Capitolo 2

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"Esattamente, come stai pianificando di dirglielo?" chiese Erin mentre si stavano dirigendo al distretto. Erano le 9.30, avevano un'ora e mezza di ritardo. Si erano gustati la colazione e la presenza l'uno dell'altro. Sapevano che il tempo stava passando ed avevano bisogno di passarlo insieme. Voight avrebbe capito quando gli avrebbero detto il motivo

"Non lo so" mormorò Jay mentre guardava attentamente fuori dal finestrino

Erin prese la sua mano e la strinse "Io sono qui per te. Lo faremo insieme"

Jay annuì e le strinse la mano "Grazie"

Il resto del tragitto fu silenzioso. Nessuno dei due sapeva cosa dire

"Voi due siete in ritardo" disse Trudy Platt mentre entravano nel distretto. Ai visi sconvolti dei sue detective, Trudy Platt sapeva ci fosse qualcosa che non andava "Va tutto bene?"

Erin scosse lievemente la testa mentre continuavano a salire le scale, fino al loro piano, in silenzio

"I piccioncini sono arrivati" scherzò Ruzek alla vista dei detective. Tutti erano già alle loro scrivanie lavorando a qualche scartoffia prima di ricevere informazioni sul prossimo caso

Halstead e Lindsay trafissero Ruzek con lo sguardo senza dire una parola. Ruzek e il resto della squadra poterono vedere le loro espressioni e sapevano qualcosa stesse accadendo

"Nel mio ufficio" sentirono Hank Voight urlare dal suo ufficio

Prima ancora di entrare nel suo ufficio, Voight iniziò a parlare "Solo perché non mi importa dello stato della vostra relazione, questo non vi autorizza ad essere in ritardo. Non apprezzo ..."

Erin Lindsay lo zittì prima lui avesse potuto finire il pensiero "Hank, possiamo parlarti?"

Hank annuì e Halstead chiuse la porta "Che succede?"

Erin prese la busta dalla tasca della sua giacca e la diede al suo pseudo padre che praticamente l'aveva cresciuta

Hank guardò velocemente il nome sulla busta ed aprì la lettera leggendola. La studiò per un po', poi parlò "Beh è un vero peccato perderti in questa unità, Halstead. Sei un detective fantastico e servi a questo Paese, il che richiede integrità"

Hank porse la mano a Halstead. Jay la strinse e gli fece un lieve sorriso "Grazie Voight. Lo apprezzo molto. Mi mancherà davvero tanto questo posto" replicò Halstead

"Ci mancherai Halstead" Voight gli sorrise. Erin era contenta di vedere Voight così riconoscente e dolce con Jay. Sapeva già che il suo periodo sabatico li aveva avvicinati, e stava iniziando a vederlo

"Lindsay, puoi andare a dire a Burgess che si unirà temporaneamente all'Intelligence con l'assenza di Halstead?" disse Voight

Lindsay annuì e lasciò la stanza. Era entusiasta che Voight avesse dato una chance a Burgess. Lindsay e Burgess erano diventate sorprendentemente unite negli ultimi mesi ed Erin la rispettava

Erin sapeva che Voight l'aveva mandata ad informare Kim perché voleva parlare con Halstead da solo, e sapeva avrebbero avuto una conversazione su di lei alla fine quindi stette al gioco

"Ora che Erin è andata via, dimmi la verità. Come ti senti al riguardo?" Hank chiese ad Halstead

"Onestamente, sono spaventato. Non voglio tornare lì" Halstead voleva elaborare ed esprimere i suoi sentimenti sul lasciare Erin al suo capo, così la fece breve. Voleva dirgli quanto spaventato fosse di perdere Erin, di lasciarla per tanto tempo. È passato un po' dalla morte di Nadia, ma non così tanto. Lei aveva bisogno di lui ed ora lui era costretto ad andarsene "È stato il momento peggiore della mia vita. Non voglio che il PTSD (disturbo post-traumatico da stress) si ripresenti quando tornerò, non voglio lasciare Erin. Provo del risentimento verso quella lettera"

Coming Home [Traduzione Italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora