Capitolo 1

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"Amber, la cena è in tavola!" Sento la voce di mia madre provenire dal piano di sotto.
Esco di corsa dalla mia camera e imbocco le scale prima di scendere con una scivolata sul corrimano. Arrivata a terra mi ritrovo faccia a faccia con mio padre che mi fissa con sguardo severo. Dopo qualche secondo di contatto visivo scoppiamo entrambi in una risata allegra; amo la mia famiglia.
Ci avviamo assieme verso la sala da pranzo, accompagnati da un delizioso profumino di pollo. Esaltati all'idea di mangiare del pollo arrosto entriamo in sala con l'acquolina in bocca. Il nostro entusiasmo però non ci mette molto a svanire. La mamma ci accoglie con un inquietante sorriso dicendo "Ragazzi, questa sera minestrone!"
Io e papà ci guardiamo sconvolti e assieme chiediamo "Ma il pollo?!"
"Mi dispiace, ma i il pollo è ancora nel forno. Domani avremo degli ospiti e così ho deciso di avvantaggiarmi un pochino con il lavoro."
Delusi io e papà ci sediamo ai nostri posti, davanti al noioso piatto di minestrone. Dopo qualche minuto mia madre interrompe il silenzio "Allora Amby" non sopporto quando mi chiama così "com'è andata oggi a scuola?"
"Mmh.. Diciamo che è stata una giornata un po' diversa dal solito ecco. È finalmente arrivata la nuova professoressa di arte, una spilungona occhialuta sulla trentina. È pazza quella donna, ha lanciato un secchio di vernice contro il muro dell'aula di arte dicendo che -qualsiasi cosa facciamo, proveniente dalla nostra immaginazione, è arte-"
"Oh cavolo, nessuno si è lamentato di ciò?" Mi chiede la mamma.
"Non ne ho idea, non oso immaginare la faccia dei bidelli quando lo sono venuti a scoprire. Comunque poi io e Connie abbiamo perso l'ora di algebra perché quel genio della mia migliore amica si è dimenticata la combinazione dell'armadietto.."
"Beh non è una novità che Connie si dimentichi qualcosa." Mi interrompe mio padre
"Darrel!" Interviene prontamente mia madre
La guardo ridendo e le dico "Mamma tranquilla, non posso dargli torto. Ricordi quando si è dimen-"

*din don* il nostro discorso viene interrotto dal suono del campanello. Incontro gli sguardi spaesati dei miei genitori
"Ah a proposito di memoria e Connie, mi sono dimenticata di dirvi che avrebbe passato la notte qui, son consapevole che avrei dovuto dirvelo prima, ma ha problemi a casa e così ho pensato che.."
"Amber dai, valle ad aprire la porta, starà morendo di freddo" dice molto dolcemente mio padre.
Felice mi precipito all'entrata. Apro la porta e trovo la mia migliore amica che mi fissa con un sorriso a 32 denti con, in una mano un dvd e nell'altra dei pop-corn. La abbraccio e la invito in casa.
Entriamo assieme in sala da pranzo e i miei genitori la accolgono con un sorriso "Ciao Connie!"
"Buonasera signori Wilson"
"Oh per favore! Ormai sei la nostra seconda figlia, puoi smetterla di chiamarci così. Come va?"
"Tranne l'aver beccato in diretta mio padre con un'altra e la conseguente separazione dei miei, bene grazie"
"Vaa bene... Momento imbarazzante.. Ehm noi andiamo in salotto" dico io
"E la cena?" Chiede la mamma
"Scusaci mamma.. Ma noi ordiniamo una pizza" e detto questo ci avviamo verso il divano.
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Stacco lo sguardo dal televisore e lo rivolgo verso la mia amica. È così concentrata e immersa nel film. Ora che ci penso noi due siamo così diverse: lei capelli color miele come gli occhi, pelle ambrata, è la tipica ragazza estroversa che stringe amicizia con tutti, sempre sicura di sè; io invece capelli neri, occhi verdi, pelle color latte e guance cosparse da lentiggini, al contrario suo, io sono estremamente timida. Ma credo siano proprio le nostre diversità a rendere la nostra amicizia così profonda. È la sorella che non ho mai avuto.

I miei pensieri vengono bruscamente interrotti da un pop-corn che mi arriva dritto in bocca, seguito da Connie che, correndo con le braccia alzate attorno al divano urla "WOO! E CONNIE SEGNAA! Hahahaha Am, eri incantata su di me con la bocca spalancata, la posizione perfetta per poter fare canestro"
"Hahahaha okay Connie, la stanchezza gioca brutti scherzi, è meglio se ora andiamo a letto, domani ci aspetta una lunga giornata a scuola."
"Va bene capo!"

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