Cap. 23

685 53 11
                                    

Nota me:
Ehi, sono tornata! Scusatemi se c'ho messo tanto ad aggiornare ma con la storia di Johannah non mi era sembrato per niente il caso... Quello che è successo è una vera e propria tragedia e, sinceramente, ho sofferto tantissimo per la sua morte. Non oso neppure immaginare come si stiano sentendo i Tomlinson in questo periodo e vorrei tanto poter essere lì ed abbracciare ognuno di loro- sopratutto Louis- anche solo per fargli sapere che io ci sono nonostante tutto... (anche  se poi della mia presenza non fregerebbe un cazzo- scusate il francesismo- a nessuno). E niente; Ho preferito posticipare gli aggiornamenti per due motivi: 1) perché non lo trovavo una cosa rispettosa da fare in un periodo tanto triste e 2) perché obiettivamente non ero dell'umore adatto neppure per provare a buttare giù un'idea. Mi scuso ancora e spero che voi possiate capire le mie motivazioni. Spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo, decisamente più lungo e ricco degli altri e niente. Scusate ancora e ci vediamo al prossimo aggiornamento :)

~Hope 

Louis's pov.

L'avevo detto, L'avevo detto seriamente...

Avevo pronunciato quelle due tanto timorate parole ed il loro eco rimbombava ancora fra le pareti spesse della mia camera, come se tante fievoli voci lo stessero ripetendo in coro. Probabilmente, poco prima, avevo lasciato che le mie emozioni mi travolgessero; forse avevo anche un po' esagerato, a dire il vero...  ma l'unica cosa di cui ero certo era che la paura,  il terrore, l'angoscia che avevo provato al solo pensare di non potermi più rispecchiare in quei limpidi occhi di giada, mi avevano completamente paralizzato: Non avevo la più pallida idea di cosa fare, ne sapevo come avrei potuto impedire l'autodistruzione del riccio... eppure, in quel momento, quelle parole mi erano sembrate la cosa più giusta da dire. Le avevo pronunciate piano, quasi con timore; le mie labbra tremavano e alcune lacrime cristalline già scendevano copiose dalle mie guance.

Gliel'avevo detto, finalmente.. e senza alcuna esitazione; e come per miracolo, tutto sembrò fermarsi mentre due occhi di smeraldo- da prima serrati- si incatenavano lentamente ai miei, in un mix di terra e cielo che avrebbe fatto tremare perfino Dio.

È strano come a volte due parole siano capaci di salvarti la vita.

Fu solo in quel preciso istante- con gli occhi lucidi di Harry a fondersi con i miei- che capii che la mia sorte era già stata stabilità. Per me non ci sarebbe stata alcuna possibilità di scelta, perché tutto era già stato progettato nell'esatto istante in cui quel ricciolino, dalle profonde e dolci fossette, aveva messo piede per la prima volta nel villaggio; nel mio villaggio...

Avevo sempre odiato dire addio, perché ogni volta che lo dici significa che sei certo di non poter  più tornare indietro. Probabilmente quella era la parola che più odiavo al mondo... eppure questa volta sarebbe stata più facile da pronunciare, ne ero certo. Infondo, quegli occhi ne valevano la pena. Harry ne valeva la pena.

Lo sguardo del riccio era estremamente liquido in quel momento: il verde delle sue iridi era acceso come mai l'avevo visto prima d'allora; a momenti mi accecava... e potei percepire il mio cuore mancare un battito quando due profonde fossette gli segnarono le guance pallide e leggermente arrossate. Accarezzai delicatamente i suoi riccioli disordinati, cercando con tutto me stesso di contenere le farfalle che già svolazzavano liberamente nel mio stomaco. La fine era vicina; così vicina che potevo quasi toccarla... eppure, in quel momento, non riuscii a pensare ad altro che non fosse la morbidezza dei capelli di Harry e la gioia immensa che sprigionava quel suo enorme sorriso a trentadue denti.

"Stai bene?" Domandai stupidamente mentre ancora passavo le dita fra i suoi ricci color cioccolato. Lui non rispose. Rimase a guardarmi in silenzio con quel disarmate, enorme sorriso ad incorniciargli il viso. Dopo un po', distolsi lo sguardo dal suo volto e lo puntai sul mio grembo: Erano anni che non mi comportavo così; erano anni che non abbassavo più la testa per qualcuno... eppure Harry era riuscito a tirare nuovamente fuori la mia parte umana; l'unica parte incontaminata della mia anima corrotta. Non l'avrei mai ringraziato  abbastanza per questo. Più che altro, non ne avrei avuto il tempo... Nel bosco, al di là della recinzione, potevo già percepire la fame logorante che faceva gemere gli spiriti; potevo sentire l'impazienza di alcuni di loro... l'estrema voglia di mettere una fine a questa vicenda che andava avanti da troppo tempo... Sentivo che uno dei tre demoni- quello al quale il futuro veniva presentato come un flesh ogni qualvolta una decisone veniva presa- sgranare gli occhi e rimanere in silenzio. Nemmeno lui parlava adesso; tutti sembravano tacere.

Gloomy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora