Capitolo 1

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<<Roxy tienes todas tus cosas? Segura?>> (Roxy hai preso tutta la tua roba? Sicura?)

No non vi preoccupate. È solo Megan che sta dando di matto. Le sue valigie stanno occupando quasi l'intero taxi. C'è ne serviranno due per arrivare fino in aeroporto grazie ai suoi indispensabili bagagli.

<<Sí, estoy segura. Podemos salir!>> (Si sono sicura! Possiamo andare!)

<<Perfetto allora. Salite che dobbiamo far sparire il nostro culo da Barcellona il prima possibile>> ecco Mina.

Capelli neri lunghissimi fino al sedere che ondeggiano mossi da una leggera brezza. Gli occhi completamente neri, sia dentro che fuori. Labbra porpora. Stivali di pelle lucida alti fino al ginocchio che le mettono in risalto le sue lunghe gambe magre. Un top nero ricoperto di borchie sulle coppe che le lascia scoperta la pancia. Bracciali e collane di acciaio brillante e rumoroso. E poi il suo tocco finale: la bandana nera con fantasie bianche da cui non si separa mai.

<<Ragazze fate salire i cani e muovetevi che sta per piovere!>> ci richiama Kayla agitatissima. Nessuno è più gasata di lei.

Mina salta nel primo taxi seguita da Eva e Megan e i due lupi. Mentre io, le gemelle e Kayla montiamo sul secondo.

Eva era quella meno entusiasta di lasciare la Spagna. Ma pur di salvarsi il culo, sarebbe arrivata anche fino in Antartide.

Lei e Mina hanno dei precedenti troppo gravi e se vogliono liberarsi della gattabuia, allora è inevitabile per noi tagliare la corda. Ma questo ovviamente riguarda anche il resto del gruppo, che non si sarebbe mai separato anche se ci fosse caduto il cielo sulle spalle.

Kayla invece, come anche le gemelle, sono entusiaste di cambiare aria finalmente. Per quanto riguarda me invece, non sono mai uscita dalla Spagna fino ad ora, ma dover abbandonare la mia terra mi agita.

Megan è al settimo cielo. Quando Mina le ha ordinato di trovare un posto lontano da qui, lei ha pensato subito a Chicago.

Mi accennò tempo fa, che quando i suoi si separarono lei andava a trovare suo padre in America. Ricorda a mala pena il suo vecchio, ormai lo reputa come morto dopo che è diventato un eroinomane. Ma ricorda chiaramente che quella città le è sempre piaciuta, per questo ci vuole portare li.

Come sempre Kayla si mette nel posto centrale perché le piace guardare avanti. Mentre Lola sale accanto al guidatore che non le toglie gli occhi di dosso. Se non decide a concentrarsi sulla guida faremo un incidente!

Monique si siede accanto a Kayla e io dietro al guidatore.

Amo guardare fuori dal finestrino, soprattutto quando pioviggina. Mi rilassa osservare le goccioline scontrarsi sulla superfice levigata del finestrino per poi proseguire in una corsa lungo il vetro fino a sparire dalla mia visuale. 

A volte mi incanto e comincio a contarle o a tracciare il loro percorso con un dito.

Finalmente l'autista parte e segue il primo che lo precede. Come sempre rivolgo il mio sguardo al paesaggio oscurato dalle nuvole grigie che si stanno avvicinando. È previsto un bel acquazzone a breve.

<<Roxy? Tutto bene?>> mi distrae Kayla.

<<Si...tutto bene.>> sospiro senza guardarla.

Lei non insiste, ma so che ha capito che non va affatto bene.

Io non voglio lasciare la Spagna. La mia casa.

L'unica cosa che mi obbliga ad andare in America è il mio clan. Fosse dipeso da me, sarei rimasta a vita a Barcellona.

Il viaggio fino in aeroporto dura poco, dopo venti minuti siamo già arrivate.

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