31. In un attimo, ho capito che eri tu... il mio angelo.

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-Io non voglio cantare. Non voglio e non posso. Mi dispiace...
Lo sguardo deluso del produttore, seguito dagli altri, mi mettono a disagio.
Federico mi guarda, e poi sbuffa arreso.
Invece Ben...

Ben ci è rimasto anche lui male per la mia decisione, ma che ci posso fare?

Mi alzo di scatto ed esco dallo studio.

Benjamin.

-Ma che le prende?
Chiedo confuso.
-Non lo so...
Risponde titubante Fede.
Sono tutti strani.
Decido di seguire la mia ragazza ed esco anche io dallo studio.
-Facciamo una pausa. Torno subito.
Dico ad Enrico.

Esco fuori, dove siamo stati durante la pausa precedente e infatti la trovo come pensavo seduta sulla panchina con il capo abbassato.

-Ehi...
Sussurro amorevolmente avvicinandomi a lei.
La vedo sobbalzare e pulirsi le guance... ma perché?
Solo quando si gira e mi sorride capisco il motivo.
Ha pianto.
-Ciao, Ben.
Si limita a dire.
-Piccola, cosa ti succede? Perché sei scappata così?
Torna a guardare per terra.
Io mi siedo accanto a lei e le metto il braccio intorno alle sue spalle.
-Puoi dirmi tutto, lo sai vero?
Sussurro, accarezzandole la guancia.
Lei prima mi guarda, poi distoglie lo sguardo e gira la testa.
-Lo so...
-E quindi?
Chiedo sempre sottovoce.
-Non voglio cantare davanti a tutti.  Non voglio, non voglio!
Grida coprendosi il viso con le mani, cominciando a singhiozzare.
-Piccola, calmati!
Dico abbracciandola.
Lei mi abbraccia a sua volta e sento la mia maglietta bagnarsi di lacrime.
-Ma perchè piangi così?
-Perchè mi manca...
Risponde dopo un lungo silenzio.
-Mi manca tantissimo.
-Chi?
Chiedo con tono amorevole.
-Chi è che ti manca, piccola?
Non smette di piangere. E io sinceramente mi sento malissimo, perchè lei soffre e io non posso farci niente.
Ma poi, illuminazione.

Flashback.

-Non è facile raccontare quello che provo.
Singhiozza.
-Lo so, ma vedrai che dopo ti sentirai sollevata.
Rispondo.
-Ecco... È successo quando io avevo 2 anni.. ero in macchina con i miei genitori e mio fratello, mi stavano portando a lezione di canto...
-A due anni?
Chiedo dolcemente.
-Sì. Mia madre era una cantante meravigliosa, e ci teneva che lo diventassi anch'io. Quindi, credeva che se avessi iniziato in tenera età, sarei andata in alto.

Mi ricordo di quando io e Hilary ci eravamo appena conosciuti.
Lei era molto fredda con me per via della morte dei suoi genitori che l'hanno indotta a chiudersi in sé stessa.
Mi ha spiegato come è successo l'incidente.
Ma io l'ho aiutata ad andare avanti, per loro.
E poi mi sono ricordato che, prima dell'incidente, stavano andando a lezione di canto di Hilary.
Mi ha raccontato che sua madre era una cantante meravigliosa, che cantavano spesso insieme prima di... ecco beh, che succedesse.
Ora ho capito tutto.
Lei non vuole cantare senza sua madre.
È lei che le manca terribilmente.
Devo fare qualcosa per lei.

-Io... io non volevo deludere nessuno. È solo che... che...
Balbetta piangendo disperatamente.
-Sh... lo so che non volevi deludere nessuno, lo so. Stai tranquilla. Ho capito tutto. Non devi costringere te stessa a cantare se non lo vuoi. Non puoi farlo per qualcun'altro, se tu non lo vuoi. Piccola, ho capito tutto. Mi ricordo di quella giornata, che mi hai spiegato della tua passione per il canto con tua madre. Ti capisco, stai tranquilla. Nessuno ti costringe a cantare, se non lo vuoi.
Dico tutto d'un fiato.
Lei mi guarda con gli occhi lucidi e sorride.
-Davvero?
-Ma certo che sì.
-Quindi non ti ho deluso...
-Ma va! Cosa stai dicendo? Non potresti mai deludermi.
Detto questo le do un bacio in fronte e le asciugo le lacrime.
Che bello vederla sorridere.
È bruttissimo invece vederla piangere. È una sensazione orribile.

Finalmente i suoi occhi non lacrimano più ed è tornata a sorridere.
-Grazie per avermi compresa.
-Era il minimo. Non capivo cosa succedesse tra te e Federico, ma poi mi sono ricordato di quando mi hai raccontato dell'incidente.
-E menomale che hai una bella memoria.
Mi abbraccia e io sorrido, ricambiando.

Se lei non vuole cantare, io non la costringerò a farlo.
Anzi, non permetterò a nessuno di farlo.

***

Hilary.

Sono tornata a casa, dopo la chiacchierata con Benjamin.
Sono felice che mi abbia compreso e non mi abbia pressato con questa storia.
Possono benissimo trovare una cantante professionista per fare questo progetto.
Io canto solo nel tempo libero, non conosco le regole basi del canto.
Canto e basta.
Non sono una professionista, anche se canto da tanti anni.
E se non fosse accaduto quell'incidente, avrei continuato ad andare a lezione di canto e avrei appreso tutta la teoria, in quel caso sarebbe stato tutto diverso.
Sarebbe stato tutto diverso se i miei genitori fossero rimasti vivi.
Tutto tremendamente diverso.
Chissà se a mamma e papà sarebbe piaciuto Ben.
E avrebbero sicuramente adorato Giulia, e mi avrebbero aiutato a farla mettere con Fede, avrebbero odiato con me Samantha e avrebbero aperto gli occhi ad Andrea, e avrebbero fatto di tutto per farmi fare pace con Ben nei momenti no.
Quanto vorrei averli al mio fianco.

Ma ora non devo pensare a questo.
Tra un'ora torna mio fratello, andremo a iscrivermi nella nuova scuola.
Chissà come sarà la nuova scuola, se farò nuove amicizie, e se i professori saranno dei mostri.
Spero che vada tutto per il meglio.

***

-Quindi mi ha detto che il cognome è Russo, giusto?
-Sì. Hilary Russo.
Rispondo cordialmente con al mio fianco Andrea.
-Bene, per fortuna c'è ancora posto in una classe. La... La 5^B! Ci vediamo a settembre!
-Grazie mille! Arrivederci.
Sono gasatissima. 5^B.
Okay, spero di non dimenticarlo.
Io e mio fratello salutiamo e camminiamo lungo il corridoio, dirigendoci all'uscita.

Intanto che parlo con Andrea, per sbaglio vado a sbattere contro una ragazza.
È bionda, con gli occhi castani ed è alta più o meno quanto me.
-Oh, stai attenta!
Grida la ragazza.
Mi giro verso di lei scrutandola attentamente.
-Scusa... non ti avevo vista!
Le dico.
-Sei nuova? Una primina?
Faccio un sorriso imbarazzato mentre mi guarda dall'alto in basso.
-No. Mi sono trasferita da poco qua a Modena e mi sono iscritta qua.
-In che classe sei?
Chiede subito dopo.
-La... la 5^B se non sbaglio.
Guardo Andrea per accertarmi che non mi sia sbagliata, e lui annuisce.
-Oh, ma che coincidenza! Anche io sono in questa classe, beh, allora ci vediamo il primo giorno.
Dice squadrandomi nuovamente.
-Potremmo diventare amiche!
Esclama sorridendo.
-Oppure no...
Conclude andandosene.
Io e Andrea ci guardiamo accigliati, ma lasciamo perdere e usciamo dalla scuola.

Non so, forse è solo una mia impressione, ma quella ragazza ha un'aria molto familiare.
Mi sembra di averla già vista.
O forse assomiglia a qualcuno, ma il suo sguardo ha un che di familiare.

-Andre, non ti sembra di aver già visto quella ragazza?
Domando salendo in macchina.
-Credevo di pensarlo solo io. Sì, ha il viso familiare ma proprio non riesco a capire a chi somigli o se l'abbiamo già incontrata. Vabbè, non ci pensiamo.
Annuisco e torniamo a casa.

Tra poco inizia la scuola, manca meno di un mese, e io non sono psicologicamente pronta.
Quest'estate ha riservato molte sorprese, sia belle che brutte, spero che l'anno scolastico non riservi altrettante brutte sorprese.

Zitta e Baciami. [Benjamin Mascolo] {B&F}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora