11 Kayla. Viaggio ad alcoolandia.

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11 Kayla.
Viaggio ad alcoolandia.





Io so che le persone appartenenti allo stesso status sociale frequentano lo stesso giro e pensavo di saper gestire la remota eventualità di incontrarlo.

Sono passati quattro anni da quando ho preso in mano la mia vita e ho smesso di comportarmi come una vittima, autocompatendomi, ma nonostante tutte le mie buone intenzioni, non sono proprio riuscita a dominarmi. È stata una reazione istintiva e automatica.

Non appena ho visto la sua inconfondibile chioma rossa muoversi in mezzo alla folla, sono entrata nel panico più totale. Sapevo solo che dovevo darmela a gambe.

Sono riuscita a controllare i ricordi solo il tempo necessario a farmi portare via e forse è stato imprudente da parte mia andare a casa di Josh, ma avevo assolutamente bisogno di non restare sola, anche se credo di essermi comportata come se lo fossi.

Appena arrivati nel suo appartamento, mi sono fiondata sul mio vecchio amico: il Bourbon. Ne aveva una bella bottiglia costosa, non ancora aperta, per fortuna.

C'è stato un periodo dove mi ubriacavo quasi tutte le sere per non pensare.

Joanne credo abbia pensato che la mia fosse una reazione tardiva alla morte dei miei genitori e non mi sono mai presa la briga di correggerla. Era meglio così, dato che quella scuola me l'aveva consigliata lei, ero convinta che si sarebbe sentita in colpa e non desideravo essere un peso, non più di quanto già non fossi.

Ho smesso di bere la sera del mio sedicesimo compleanno, dopo che ho preso in "prestito" la macchina di mia sorella e ho rischiato di andare a schiantarmi. Non solo non sapevo guidare, anche se in preda ai fumi dell'alcool pensavo fosse facilissimo, ma come si può facilmente intuire, ero più che ubriaca.

Per un pelo non sono finita dentro un fosso, dopo aver evitato un palo della luce che mi è comparso davanti dal nulla. Ero parecchio ubriaca, tanto da non riuscire a capire cosa mi circondasse.

Io volevo solo farmi un giro, ma l'adrenalina ha completamente eliminato l'alcool dal mio corpo nello spazio di un secondo.

Dopo aver sbandato, mi sono incredibilmente fermata sul ciglio della strada, a pochi centimetri da un fosso che era quasi una specie di strapiombo. Mi sono ritrovata a stringere forte il volante, le nocche bianche, gli occhi sbarrati nella notte e le gambe che tremavano dalla paura.

Quel giorno ho detto al Bourbon che era finita tra di noi e ho cercato un modo più sano di affogare i miei "dispiaceri".

Quando non riuscivo più a sopportare di stare da sola con me stessa, uscivo di casa senza fare rumore, per non disturbare ed insospettire Petra o Joanne, e iniziavo a correre. Non importava che ore fossero, giorno o notte non aveva importanza, correvo fino ad avere i crampi alla pancia, le gambe insensibili ed il contenuto dello stomaco disperso in qualche cespuglio o giardino, per la gioia del proprietario.

Sta di fatto che ieri notte, i ricordi sopiti, erano così forti che ho ceduto e ho riallacciato quella vecchia amicizia.

Il liquido ambrato mi ha bruciato la gola per i primi tre bicchieri, ma dopo è sceso meravigliosamente, meglio di quanto ricordassi. Il calore che si irradiava dallo stomaco cancellava, anche se solo momentaneamente, il gelo che mi stava avvolgendo e annullava il dolore.

Sono stata molto grata a Josh per non avermi fatto domande. Anche se ebbra riuscivo a leggere la curiosità nel suo sguardo nei rari momenti in cui smetteva di pensare alla sua famiglia.

Alla fine non so nemmeno come ho fatto ad addormentarmi, ma il Bourbon mi ha assicurato una notte priva di incubi.

Quando mi sono svegliata, ho pensato di essere morta. Non ricordavo che il dolore del post sbronza fosse così... intenso, ecco.

Vicino al tuo Cuore. The Colorado Series #2 (COMPLETA e in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora