03 Kayla. Cosa progetto a fare?

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03 Kayla.
Cosa progetto a fare?






Ho un piano.

La mia subdola mente ha categoricamente rifiutato di mettersi a riposo, fino a quando non ho deciso di darle retta. Ho pianificato che linea di comportamento adottare e poi, finalmente, sono sprofondata in un sonno ristoratore.

L'obbiettivo?

Farlo scoppiare, indurlo a scocciarmi e poi farlo venire meno alla parola data.

Sono bastarda, lo so e non è una cosa molto carina o corretta da fare, ma ho bisogno di aiuto e non ho per niente voglia di fare tutto da sola. Non ce la posso fare, molto semplice.

Ho iniziato con il gioco del silenzio.

Josh è un chiacchierone. Parla tanto e spesso non dice nulla di sensato o interessante. Speravo di innervosirlo e ci sono riuscita. Il tamburellare continuo delle dita sul volante è stato un chiaro segnale di successo.

Non avevo pensato di stuzzicarlo quando ci siamo fermati a mangiare, mi stavo semplicemente godendo la torta.

Sono una gran golosa.  Adoro il cacao e gli zuccheri in genere e, se vedo qualcosa che attira la mia attenzione, non posso resistere. Non ho potuto negare a me stessa la gioia di mangiare quel dolce. Senza contare che avrei proprio bisogno di mettere su qualche chilo. Quindi non l'ho provocato di proposito.

Eppure, adesso che lo vedo quasi scappare in bagno, sono piuttosto soddisfatta di me stessa.

Ha fatto una faccia scandalizzata quando mi ha sentita mugolare, ma quel pezzo era davvero il più buono dell'intera fetta.  La crema mi si è letteralmente sciolta in bocca, inondandomi i sensi. Non avrei mai detto che, un dolce preso in una stazione di servizio, potesse mettermi così di buon umore.

Il bello è che, se continuo in questo modo, ci vorrà davvero poco perché mi faccia saltare i nervi, anche se non è facile irritarsi, quando ti senti così soddisfatta di te stessa.

Lo aspetto per andare in macchina, gustandomi  con calma la mia bibita.

Torna al tavolo in pochi minuti e ringrazio il cielo che non ci abbia messo troppo. Mi disgusta il pensiero  che possa non essere andato in bagno per lavarsi le mani.

So che i ragazzi lo fanno, ma non voglio essere l'oggetto delle loro fantasie. È un idea ripugnante, che mi mette i brividi.

Paga lui, almeno questo, e poi torniamo in macchina, tutto in rigoroso silenzio, attraversando il polveroso parcheggio praticamente deserto.

Cerca di avviare una conversazione, ma ricomincio a rispondere a monosillabi o con semplici cenni.

Chiacchierare con lui non fa parte dei patti.

Si rimette a guidare, mentre io cerco un nuovo cd. Sarà una lunga ora. Grazie al cielo esistono i giochi collegati a Facebook con cui passare il tempo.

***

La ragazza che ci accoglie, quando arriviamo a destinazione, è poco più grande di noi. Non è niente di particolare, capelli castani lungi appena sotto le spalle, occhi azzurri, vestita con abiti larghi e occhiali, ma quando ci sorride, mi sta immediatamente simpatica. Non punta il suo sguardo su Josh, come ho visto fare finora a buona parte della popolazione femminile sotto i trent'anni, e questo le fa guadagnare punti.

‹‹Benvenuti.››

Mi tende la mano e me la stringe in una bella presa energica. Sembra proprio una che sa fare il suo lavoro. La guardo attentamente mentre si presenta e mi rendo conto che non è poi tanto insignificante. I capelli hanno dei bei riflessi rossi, gli occhi non sono di quel color slavato che mi sembrava all'inizio, ma di un bel blu, quasi cobalto. Ha il naso dritto e dei lineamenti regolari, decisamente eleganti. Peccato che porti gli occhiali e degli abiti sciatti, che la fanno sembrare una suora e non una ragazza.

Vicino al tuo Cuore. The Colorado Series #2 (COMPLETA e in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora