15 Kayla. Non mi piace ciò che vedo allo specchio.

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15  Kayla.
Non mi piace ciò che vedo allo specchio.




Sono state dodici ore davvero pesanti.

Mi sento come in un limbo. Mi sento sempre la stessa, ma allo stesso tempo sembra che qualcosa sia cambiato. È come se fossi diversa: Più leggera e, allo stesso tempo,  sottosopra.

Non posso ancora credere a quello che ho fatto. Non solo non avrei mai immaginato di raccontare tutto a qualcuno che non fosse la mia psicologa ma, alla fine, mi sono ritrovata a parlane proprio con Josh, che è l'ultima persona al mondo che pensavo mi avrebbe capita o anche solo ascoltata.

Ero talmente triste e confusa, che mi è sembrata davvero una buona idea parlarne con lui. I suoi occhi verdi mi hanno come catturata in quel momento. Erano pieni di preoccupazione e, successivamente, di una comprensione tale da spingermi a rivelare anche cose che erano profondamente seppellite dentro di me.

Non sono sicura di aver mai ammesso, nemmeno con me stessa,  di essermi sentita colpevole, meritevole di ciò che mi era stato fatto.

Ricordo che la psicologa mi chiese  più volte se avessi mai pensato di averlo meritato, ma era troppo imbarazzante ed umiliante  accettare di essermi sentita così.  Significava dargliela vinta e la determinazione a impedirlo è l'unica cosa che mi ha permesso di sopravvivere.

Invece, più parlavo con Josh, più tutto quello che avevo trattenuto  e sepolto in fondo al mio cuore veniva a galla.

Il pensiero del suicidio mi ha sfiorata in quei giorni bui, dove non c'era nessuna luce ad indicarmi la strada, è vero, non l'ho mai negato, ma non mi sono soffermata su di essa. La morte mi sembrava un alternativa mille volte peggiore alle molestie che subivo  a scuola. Alla morte non c'è rimedio, invece, sapevo che, se solo avessi avuto pazienza ancora un paio di settimane, sarebbe finito tutto.

La cosa che più mi ha sorpresa, invece, è stato vedere la sua rabbia. Che è il motivo per cui sono definitivamente crollata e mi sono lasciata andare ad un pianto liberatorio.

Non avevo mai provato qualcosa di così devastante. Ero piena, sommersa dalle sensazioni. Una marea inarrestabile. Gli argini si sono rotti e tutto quello che avevo così duramente tenuto sotto controllo, si è liberato, prendendo completamente il controllo.

Ho pianto a lungo. Non solo per il dolore che mi è stato inferto alle superiori, ma anche per quello che la mia famiglia mi ha fatto. Era una vera ingiustizia.

Quindi ho pianto per mia madre, per l'amore e l'affetto che non mi sono mai stati dati. Per mio padre, che non mi ha mai accettata e mi faceva sentire inutile e non voluta. Per la loro morte, che non mi ha permesso davvero di chiudere con loro, lasciandomi in una specie di limbo pieno di rimpianti.

Non ho mai avuto la possibilità di dir loro cosa pensavo davvero e questo ha continuato a logorarmi fino ad oggi.

Ma soprattutto, ho pianto per me. Per la persona che avrei potuto essere, per quella che sono e per quella che vorrei diventare, ma che mi sembra così irraggiungibile.

Josh mi ha consolata. È riuscito a farmi smettere di piangere, anche perché non riuscivo più ad incamerare aria. I polmoni si rifiutavano di fare quello che volevo.

Non sono sicura di come definire il suo atteggiamento.  Mi verrebbe da dire dolce, ma non mi sembra affatto un aggettivo adatto a lui e non solo per il suo aspetto assolutamente virile e per nulla delicato.

Di Josh si possono dire tantissime cose, ma la gentilezza è una cosa che non gli avrei mai attribuito. Finora sapevo solo che era un bastardo arrogante, il tipo di ragazzo che ho sempre detestato, perché ha fin troppo potere sulle donne e che adora flirtare con tutte, indiscriminatamente.

Vicino al tuo Cuore. The Colorado Series #2 (COMPLETA e in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora