizia ha stabilito che io non ho nulla a che fare con i traffici per cui è stato fermato mio padre.

Hanno mandato in onda la notizia anche in televisione, ma per fortuna solo su canali locali. Purtroppo la notizia è rimbalzata da una parte all'altra della rete e sono davvero sorpreso che nessuno dei miei amici lo abbiamo saputo.

Ero sicuro che mi avrebbero chiamato,
Ma non è successo e da un certo punto è stato meglio così.
Come avrei potuto dirgli che quella brutta bastarda di mia madre ha cercato di buttare la colpa su di me? Quella donna mi ha fatto tornare in Texas solo per cercare di far scagionare mio padre.

Era tutto pianificato da tempo purtroppo e ho dovuto subire non so quante ore di interrogatorio da parte della polizia, in una stanza dove sapevo di essere osservato da dietro lo specchio.

Non avevo nulla da nascondere, ma ugualmente ero in agitazione. Non avrei mai pensato di trovarmi in una situazione del genere a dover rispondere di accuse assurde.

All'inizio non capivo perché volessero parlare con me. Mi hanno chiesto di conti di cui non conoscevo nemmeno l'esistenza, di case e altre cose a mio nome che non sapevo di possedere. È stato un maledettissimo fulmine a ciel sereno.

Quel figlio di una bassotta di mio padre, ha comprato immobili, del calore di milioni di dollari, e li ha messi tutti a mio nome, falsificando la mia firma, per coprirsi il culo, nel caso fosse stato beccato.

Ha cercato di far ricadere la colpa su di me, quel maledetto. Il sangue del suo sangue, quel bastardo, ma l'unica cosa che desiderava era pararsi il culo.

I detective che mi hanno interrogato, hanno fatto domande su domande, trattandomi come se fossi un criminale. So che è il loro lavoro, ma non per questo mi sono sentito meglio.

Per fortuna non sapevo nulla di quella storia e, dopo un po', è stato chiaro che avevano preso un granchio.

Probabilmente pensavano che io e mio padre fossimo in qualche modo soci, perché mi hanno chiesto anche dell'azienda di cui è proprietario quel gran cane del mio genitore.

Sono rimasti molto sorpresi quando gli ho detto di non aver mai lavorato per mio padre e gli ho dato il nome dell'azienda in cui lavoro.

Hanno parlato con il mio principale, che gli ha fornito senza problemi la scheda completa con le mie ore lavorative da quando sono stato assunto.

Io invece sono stato più che disponibile a fornirgli l'autorizzazione a tracciare tutti i movimenti del mio cellulare. Non avevano prove sufficienti per richiedere un mandato.

Ciò ha dimostrato quello che sostenevo.

Non sono mai andato in California per comprare la villa sul mare con piscina e idromassaggio. Tantomeno in Europa, dove ci sono ben tre immobili a mio nome. Un condominio di lusso a Parigi, uno a Firenze e una mega villa in Costa Smeralda, in Sardegna.

Vicino al tuo Cuore. The Colorado Series #2 (COMPLETA e in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora