• Capitolo 17 •

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Appena il dottore se ne va ritorno nella stanza di Michele.
Appena entro lo vedo lì, seduto a fissare il muro.

Appena mi vede mi sorride e mi invita a sedermi di fianco a lui.

• Michele •
Stavo fissando il nulla ed ero avvolto nei miei pensieri quando Alice è entrata.

Stavo riflettendo sul fatto che sia nel sogno, che ora da sveglio, mi sembra di non ricordare più delle cose.

Cioè io ho sono sicuro che in un determinato lasso di tempo sia successa una cosa, ma non so quale.

Mi sto sforzando tantissimo ma non ci riesco.

Appena Alice entra le sorrido, la faccio sedere di fianco a me e riprendo a fissare il nulla.

Decido di raccontarle questa strana cosa che mi succede.

D'altronde lei è l'unica che mi ascolta con il cuore e sa farmi stare bene.

"Alice posso chiederti una cosa?" dico continuando a fissare il muro.

"Certo" risponde lei con voce affettuosa.

• Alice •
"Ti sembrerà stupido, ma quando io e mia sorella ci siamo svegliati, contemporaneamente, eravamo insieme in una specie di realtà parallela, troppo verosimile per essere un sogno. E beh, mentre le raccontavo dei miei due incidenti mi sono accorto di non ricordare diverse cose. Cioè, so che è successo qualcosa in quel determinato momento, me lo sento, ma anche se mi sforzo non riesco a ricordare. Anche ora, da sveglio, mi sembra di non ricordare tante cose. Ho provato a cantare testi di canzoni mie, anche quelle vecchie, che conosco a memoria. Ma ho dei vuoti. Cioè non ricordo più di metà testo, anche ritornelli. L'unica che ricordo alla perfezione è 'sweet suicide', quella scritta... Per te. Secondo te perché?" dice guardandomi negli occhi, in cerca di risposte.

Lo fisso per poi abbassare lo sguardo.

"A-Ali... Ti prego dimmi se c'è qualcosa che devi dirmi e che devo sapere" dice con voce tremante, stringendomi la mano, che era intrecciata alle sue dita, dato che il resto della mano era bloccato dal gesso del braccio.

"Beh, vedi Michele, ho parlato con un medico tuo amico..." comincio.

"Ah... Aspetta... È uno dei miei migliori amici! Ci vedevamo quasi tutti i giorni! Non mi viene il nome... Comunque, vai avanti."

Deglutisco.
Ecco un altro segno.
Lui ricorda sempre i nomi delle persone a cui tiene, anche se le ha conosciute il giorno prima.
Me lo disse una volta, collegandosi al fatto che aveva imparato il mio subito.

"Beh, ha detto che oltre alle lievi conseguenze, cioè la debolezza ed il fatto che dovrai fare riabilitazione e fisioterapia, c'è una un po' più grave. Che si può bloccare, dato che è ancora in fase preliminare. Se iniziamo da subito, possiamo debellarla e non avrà conseguenze. Michele, hai iniziato a perdere la memoria" dico guardandolo negli occhi.

I suoi occhi sono sbarrati.

Ed io inizio a piangere.

So che dovrei essere io ora a consolare lui, so che dovrei mostrarmi forse e fargli coraggio, che dovrebbe essere lui ad essere consolato e ad aver diritto di piangere.

Ma non ci riesco.

Mi aspetto una reazione brusca e avrebbe ragione.

Dovrebbe essere lui a potersi sfogare.

Ma la reazione è totalmente opposta.
Il che mi meraviglia.

"Tranquilla Ali, io sono sempre il solito Michele, non mi dimenticherò mai di te, pur se perdessi completamente la memoria. Non preoccuparti, mi impegnerò e andrà tutto bene. Ricorda, contro tutto e tutti, io e te" dice sorridendomi.

contro tutto e tutti, io e te || #micheliceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora