Cap.1

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"Orietur in tenebris lux tua"
Nascerà in mezzo all'oscurità la tua luce.

Harry

"Dai, entriamo!" mi incitò per l'ennesima volta il mio migliore amico mentre scavalcava agilmente il cancello arrugginito della villa abbandonata. Era la notte di Halloween e Niall mi aveva convinto ad uscire con lui, promettendo a mia madre che saremo rimasti a casa a guardare film horror e a mangiare schifezze come due bravi ragazzi qualsiasi...
Ma Niall era sempre stato un'ottimo bugiardo, ed era ovvio che i suoi piani per la serata non fossero quelli.

"Ma... Non è pericoloso?" Domandai titubante mentre stringevo a me la mia borsa a tracolla. "Piantala cagasotto! È solo una vecchia casa, cosa può succedere di male?" Mi rispose alzando gli occhi al cielo con un mezzo sorriso mentre scendeva con un balzo a terra.

"Che fai, non vieni?"

Lanciai un ultimo sguardo alle mie spalle: la strada era deserta e le zucche intagliate illuminavano a malapena quella stretta viottola persa in mezzo al nulla. "Si.. Arrivo" mormorai facendo accrescere il suo sorriso. Scavalcai goffamente la recinzione, cadendo quasi a terra quando scesi dalla palizzata di ferro scuro e rugginoso, Niall era già davanti alla vecchia porta d'entrata e sbirciava dalle finestre l'interno della casa.
Una folata di vento mi scompigliò i ricci e sentii un lungo brivido freddo percorrermi lentamente la schiena.

"Niall, ti prego.. È una stupidaggine" tentai nuovamente di dissuaderlo, ma "Piantala di fare il bambino e divertiti una buona volta!" Fu la sua risposta saccente mentre con fatica cercava di forzare la serratura arrugginita. Abbassai lo sguardo con un sospiro rassegnato mentre l'irlandese spalancava completamente la porta e faceva il suo ingresso all'interno dell'abitazione.
Le assi di legno scricchiolarono rumorosamente sotto il suo peso ed in men che non si dica la sua figura scomparve nell'oscurità.
"N-Niall?" Lo chiamai leggermente intimorito, non udendo più alcun suono.

"Muoviti Styles! Qui è da sballo!" Avvertii la sua trillante voce dall'interno. Il suono delle sue risate leggermente ovattato da qualcosa che inizialmente non identificati, si dissolse nell'aria come un sussurro spettrale ed io, che dei fantasmi avevo sempre avuto paura,  mi affrettai a mia volta a varcare la soglia della lugubre abitazione. 
Una folata improvvisa di vento fece sbattere la porta alle mie spalle e subito tutto intorno a me divenne buio.

"Niall.. Amico, dove cazzo sei?"

"Sono qui, idiota!"

Mi girai di scatto, sentendo la sua voce alle mie spalle, e subito notai il suo viso contratto in un'espressione ebete parzialmente illuminato dalla flebile luce di una candela.
"Sei un cretino! Mi hai fatto prendere un colpo!"
Lo rimproverai mentre lui ancora rideva stupidamente per lo scherzo infantile che mi aveva giocato. "Amico, non credevo che fossi così una femminuccia" ammiccò in maniera quasi fastidiosa  ed io non potei far s meno di colpirlo sulla spalla, leggermente offeso dalle sue parole. lo osservai mentre si sedeva lentamente sul pavimento scricchiolante, posando la candela al suo fianco ed invitandomi a sedermi a terra accanto a lui .
Estrasse dallo zaino una vecchia tavola ouija ed insieme ad essa la plonchette che serviva per leggerla.
Sbarrai gli occhi.

"Niall, no!"
"Oh si invece", il suo sguardo era ipnotizzato dalla tavola intagliata.
"Niall cristo sei impazzito?!" Quasi urlai mentre il mio cuore martellava incessantemente nel petto. Lo osservai alzare gli occhi al cielo con fare scocciato mentre una delle sue mani si posava leggermente sulla mia spalla
"Amico rilassati, è solo un gioco".
Lo guardai mentre sistemava la tavola sul pavimento e posava gli indici sopra la plonchette. Copiai svogliatamente i suoi gesti e sbuffai sonoramente non appena notai il suo sorrisetto soddisfatto.

Un'altra leggera folata di vento mi accarezzò il volto.
La luce della candela traballò.

"C'è qualcuno qui con noi?" Domandò Niall guardandosi intorno.

Nessuna risposta, la plonchette rimase ferma.

"Se è così, perfavore dicci qualcosa utilizzando le lettere della tavola"

Silenzio.
Assordante, inesorabile silenzio.

"Niall non funziona, andiamocene e bast-"

La candela davanti a noi traballò pericolosamente e l'ennesimo brivido freddo mi fece accapponare la pelle. Niall sorrise emozionato e continuò con il suo stupido gioco.

"So che sei qui... Ho visto come hai spostato la fiamma della candela"

La temperatura si abbassò notevolmente e rabbrividii ancora. La plonchette cominciò a muoversi lentamente su alcune lettere.

"C..i...a...o"

"Ciao anche a te!" Esclamò Niall estremamente entusiasta mentre io avvertivo l'aria appesantirsi sempre più.

"Sei tu lo spirito di questa casa?" Chiese allora e rabbrividii quando notai che la plonchette si stava spostando sulla parola "si"

"Niall smetti di muovere quel affare" mormorai con leggero affanno nella voce.

"Non lo sto muovendo! Te lo giuro!"

La plonchette si mosse ancora, stavolta più veloce e su più lettere.

"Cosa fate qui?" Lesse Niall ed io rabbrividii ancora. La fiamma della candela si affievoliva sempre di più lasciando progressivamente che il buio prorompesse nella stanza.

"Volevamo solo un contatto con un fantasma! Non siamo qui per fare danni" L'aggeggio si mosse ancora, con più forza stavolta, lasciando quasi dei solchi sulla superficie legnosa della tavola.

"Volevate un contatto con un fantasma?" Lesse Niall ed io sussultai. La candela si stava spegnendo.

"Si! Esatto! Volevo un contatto con delle anime passate intrappolate nel presente"
La plonchette si mosse ancora, sempre più veloce.

"Sicuro di volerlo?" Lesse ancora Niall ed osservai una sfumatura di paura inumidirgli gli occhi.

"Niall.. Andiamo via.." lo pregai nuovamente a quel punto. Ma lui non mi ascoltò.
"S-si." Confermò con voce traballante.

La plonchette stavolta non si mosse mentre la candela affievoliva sempre più la sua luce. Sentii uno scricchiolio alle spalle del biondo e potei notare un ombra a pochi passi da lui.
La plonchette si mosse per l'ultima volta con lentezza, provocando un leggero scricchiolio sulla tavola legnosa.

"Addio" lessi con il cuore in gola e fissai i miei occhi in quelli blu e terrorizzati del mio migliore amico.
Adesso la figura alta e robusta di un'uomo era ben visibile alle sue spalle.

Una piccola risata invase la stanza.

La candela, con un soffio, si spense

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