E finzioni reali

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Intro: spero possiate perdonarmi per l'immensa attesa a cui vi ho sottoposte. Spero che questo capitolo vi piaccia, che sia valsa la pena attendere. Un abbraccio!



« Non so urlare per finta. Non so farlo » disse dopo aver a lungo fissato il vuoto.

« Cosa? »

« Sì, non so... insomma, si capirebbe che sto fingendo. »

Contrassi la fronte e feci un mezzo passo indietro; istintivamente guardai la base delle scale di cemento per vedere se qualcuno stesse arrivando.

« Pensa a qualcosa di orribile che ti hanno fatto. Prova a riviverlo » le suggerii.

La Mezzosangue prese un bel respiro. Mi guardò con i suoi occhi teneri, gli stessi occhi che galleggiavano da tempo nei miei sogni. « Dai, alza la bacchetta. »

« Tu stai delirando. »

« Cruciami, così griderò abbastanza per non far insospettire nessuno. »

« Non lo farò. »

« Il dolore svanisce, la copertura invece potrebbe saltare. Fallo. »

« Non lo farò, cazzo! » mi esasperai.

Mi portai le mani ai capelli e ci passai dentro le dita con rabbia. Mi appoggiai ad una colonna poco distante, abbandonando la testa verso il basso. Le punte delle mie scarpe erano sporche di terra.

« Hai detto tu stesso che Voldemort potrebbe frugarti nella mente! »

« Non ti farò del male. »

« Te lo sto chiedendo io stessa! »

« Non puoi nemmeno chiedermelo! » mi voltai, avvicinandomi rapido di qualche passo. La costrinsi a tenere la testa sollevata per guardarmi. « Essere cruciati è un'esperienza troppo dolorosa. »

La vidi esitare. Probabilmente – e sperai che fosse così – stava ripensando alle idiozie che mi chiedeva di fare.

« Sei stato... l'hai provato sulla tua pelle? »

Non la guardai. La sua voce era cambiata: addolcita e priva di forza.

« Sì » dissi solamente.

« Quante volte? »

Mi scappò un'impercettibile risata. Quante? Avevo perso il conto. « Non è questo il punto. Anche una sola volta resta un'esperienza terribile e non voglio che tu debba mai provarla. »

« Chi è stato – chi ti ha cruciato? » domandò svelta.

Mi massaggiai la nuca, roteandola appena.

« Perché ti interessa? »

« Perché se mi dovesse capitare tra le mani quel bastardo lo ucciderei. »

Mi voltai con un sopracciglio alzato. « I Grifodioti non erano forse privi di sentimento vendicativo? Generosi e puri di cuore? »

« Per la maggior parte del tempo » disse, distogliendo l'attenzione da me.

Nonostante la situazione assurda in cui mi trovavo, ebbi la forza di sorridere. Sorridere sinceramente. Ma fu un istante: tornai cupo un attimo prima di parlare nuovamente.

« E comunque non potresti incontrarlo. E' morto – sono entrambi morti. Lui e mia zia.»

« Era tuo padre a... ? »

« E mia zia » conclusi per lei.

« Le cicatrici sulla schiena... »

« Quelle senza bacchetta. Dipendeva dalle occasioni. »

Polisucco (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora