Capitolo 13

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Non aspetto che mi spalanchi la porta e mi presenti a quella testa di cazzo di Ross, quindi prendo l'iniziativa da sola. Lo supero a passo svelto e senza bussare irrompo nella piccola stanzetta.

La porta fa uno veloce fischio che mi manda ancora più in paranoia. I miei tacchi sbattono sul pavimento echeggiando tra le mura.

E lui è li. Davanti a me...

Con il solito sorrisetto del cazzo in volto e i suoi occhi puntati su di me.

È seduto sulla sua scrivania leggermente piegato in avanti. Così le sue clavicole sporgono ancora di più e io mi distraggo con i suoi muscoli tonici e pieni di tatuaggi che vorrei anche io.

Ma purtroppo per me non posso farli. Avendo la pelle così chiara penso che sul mio corpo non mi piacerebbero. Perderebbero molto. Ma prima o poi almeno uno vorrei farmelo, più avanti magari.

Non posso negare di non essere attratta da lui. Sono curiosa di saperne di più. Infondo lui sa tutto di me senza che io lo sapessi.

<<Ci rivediamo vampiretta!>> Esclama contento.

Smetti di sorridere prima che ti arriva un destro.

<<Facciamola breve Ross. Che cazzo vuoi da me?!>> Ringhio tra i denti.

Il cuore mi barre sta scoppiando in pieno petto, le goccioline si sudore si stanno accumulando sulla mia fronte, ma do la colpa al caldo anche se so che non è così.

Rogan ride scuotendo la testa verso il basso. Mi urta sapere che il mio nervosismo lo diverte così tanto.

<<Io e te non andremo mai d'accordo, non è così?>>

Pensavo lo avesse capito.

<<Oddio. Sei un ragazzo molto astuto!>> Sbotto ironica sperando di avergli fatto afferrare.

<<Non credi di avermi giudicato troppo in fretta ragazzina? Non mi conosci nemmeno>> Esordisce lui inespressivo. Ho come l'impressione di averlo offeso.

Rogan rimane li seduto di fronte a me. Le gambe tese e toniche lo sorreggono sul bordo della scrivania e le braccia incrociate al petto che fanno gonfiare ancora di più i suoi pettorali e bicipiti. Aspetta una mia risposta. Che non arriva.

Mi fanno male i talloni stando ferma immobile davanti a lui. Passavo il peso da un piede all'altro.

Comincio a camminare per la stanza sempre tenendo le distanze da lui, ho bisogno solo di sgranchirmi.

<<Tu non sai nulla di me, non puoi permetterti anche solo per un momento di giudicarmi, chiaro?! Se vuoi avere il nostro aiuto devi capire qual'è il tuo posto.>> Mi minaccia senza far trasparire alcuna emozione.

A volte quando lo guardo, confermo a me stessa che lui non abbia un cuore. E se anche ce l'avesse direi che è fuori uso da un bel pezzo.

<<Nemmeno tu conosci me Rogan! Tutte quelle informazioni che hai su di me non vogliono dire un cazzo. Quella è solo una piccola parte della mia vita che tu non saprai mai a meno che non lo voglia io!>> Alzo la voce io.

Mi sta facendo innervosire sempre di più. Perchè vuole sempre averla vinta?! Odio le persone piene di se a tal punto.

<<Bene!>> Se ne esce lui mentre cambia posizione sulla scrivania. Si sposta da un lato e batte sulla superficie con una mano, gli anelli che porta alle dita mi fanno rabbrividire al contatto con l'acciaio.

Non ho intenzione di andarmi a sedere vicino a lui e raccontargli della mia vita. Non l'ho mai fatto con nessuno e di sicuro lui non sarà un eccezione. Non voglio averci nulla a che fare e non saprà mai nulla di più su di me. Quello che sa è già abbastanza.

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