Capitolo 23

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Nathan mi mostra una piccola chiave "L'ho trovata ieri nel cassetto del comodino, credo sia dell'anta chiusa dell'armadio"
"Allora andiamola a provare"
Torniamo alla stanza, arriviamo di fronte al l'armadio e Nathan prova ad inserire la chiave nella serratura. Poi la gira finché non sentiamo un sonoro "click" e subito dopo ci ritroviamo di fronte un alto cumulo di vestiti.
"Wow" dico io sarcasticamente
Nathan allora comincia a lanciare gli abiti fuori dall'armadio, alla ricerca di qualcosa di utile, ma niente.
"Bello schifo eh?" Dico
"Non sempre le cose vanno come ce le aspettiamo" aggiunge Nathan
"No, non vanno mai come vorremmo. Va sempre tutto storto. Ormai non serve nemmeno più sperare, non c'è speranza in questo stupido mondo."
"Amber ti prego non dire così, mi ferisci"
"Scusami... È che a volte mi capita di pensare a questo, di pensare che non ha senso stare qui. Ma so che tu mi sosterrai e questo mi fa stare meglio. Ora che facciamo?"
"Non possiamo di certo stare qui, dobbiamo spostarci. Non so dove, ma ci sposteremo." Dice infine lui
Raccogliamo i nostri zaini quasi vuoti e ripartiamo in cammino.
Usciamo da quella che un tempo credevamo fosse la nostra salvezza, la "zona sicura". Ci guardiamo attorno per una decina di minuti, finché Nathan dice " Allora, non possiamo di certo tornare indietro perché non avrebbe senso, quindi abbiamo la possibilità di continuare verso sud, seguendo l'autostrada." E così facciamo.

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L'asfalto assorbe ed emana il calore solare, è insopportabile questo caldo. Camminiamo sotto il sole cocente da ormai una ventina di minuti ed oltre a macchine carbonizzate e cadaveri a terra, non c'è altro.
"Nathan ti avanza dell'acqua? Ho la gola secca, mi brucia." Chiedo io
"Certo, tieni" estrae una bottiglietta d'acqua dallo zaino, me la porge ma prima che io possa prenderla, la ritira a se e guardando l'orizzonte inizia a muovere in aria le braccia e urlare "hey! Hey! Aiutateci!"
Ancora confusa, mi rendo conto di sentire il rumore di un auto in lontananza, così aggiungo le mie urla a quelle di Nathan. Poco dopo un pick-up rosso e ammaccato ci si ferma davanti. Dal veicolo esce un ragazzo, con una pistola in pugno puntata verso di noi. Istintivamente sia io che Nathan alziamo le mani al cielo "hey amico abbiamo bisogno di..." Cerca di dire Nathan
"Shh. Zitto. Mettetevi in ginocchio" ci comanda lui, e così noi facciamo. Poi inizia a squadrarci dalla testa ai piedi e dopo esserci girato attorno un paio di volte dice "Va bene ragazzi, alzatevi pure. Volevo solo essere sicuro non foste infetti, non vi avrei mai fatto del male. Ora ditemi, che vi serve?"
"Beh ecco, stiamo vagando senza meta, quindi eravamo alla ricerca di qualcuno con qualche idea" dice Nathan
"Oh beh, se volete c'è posto anche per voi nel mio pick-up, sono diretto a Los Angeles, non so cosa poter trovare laggiù, ma ormai qui non c'è più nulla, nemmeno gli infetti si fanno più vedere"
"Amber tu che dici?" Mi chiede Nathan
"Sempre meglio che andare a piedi no?" Dico io
"Perfetto ragazzi! Molto piacere io mi chiamo Chad, ho 18 anni. In macchina c'è anche la mia sorellina Ophelia, ha appena 11 anni. Voi siete?" Chiede lui
"Io sono Nathan, lei si chiama Amber"
"Piacere di conoscervi. Dai su, seguitemi"
E così, dopo molto tempo, riusciamo finalmente a trovare un ragazzo apparentemente normale disposto ad accettarci. Chad, questo nome mi ha sempre fatto un po' ridere, inoltre anche lui è un po' buffo: per la sua età è così basso e ha il viso da bambino, mette tenerezza. Ha la carnagione ambrata e i capelli neri come la pece. Il suo viso è caratterizzato da due spesse sopracciglia che coprono i suoi piccoli occhi scuri, inoltre indossa un cappello di paglia, che lo fa sembrare il personaggio di un cartone animato.
Nel frattempo arriviamo al pick-up, sbircio attraverso il finestrino e vedo una bambina accoccolata sul sedile che dorme. Assomiglia davvero molto a suo fratello, tranne per le sopracciglia, le sue sono molto più carine.
"Signori, potete accomodarvi qui dietro nelle postazioni vip" dice Chad dando due pacche sul cassone del veicolo. Nathan sale per primo, poi mi porge la mano e mi aiuta a salire. Ci sediamo uno di fianco all'altra.
"Ehm Nathan, ora potrei avere l'acqua?"
"Certamente Amber scusa!"

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Siamo in viaggio, ormai è sera. Sono stesa sul cassone del pick-up con lo zaino sotto la testa. Guardo il cielo e vedo tante piccole stelle, chissà perché dormiamo la notte, se è tutto così bello.
Il veicolo si ferma, Chad butta la testa fuori dal finestrino "ragazzi! Il primo luogo al coperto che trovo mi fermo, ho bisogno di una sosta. Okay?"
"Certo capo" dice Nathan

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