Zitta e Baciami. [Benjamin Mascolo] {B&F}

26. Voglio addormentarmi insieme a te sulla sabbia.

-Lei...
Mi guarda con espressione preoccupata.
Oh, Andrea...
Faccio un grande sospiro e decido la mia risposta.
-Lei non ha fatto niente. Non è successo nulla.
-Davvero?
Chiede sollevato.
-Sì. È solo che siamo molto diverse.
-Sai che sollievo, pensavo fosse successo qualcosa...
-Perchè?
Domando accigliata.
-Vieni entra, te lo spiego.

***

Mattina seguente.

Mi sono svegliata presto, molto presto.
Ho le occhiaie e mi sento malissimo.
Non ci sto capendo niente, sono molto confusa.
I fatti dicono una cosa, ma lo sguardo un altro.
E se ripenso a tutto quello che è successo...

Sto mangiando i biscotti che ha preso ieri Giulia, a volte trova cibo in cucina che io non sapevo neanche di aver comprato.
C'è un silenzio calmo in casa, troppo calmo.
Si sente solo il mio respiro e lo sgranocchiare dei biscotti.

Qualcuno bussa alla porta, come se non esistesse il campanello.
Chi diavolo viene a rompere di mattina?

Apro la porta, o meglio, la spalanco.
-Che...
Mi interrompo quando mi accorgo che la figura di lui si trova di fronte a me.
Perchè è qui?
Rimango immobile a fissarlo, assicurandomi che sia davvero davanti a me, sono stordita.
-Buongiorno, Hilary.
Sussurra freddo, non aveva mai pronunciato così il mio nome.
-Benjamin...
Sussurro a mia volta.
-Posso entrare?
Continua, sempre impassibile.
Annuisco titubante ed entra sorpassandomi, mi sfiora per sbaglio intanto che entra, provocandomi brividi.
Mi manca il suo tocco leggero sul mio corpo.

Una volta entrato si gira verso di me aspettando che chiuda la porta.
La chiudo però non mi volto, rimango di fronte alla porta.
-Girati.
Ordina a bassa voce.
Accarezzo la porta, senza un preciso motivo, e guardo a terra, prima di girarmi lentamente verso di lui.
Si avvicina prendendomi le mani e trascinandomi delicatamente verso il salotto.
-Perchè non mi guardi più negli occhi?
Mi chiede ferito, beh, il fatto che se ne sia accorto mi fa sorridere dentro.
Non rispondo, perchè non so che dire. Sospira e mi prende il polso, costringendomi ad agganciare i nostri sguardi.
Stiamo parlando più con gli occhi che con la bocca.
-Sappi che non ti tradirei mai...

Comincia a parlare con tono basso.

-Sei troppo importante per me, e non mi interessa minimamente di quella, vuole dividerci ma non riesco a stare senza di te. È difficile da credere, ma davvero, non c'è stato nulla tra di noi! Non avrei mai nessun rapporto se stessi con te, te lo giuro. Credimi, non sono mai stato più sincero di così. E anche se non mi vuoi credere, ci starò malissimo ma, cercherò di comprenderti.

Continuo a fissarlo nonostante abbia finito di parlare, poi sorrido debolmente.
-Lo so.
Sussurro, e lui sospira.
-No, credimi è la verità! Io non... aspetta, cos'hai detto?
-Tutto quello che mi hai detto, lo so.
Sorrido come un'ebete, continuando a parlare.
-Sono stata una stupida a credere a quello che mi ha detto Samantha, non avresti mai potuto, è vero. Non so come abbia potuto credere a quelle cattiverie, penso sia stata la rabbia a impedirmi di riflettere. Perdonami, Benjamin.
Sgrana gli occhi e borbotta qualcosa di incomprensibile, che mi fa scappare una risata.
-Dio, ma... cosa ti ha fatto cambiare idea?

Flashback.

-Davvero?
Chiede sollevato.
-Sì. È solo che siamo molto diverse.
-Sai che sollievo, pensavo fosse successo qualcosa...
-Perchè?
Domando accigliata.
-Vieni entra, te lo spiego.
Seguo mio fratello e rientro con lui in hotel.
Ci fermiamo nella hall, dove mio fratello inizia a parlare.
-Poco dopo avervi incontrato prima ho incrociato Samantha, mi ha chiesto dov'ero finito e le ho risposto che ero con te e gli altri, lei ha urlato "ora capisco perchè mi ha chiesto di incontrarmi!" ed è scappata via.
Lo guardo sconcertata.
Quindi lei lo sapeva.
Lei sapeva che dietro alla porta c'ero io.