Capitolo 2

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<<Hey splendore. Stai dormendo dall'inizio del viaggio Ro. Stiamo atterrando.>> mi scuote Monique dolcemente. Lei mi ha sempre trattata così, direi quasi con un istinto materno.

<<Mmm...sì adesso mi sveglio>> biascico ancora assonnata. Mi stiracchio scrocchiando le ossa della schiena e della braccia. Ora sì che mi sento meglio!

<<Sei stata l'unica che è riuscita a dormire con tutte quelle turbolenze>> mi dice Mina con nonchalance. Bhè meglio così, non mi sono nemmeno accorta dei vuoti d'aria. Finalmente usciamo da quel posto claustrofobico e respiro aria pura!

<<Benvenute a Dublino ragazze!>> esclama Megan entusiasta.

Le gemelle saltellano e ridono fino all'interno dell'aeroporto internazionale di Dublino.

***

Sono tre ore che siamo sedute su queste maledette sedie di plastica e aspettiamo che annuncino il nostro volo. Mi sto seriamente stancando.

<<Quanto cazzo ci mette quel fottuto aereo?!>> sbotto alzandomi da quella cosa di plastica scomodissima che chiamano sedia.

<<Calmati Roxy, ci sarà qualche ritardo tutto qui>> mi tranquillizza Mina.

In realtà questa cosa mi fa incazzare ancora di più.

<<Informiamo i passeggeri del volo Dublino-Chicago di un ritardo di un'ora. Ci scusiamo ancora per il disagio>> annuncia quel fottuto altoparlante dal soffitto.

Le ultime parole famose insomma!

Le ragazze sbuffano anche loro stanche di aspettare.

Fanculo! Un'altra ora qui dentro non ci sto.

<<Perfetto! Io vado fuori a fumare>> dico mentre mi avvio verso l'uscita.

Questo posto è immenso, anche più grande di quello di Barcellona.

<<Ro aspettami, vengo anche io>> mi raggiunge Kayla di corsa.

Le sorrido e insieme usciamo da quel posto caotico e rumoroso.

Una volta fuori ci sediamo sul marciapiede più isolato dove nessuno ci verrà a disturbare. Tiro fuori dalle tasche filtri, cartine e tabacco e comincio a rollare.

Ci voleva proprio un bel drum. Kay invece si accende una Marlboro rossa, le sue preferite.

Qui a Dublino fa freddissimo nonostante sia ancora estate, anche se tra poco finirà.

In Spagna eravamo abituati ad avere temperature sempre un po' più sopra la norma, qui invece sembra ci abitino gli eschimesi.

<<Allora? Che te ne pare?>> mi domanda Kayla di punto in bianco.

Non ho tanta voglia di parlare di questo stasera.

Siamo partite da Barcellona a mezzogiorno e alle due siamo salite in aereo. È dalle cinque di questo pomeriggio che siamo qui dentro ad annoiarci, ma sono ancora le otto a causa del fuso orario.

Sono stanca e scazzata.

<<Di cosa?>> faccio l'indifferente continuando a fumare il mio drum a bandiera.

<<Di Chicago. Del trasferimento. Del nostro futuro. Dici che Mina e Eva se la caveranno?>>

Mi sorprende per un attimo sapere che lei dubiti di Mina. Cazzo lei è una Rodríguez e lei se la cava sempre.

Io non ho dubbi che ne usciranno pulite. Forse si sono già dimenticati di loro in Spagna. Quando vedranno che c'è ne siamo andate ci lasceranno perdere di certo.

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