Capitolo 17

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Corriamo seguendo le urla di Connie che provengono dall'interno di un edificio. Giriamo l'angolo e troviamo una sala giochi abbandonata. Gridiamo il nome della ragazza lei ci risponde "Sono qui!" Dalla sala giochi.
Si sente benissimo che sta piangendo. Corriamo come forsennati, entriamo e vediamo Connie seduta a terra in lacrime. Nathan la raggiunge, la aiuta ad alzarsi e le chiede cosa fosse successo. Alla domanda Connie scoppia a piangere più di prima. Nel frattempo mi rendo conto di una cosa: Aaron non c'è.
"Connie, dov'è Aaron?!" Le chiedo preoccupata. La mia amica alza gli occhi rossi e gonfi di lacrime verso di me e dalla sua espressione capisco tutto.
"Oh no, no no no. No non può essere vero. Dimmi che stai scherzando ti prego" dico a Connie, intanto una lacrima mi scende fino a cadere dal mento.
Lei mi guarda, annuisce e, tra un singhiozzo e l'altro, racconta l'accaduto.
"Abbiamo visto che Nathan ti stava disinfettando la ferita così ne abbiamo approfittato per stare un po' da soli.. Quindi siamo entrati qui, pensando non ci fosse nessuno. Abbiamo sentito dei rumori quindi ci siamo nascosti in uno stanzino, ma poi lui ha voluto andare a controllare e l'hanno attaccato alle spalle. Ho visto che è riuscito a fuggire ma, dopo poco, il silenzio è calato e non ho saputo più nulla"
"Dai sorellina stai tranquilla, sarà nascosto sicuramente da qualche parte al sicuro, andiamo a cercarlo" la rassicura Nathan, ma tutti in realtà sappiamo che se ti beccano, è finita.
Così tutti e tre, ci incamminiamo in silenzio alla ricerca del nostro amico. Mi guardo attorno e tutto ciò che vedo sono videogiochi, slot-machine e altri macchinari ormai distrutti e per metà a terra. Mi fermo un attimo a pensare a come fosse stato questo luogo un tempo: pieno zeppo di ragazzini che, pur di vincere uno stupido premio, spendevano settimane e settimane di paghetta. Invece adesso questo luogo mette i brividi.
Connie ci fa da guida e procediamo con cautela lungo il corridoio centrale della sala, attraversiamo una porta e ci ritroviamo all'interno di uno stanzino buio.
"Connie che ci facciamo qui?" Chiede Nathan alla sorella, dopo aver acceso la torcia
"Aaron era scappato qui dentro, non so dove sia andato poi" dice in lacrime la ragazza. Perlustriamo la piccola stanza nella quale, oltre a scaffali vuoti e polvere, non c'è nient'altro. Stiamo per girare i tacchi per andare a cercare da qualche altra parte, quando qualcosa di caldo mi cade su una guancia. Tocco la sostanza con un dito e me lo porto davanti agli occhi. Sangue. Quasi sicuramente di Aaron, dato che oltre a Connie, era l'unico umano qui dentro. Il sangue di un infetto ha un colore molto scuro, quasi nero. Allora chiamo Nathan e Connie "Ragazzi fermatevi."
"Che c'è Am?" Mi chiede la mia amica
Punto la torcia sul soffitto, dove si trova un condotto dell'aria, dal quale gocciola la sostanza di color rosso vivo.
"Credo si sia nascosto qui sopra" dico con le mani tremanti
"Dobbiamo fare presto, probabilmente è ferito!" Aggiunge Nathan
Allora uno alla volta raggiungiamo il condotto scalando uno scaffale e così poi ci ritroviamo a strisciare in fila indiana, uno dietro l'altro.
Il condotto è tanto largo da permetterti di gattonare liberamente, ma tanto stretto da farti mancare l'aria. Infatti mi sento così oppressa. Comunque seguiamo le tracce di sangue per più di cinque minuti, fino a che non troviamo uno sportello che conduce in un altra stanza. Uno dopo l'altro scendiamo e, arrivati a terra, cominciamo a chiamare il nostro amico cercando di non far troppo rumore. Ci troviamo in una specie di magazzino. La stanza è divisa tutta in lunghi corridoi di scaffali colmi di attrezzi da lavoro e ricambi delle macchine della sala giochi. Trovo un interruttore, lo attivo e con mia grande sorpresa la luce si accende. Notiamo che però, passo dopo passo, le tracce di sangue si fanno sempre più rare, fino a scomparire. Seguiamo con cautela il lungo corridoio, accompagnati dal ticchettio del led scarico sopra alle nostre teste. Guardo a terra e vedo che la scia di gocce di sangue continua, così la indico agli altri e ricominciamo a seguirla. Arriviamo davanti a un cumulo di scatoloni. Aaron si trova la dietro ne sono sicura.
"Aaron sei qui?" Chiedo diffidente
Passano una decina di secondi prima che io possa ricevere una risposta
"E.. Ehi.. Ragazzi.." Dice Aaron con voce tremante
"Oh mio dio!" Dice Connie che parte a correre in direzione della voce.
Corriamo anche io e Nathan, ma arrivati, vediamo ciò che non ci saremmo mai aspettati di vedere.

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